La verifica permanente

La verifica permanente La verifica permanente Dopo cinque colloqui a due c due riunioni collegiali, si è finalmente assodato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che Bettino Craxi rimarrà a Palazzo Chigi almeno per tutto il 1986. Ma sul resto (come e quando avremo il trapasso dei poteri tra il presidente socialista e un successore democristiano) restiamo in piena «twilight zone», in quella luce crepuscolare che ha il fascino e l'ambiguità dell'Indefinito. Si deve perciò concludere che cinque colloqui a due e due riunioni collegiali sono stati pura perdita di tempo? Sarebbe un giudizio troppo severo. Intanto, dopo i congressi di primavera potrà riprendere il confronto politico per definire ciò che è rimasto in sospeso. Inoltre anche i temi economici e le questioni istituzionali vengono presi in esame. Secondo De Mita, per ora si e insistito «nella ricerca degli strumenti per la predisposizione delle condizioni grazie alle quali le domande possono avere risposte positive». La strada sembra lunga, e un tantino tortuosa, ma è sempre meglio che litigare. Altre riunioni sono programmate subito dopo Pasqua. I conflitti di potere saranno dunque sottoposti a un aggiornamento costante e, su un piano parallelo, assisteremo a faticosi ma forse sinceri tentativi per risolvere, con mediazioni estenuanti e soprassalti decisionisti, qualcuno dei tanti problemi che angustiano il Paese. Insomma: confronto politico e confronto programmatico. O meglio: «verifica permanente» e «compromesso continuo». Anche questo è un sistema per andare avanti. E, forse, e l'unico binario con cui il pen¬ tapartito può fare ancora un certo tratto di strada Con una saggia alternanza di vertici e di decreti si può anche giungere alla fine della legislatura. Ormai non è più possibile impostare programmi di largo respiro; non resta che navigare a vista, sperando che il cielo torni sereno. E per ora non è il caso di lamentarsi. Il dollaro scende c la Borsa sale. Craxi ha detto che non voleva guerre alle porte di casa e all'indomani le portaerei americane hanno lasciato il Golfo della Sirte con quattro giorni di anticipo. Pura coincidenza, s'intende; ma la scelta di tempo con cui Craxi ha piazzato la sua battuta è sembrata perfetta. L'uomo è un giocatore scaltro, e si sapeva. Per di più, in questo momento, anche .le carte gli sono amiche. Gianfranco Piarzesi

Persone citate: Bettino Craxi, Craxi, De Mita, Gianfranco Piarzesi

Luoghi citati: Sirte