ltalia-Usa cordiale dissenso di Tito Sansa

ltaliq-Usa# cordiale dissenso Dopo le critiche di Craxi all'intervento Usa nella Sirte ltaliq-Usa# cordiale dissenso Nel colloquio con Shultz, definito «molto soddisfacente», il presidente del Consiglio ha ribadito le sue posizioni Riferendosi alla Libia ha detto che «l'opzione militare rappresenta un grave pericolo per la stabilità» nella rec,' /.le - Contrasti sulla lotta al terrorismo - fi segretario di Stato, a colazione da Cossiga, oggi rivedrà Andreotti ROMA — Italia e Stati Uniti sulla crisi della Sirte hanno idee divergenti, pur se lo stato dei rapporti tra 1 due Paesi •rimane ottimo*. Nel colloquio di 90 minuti (una nota di Palazzo Chigi lo definisce «molto soddifacente-ì con il segretario di Stato americano George Shultz, presente Andreotti, Craxi ha detto che «ricorrere all'opzione militare per difendere pretese unilaterali che non trovano riconoscimento internazionale, rappresenta un grave pericolo per la stabilità- e che perciò il nostro Paese •ha considerato inammissìbile il recente ricorso alla forza deciso dalla Libia, cosi come è preoccupato delle ingerenze e delle interferenze che si verificano a danno di alcuni Poe si dell'area- (è evidente l'ac cenno all'Egitto, alla Tunisia, al Sudan e al Ciad). Ma ha anche ribadito la •preoccupa «rione» italiana per l'azione americana, già espressa l'ai tro giorno in Parlamento. Non vi sono state, ieri, le temute manifestazioni antiamericane, anche perché a Roma erano state predisposte misure straordinarie di sicurezza. Ma soprattutto perché, con le scuole e le università chiuse, e l'atmosfera tutta pasquale, nessuno ha pensato di fare proteste. Anzi, mentre Shultz era ospi¬ te di Craxi, dinanzi a Palazzo Chigi si è raccolta una piccola folla che all'uscita ha salutato l'ospite americano con cenni delle mani. Shultz, che alle 11.20 era arrivato da Atene a bordo del suo «Boeing 707», scortato durante il volo da aerei greci, americani e italiani, non ha portato al presidente del Consiglio l'attesa risposta alla lettera che Craxi aveva inviato all'inizio della settimana al presidente Reagan per esporre il punto di vista italiano sulla «piccola guerra» nel Golfo della Sirte. Durante il volo — secondo notizie diffuse da agenzie americane che avevano i loro inviati a bordo — non avrebbe escluso «nuove sfide- alla pretesa del colonnello Gheddafi di considerare libiche le acque della Sirte. Ma né con Craxi né con Andreotti, col quale si era intrattenuto brevemente all'aeroporto, 11 segretario di Stato ha ripreso l'argomento. Ne ha parlato con Cossiga, di cui è stato ospite a colazione. Anche 11 colloquio con Andreotti — secondo fonti vicine alla Farnesina — è stato «parf-tco/armente cordiate». Tito Sansa (Continua a pagina 2 in prima colonna)