Francia grande anche senza Platini ma l'Argentina ha troppi «nanetti» di Gian Paolo Ormezzano

Francia grande anche senza Platini ma l'Argentina ha troppi «nanetti» Francia grande anche senza Platini ma l'Argentina ha troppi «nanetti» H et. argentino Bilardo e Maradona hanno insistito solo sui limiti dell'arbitro per giustificare il risultato negativo - La squadra sudamericana ha palesato invece notevoli limiti atletici e tattici -1 francesi hanno trovato in Vercruysse e Ferreri due rincalzi degni di fare i titolari DAL NOSTRO INVIATO PARIGI — Il dottore, nel senso anche di medico, Carlos Bilardo, commissario tecnico, e Maradona «guru in campo» dell'Argentina non hanno capito, o voluto capire, la partita dell'altra sera al Parco dei Principi, la sconfitta per 2-0 contro la Francia. Hanno insistito sulle presunte lacune dell'arbitro, lo svizzero Graetcher, la cui severità è stata provocata proprio dagli argentini, e che nell'espulsione di Borghi ha una sola colpa, quella di non avere espulso qualche altro drsréntmo pri- Il et. ha anche insistito troppo sulla sfortuna (una traversa) e sullo scarso o addirittura nullo affiatamento fra i suoi: perché il problema vero è parso della velocità individuale, anche delle giocate individuali. I piedi buoni, talora magici, nella partita erano francesi, non argentini. Ferreri e Vercruysse hanno fatto cose preziose, da sudamericani però atleticizzatl. E se Maradona avesse toccato di tacco come Rochetcau, nell'massist» del secondo gol, lo si moviolerebbe a lungo, magari per le scuole. Pensiamo che, anche giornalisticamente, si debbano prendere certe responsabilità di fronte a queste partite amichevoli (poco) e sperimentali (forse non per Bilardo: infatti non ha cambiato neanche un uomo). Non vale, secondo noi, dire che contano poco: perché allora non è neanche il caso di spostarci a vederle. Cosi scriviamo che secondo noi questa Argentina è scarsa in assoluto: ha troppi «nanetti» in campo, e Va Mano che è alto non salta, e Borghi che è prestante non corre o corre male. Ha troppi innamorati del passaggino-passaggetto-passaggiuccio (e Passarella sembra invece giocare un altro calcio, un calciacelo). Ha molta presunzione, ì suoi giocatori rimangono di sasso quando un avversario iconoclasta intercetta un lòrO'Ctilpo di tacco, o «non accetta* una loro /frttó.*"1'* IflJW Pare che alle quote del Messico questo gioco, poco moderno, poco atletico, poco .virile» e casomai isterico, con il .machismo» involutosi in aggressione, venga premiato, o meglio che possa emergere di fronte all'asfissia di chi invece pratica un calcio aperto, •largo e lungo». Se sarà così, il tredicesimo campionato mondiale farà fare al football un passo indietro, quanto ad atletismo. Ma non bisogna disperare, la scienza ha permesso a Moser di pedalare per un'ora, in altitudine, sopra i SI. E cosi si può pensare che la Francia dove la tecnica individuale si unisce al passaggio in profondità, e dove il tocco è prezioso nel senso anche di importante, vàlido, possa praticare in quota lo stesso football velocissimo e intanto bellissimo di Parigi. Sempre per quella faccenda delle responsabilità anche giornalistiche, ci spingiamo qui a elogi assoluti della Francia, ed a limitazioni .assolute» • dell'Argentina, a meno che Bilardo abbia gli assi da calare fra l'esercito tenuto l'altra sera in panchina (o lo salveranno Diaz, Barbas e Bertoni?/). Non vogliamo pensare che Tigana e Ayaehe e Ferreri e Vercruysse e Bossis dirozeatissimo abbiano giocato cosi bene per caso. Non vogliamo pensare che il et. Henri Michel non sappia •salvare» Vercruysse e Ferreri anche quando riavrà Platini.e Girtsse (in attacco è facile, tornano Touré — se recupera dall'operazione al ginocchio — e Papin, escono Xuereb e Rocheteaù o Bellone). Ci ha detto il et: «E' vero che dal punto di vista degli esperimenti le quattro grosse assenze mi sono servite, ma guai se voi italiani scrivete che non voglio più Platini. Io mica bestemmio». La Francia è piaciuta moltissimo, se ne parla ormai come di una favorita per il mundial. .L'Equipe» ha titolato la prima pagina con gioco di parole: «I bleu come se piovesse». La parola .bleu» sta per calciatore francese ma vuole anche dire .livido», sia nel senso dei due gol agli argentini, sia nel senso delle botte prese e date. La Francia ha fornito un'impressione di lucida costante forza, di pa- ( dronanza completa del pallone e del gioco: e per la prima ; velia forse, con la cbrftp'mtà'^ 1 dei «nonetti» argentini, i . j francesi sono apparsi quasi tutti alti, .belli» (speranze dunque per gli azzurri, in ■ Messico contro l'Argentina, anche sul piano estetico...). E torniamo su Maradona. Troppo solo con la sua classe, e bene circondato dai francesi. Enorme responsabilizzazione, di fronte ai suoi ed a Parigi. Una posizione in campo (colpa di Bilardo o della sua voglia di protagonismo, di miracolo?) assurda, da centravanti. La sensazione di una scarsissima intesa anche psicologica con Borghi, che vuole .maradoneggiare». Tanti problemi anche per un giocatore enorme. Ieri i francesi hanno annullato molte sue giocate, ma la sensazione era che, se gli fossero riuscite, le avrebbero poi sciupate gli argentini. Gian Paolo Ormezzano