Tognazzi-Serrault, vizietto continuo

Tognazzi-Seiraiilt, vizietto continuo PRIME FILM: terza avventura, con qualche polemica, della strana coppia Tognazzi-Seiraiilt, vizietto continuo MATRIMONIO CON VIZIETTO (Il vizietto III) di Georges Lautner con Michel Serrault, Ugo Tognazzi, Michel Oalabru, Antonella Interlenghi, Saverto Vallone, Stéphane Audran, Flora Mastroianni. Dialoghi di Michel Audiard. Produzione Italofrancese. Commedia. Cinema Olimpia 2 di Torino. Cinema Metropolitan di Roma. Siamo al Vizietto III, come se si trattasse di una dinastia di vizi e si attendesse il Vizietto XIV, il più splendente; invece è sempre la stessa debolezza, la passione omo che lega Tognazzi e Serrault come due vecchi coniugi Sempre il locale notturno della .Gabbia dei matti., sempre il gay-colf nero, sempre guai eonomici. La gabbia ormai s'è leggermente squinternata e qualche interprete è portato a un discreto sbracamento, come Tognazzi che porta il ruolo come se fosse vero, con uggia e sopportazione. Del resto, c'è stato anche un contrasto sui meriti rispettivi della coppia; Tognazzi, che si era sentito defraudato in sede di sceneggiatura, ha opposto molte obie- zioni per non finire il film, dilazionando anche il doppiaggio. Tra . ripicche e ingiunzioni il film esce largamente in ritardo. Aldilà delle polemiche, forse in linea con llnacidimento dei personaggi, bisogna dire che l'unico a resistere con fierezza e perfino con finezza, o almeno con scrupolo professionale è il .favorito. Serrault; magari bisogna appuntargli sul petto artificiale una medaglia d'onore, la serte va avanti con la pallida giustificazione della sua disponibilità. Neanche una moglie-donna (anzi, meno che mai) avrebbe la lagnosa, appassionata consapevolezza del proprio ruolo che Serrault esibisce. Ormai siamo in piena commedia sentimentale, l'ironia s'è persa dietro la musonerta di Tognazzi e manca poco che Serrault voglia farci davvero commuovere sul suo nuovo caso, la costrizione ad un matrimonio .normale., eterosessuale, se vuole ricevere una cospicua eredità da uno zio d'Inghilterra. Ed effettivamente è patetico il Serrault che, in apertura di film, vestito da uomo va zoppicando verso la lettura del testamento, nell'ostile Inghilterra: «Non sono abituato a camminare senza tacchi* Vorrebbe, al ritorno, far finta di nulla, dimenticare il testamento come uno scherzo o un vilipendio, ma Tognazzi ha un'idea da controvieietto, il recupero scandaloso della normalità. Davanti ai soldi si può riciclarsi, Serrault dovrebbe prendere lezioni di mascolinità e sposare l'Antonella Interlenghi caduta a proposito, abbandonata senea mezzi e incinta. Con lo zio Tognazzi sarebbe una bella famigliola, ma, poiché troppe complicazioni danneggerebbero anche un vizietto collaudato, capita tempestivo l'innamoramento tra Antonella e Vallone. Particolare interessante: Vallone è anche il coerede o erede alternativo. Non si potrebbe cercare un actxrmàdamento che salvi amore, vizietto e soldi? Tutto andrà per il meglio, vedrete, anche davanti al sindaco. A Serrault non è risparmiato neppure il sogno d'ogni vecchia ragazza, indossare l'abito bianco da sposa, e Tognazzi può finalmente guardare con compassionevole solidarietà il suo amico-nemico, il suo concorrente, tanto bravo che sembra l'eroina di una telenovela proibita. r. s. Ugo Togna/zi e Michael Serrault nel film: un fìnto matrimonio eterosessuale per salvare un'eredità

Luoghi citati: Inghilterra, Roma, Torino