Sanità, le nomine della discordia di Giuseppe Fedi

Sanità, le nomine della discordia Proposte e polemiche dei dirigenti dopo la bocciatura del provvedimento sulle Usi Sanità, le nomine della discordia «Non è mettendo le virgole alla legge che si migliora il servizio» - «Vanno riqualificati i ruoli degli amministratori» - «Si scarica tutto sui tecnici» - «Bisognerebbe diminuire i membri delle direzioni» ROMA — Alla bocciatura | dell'emendamento sul nuovo ufficio di direzione delle Usi. gli amministratori in carica danno poco peso. E non, almeno cosi assicurano, per ovvi motivi di difesa delle poltrone e soprattutto della loro fetta di potere. -Non credo che istituendo queste direzioni, le Unità sanitarie locali funzionerebbero meglio — dic|^ Giuseppe Fanto. presidente dell'Usi Roma 19 —. ''Oltretutto, esiste già un ufficio che svolge funzioni tecniche. Parlo dei quattro capiservizio, previsti dalla legge, per i settori igiene pubblica, materno-infantile, sanitario e amministrativo. Per quanto ci riguarda, il nostro comitato di gestione ricorre abbastanza spesso a loro e con risultati soddisfacenti, unche se talvolta, per motivi di urgenza, li scavalchiamo-. Ma quello di Roma 19 è un caso abbastanza raro. Le Usi che si avvalgono di queste strutture di supporto sono poche. -Esistono solo nominalmente — concorda 11 dottor Fantò — e le conseguenze sono più che negative-, «Più che creare nuovi dirigenti — dice Fiorella Albertonl, vicepresidente di Roma 1 — è necessario riqualificare i ruoli degli amministratori delle Usi. Ciò, comunque, non passa attraverso un accorpamento numerico. E poi va chiarito una volta per tutte che non è stato il decentramento a portare la Sanità allo sfacelo.. Semmai, ha consentito a ogni cittadino di avere un impatto ■diretto con mali precedenti alla creazione delle Usi*. Renato Masini, responsabile di Roma 9, è drastico: «La verità é che nessuno vuole far funzionare le Usi. I nostri legislatori silludono di rivoli zionare il sistema sanitario mettendo delle virgole. Non si rendono conto che le strutture non funzionano perette manca la capacità professionale dei dirigenti. La maggior parte sono ex ospedalieri, dipendenti delle mutue, dei servizi comunali e provinciali. Insomma, non hanno una qualificazione professionale adatta al tipo di lavoro che devono svolgere. Quanto all'aggiornamento, faccio un esempio:'Roma 9, che ha tin fatturato di 130 miliardi, negli ultimi quattro anni ha speso appena 400 milioni per cinquemila persone. Non capisco l'utilità dell'ufficio di direzione, la riforma dovrebbe invece prevedere la creazione di un dirigente che risponde in prima persona della gestione dell'Unità sanitaria-. -Questa miniriforma è partita male e ra avanti peggio — dice Paolo Coratella, che guida Roma 17 —. Non discuto l'utilità del provvedimento, a patto però che rivaluti effettivamente il ruolo dei tecnici nelle Unità sanitarie aumentando il loro peso. Ma se uno sbaglia, deve pagare. Scaricare, com'è avvenuto finora, tutte le responsabilità sui comitati di gestione è troppo comodo. Vuol sapere come siamo costretti a lavorare? Non sappiamo ancora su quanto possiamo contare per quest'anno ed entro il 30 ■aprile-dobbiamo presentare il bilancio di previsione. Non parliamo poi del personale paramedico. Il direttore dell'ospedale di Santo Spirito mi chiede da mesi sei infermieri per un reparto dove sono in servizio in due è ne servono almeno otto-. Anche Stefano Grossi, pre sidente a Bologna della Usi 29, esprime perplessità sulle nomine del direttore e dei due coordinatori previsti dalla normativa. -Piuttosto — osserva — si potrebbero ridurre gli attuali componenti dell'ufficio di direzione. Da noi sono tredici e francamente mi sembrano troppi. L'enendamento bocciato rischia di accentuare molto gli aspetti decisionali da un lato, demotivando dall'altro i responsabili dei servizi. Ampliamo pure il numero dei tecnici, purché i loro incarichi, quando si rende necessario, siano revocabili'. -Ognuno di noi rappresenta una componente politica — ricorda Salvatore Blasi, pre sidente della Usi 2 di Potenza, una struttura da cui di pendono 167 mila assistiti — e spesso viene bloccato dal rispettivo partito. Quanto ai cambiamenti nella gestione delle nostre Unità sanitarie, non mi faccio troppe illusioni, anche se questa legge dovrebbe favorire qualche piccolo miglioramento. Una via d'uscita più valida? Istituziona lizzare i comitati tecnici di merito, in modo che possano effettivamente coadiuvare quelli di gestione. Le Usi, in questo caso, funzionerebbero meglio-. Giuseppe Fedi

Persone citate: Fantò, Fiorella Albertonl, Paolo Coratella, Renato Masini, Salvatore Blasi, Stefano Grossi

Luoghi citati: Bologna, Potenza, Roma