Honduras, dubbi sull'incursione

Honduras, dubbi sull'incursione Anche molti funzionari di Reagan ridimensionano l'attacco sandinista Honduras, dubbi sull'incursione Ma il Presidente Usa insiste: «L'aggressione è stata lino schiaffo a chi ha rifiutato gli aiuti ai contras» WASHINGTON — In pubblico. 1 portavoce della Casa Bianca, del Pentagono e del Dipartimento di Stato non hanno dubbi: circa 1500 soldati dell'esercito sandinista hanno «Invaso» l'Honduras per distruggere basi di guerriglieri «contras» e trecento sono finiti «intrappolati» in un'impervia zona «onduregna mentre tentavano una confusa ritirata. In privato, alti funzionari dell'amministrazione Reagan hanno però confidato al •Washington Post» che le '■notizie dal fronte» sono molto piti Incerte e frammentane. Al Congresso autorevoli esponenti del partito democratico sono arrivati a mettere In dubbio che ci sia davvero Stato uno «sconfinamento. di truppe sandiniste, circostanza che il regime di Managua continua a negare recisamente. Unanimi nel respingere questo punto di vista, le fonti dell'amministra' zione americana citate dal «Washington Post» ammettono però che i primi rapporti segreti indicavano un'incursione di circa 1500 soldati mentre in successivi rapporti la cifra è scesa fino a 500. Anche il governo argentino è molto scettico sull'incursione. Fonti della cancelleria argentina la definiscono «una manovra propagandistica degli Stati Uniti per gonfiare la crisi cen troamericana », Per 11 senatore democratico David Durenberg. presidente della commissione del Senato che si occupa dei servizi segreti, la Casa Bianca ha delineato un quadro della situazione alla frontiera tra i due Paesi centro-americani' soprattutto sulla scorta di notizie dei guerriglieri «contras», suffragate poi da conferme da parte della Cia. Il governo di Tegucigalpa — dice 11 «Washington Post» —inizialmente non ha dato molto peso all'«incursione» ed è stata la Casa Bianca — impegnata in un'aspra battaglia per convincere il Congresso americano dell'assoluta necessità di varare un programma di aluti militari a favore dei «contras» — a «convincere» le autorità honduregne della gravità della situazione. Immediata reazione dell'as- sistente segretario di Stato per gli affari interamericani: Eiiiott Abrams ha contrattaccato sostenendo che 1 soldati del Nicaragua sconfinati in Honduras sono con ogni probabilità più di 1500. .Si tratta della più estesa incursione o invasione ai-venuta finora. Ce ne sono state parecchie centinaia da quando i sandinisti sono andari ai potere nel 1979, ma in genere si è trattato di 40 0 60 uomini e non 1500; ha dichiarato, Per Abrams l'amministrazione americana è stata «molto prudente» nell'indicare in 1500 11 numero dei sandinisti protagonisti della presunta incursione. Ieri Reagan ha accusato la Camera dei rappresentanti di aver favorito l'incursione sandinista bocciando il programma di aiuti all'Honduras: •/ comunisti nicaraguensi hanno considerato il voto della Camera come un buon segno, hanno invaso il terri¬ torio dell'Honduras con millecinquecento soldati armati fino ai denti e poi mentono su questa incursione. E' uno schiaffo in faccia a tutti quelli che hanno votato contro gli aiuti ai combattenti della libertà nicaraguensi.. Reagan ha avuto subito un primo successo: il Senato americano ha respinto la proposta (presentata dal democratico Edward Kennedy) di vietare ogni genere di sovvenzionamentl ai guerriglieri antisandinisti del Nicaragua. Lia sconfitta della mozione di Kennedy è stata netta. Il Senato ha poi respinto la mozione presentata dal senatore Jesse Helms, con cui si cercava di legare il programma di aiuti alla presenza di militari stranieri in Nicaragua. Bocciata con 60 voti contrari e 39 favorevoli, la proposta prevedeva la concessione degli aiuti ai contras se 11 15 maggio Reagan fosse stato in grado di fornire al Congresso le prove della presenza in Nicaragua di soldati sovietici e cubani e della prosecuzione da parte di Managua delle azioni aggressive contro i Paesi vicini. DEL SUO

Persone citate: Abrams, David Durenberg, Edward Kennedy, Jesse Helms, Kennedy, Reagan