No della Sicilia sul condono «Impugneremo la legge»

No della Sicilia sul condono <c Impugneremo la legge » Lauricella vuole ricorrere alla Consulta contro le nuove proposte No della Sicilia sul condono <c Impugneremo la legge » ROMA — La Sicilia boccia le proposte del governo sul condono edilizio. I sessanta sindaci (su 388). riuniti a Gela, dettano le condizioni per una intesa e insistono: •Abolite l'oblazione.. Salvatore Lauricella, socialista, presidente dell'Assemblea regionale, va oltre e propone di impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale. Dice; .Bisogna far valere le competenze esclusive che la Regione può utilizzare, grazie al suo statuto speciale». La reazione del «fronte politico» siciliano non si è fatta attendere. Tra i sindaci non è prevalsa la linea dell'oltranzismo: le dimissioni in massa sono state rinviate. «Lo faremo quando verrà l'ora», ha annunciato Paolo Monello, comunista, primo cittadino di Vittoria e leader dei «ribelli». Dal vertice dei sessanta sono emerse tre richieste: 1) una legge di sanatoria, vara¬ ta dalla Regione, per non far pagare l'oblazione agli abusivi; 2) il Parlamento deve rivedere 11 decreto legge con qualche modifica che favorisca l'abusivo; 3) un incontro col Capo dello Stato perché .si tuteli l'unità del Paese». Ma la proposta di Lauricella. pur se mediata, supera le condizioni poste dai sindaci. Perché vuole impugnare la legge di Nicolazzi? .11 nostro statuto pone sotto la competenza primaria della Regione la parte urbanistica. L'Assemblea può legiferare in modo difforme rispetto a talune scelte nazionali e può adottare un atteggiamento di resistenza nei confronti di norme che si riferiscono all'ordinamento regionale.. Lauricella spiegt meglio la sua proposta: .Se sul piano nazionale l'abusivo deve pagare l'oblazione per ottenere un riconoscimento urbanlsri- co-amministrativo, qui in Sicilia potrebbe ottenerlo senza versarla.. Il presidente dell'Assemblea critica l'atteggiamento del ministro Nicolazzi che, a suo parere, non ha mantenuto le promesse Come si comporterà il governo di fronte a queste reazioni? Probabilmente chiederà il voto di fiducia in Parlamento per evitare ulteriori modifiche al decreto. I rigoristi insistono su questa scelta per bloccare 1 tentativi di chi è favorevole a una revisione D partito degli «indulgenti» è consistente sia alla Camera che al Senato e i ministri temono «stravolgimenti» del testo concordato. L'opposizione comunista non rinuncia alla battaglia: .Faremo ogni sforzo per modificare il provvedimento., ma al loro Interno si intravedono posizioni più sfumate* (A pag. 2 i servizi)

Persone citate: Lauricella, Nicolazzi, Paolo Monello, Salvatore Lauricella

Luoghi citati: Gela, Roma, Sicilia