Non ammalatevi a Pasqua

Non ammalatevi a Pasqua La Guardia medica ha annunciato due giorni di sciopero Non ammalatevi a Pasqua I circa 60 aderenti al Cumi si asterranno dal lavoro domenica e lunedì • Ma i disagi dei cittadini dovrebbero essere limitati: l'Usi assicura di garantire il servizio con altri sanitari • Il sindacato protesta sia per motivi economici sia per rivalutare la professione A Pasqua e Pasquetta sciopereranno i sanitari della Guardia medica aderenti alla Confederazione unitaria medici italiani (Cumi) che organizza la quasi totalità dei circa sessanta sanitari presenti nel servizio. SI preannunciano quindi inevitabili disagi per i cittadini proprio in questo week-end festivo, due giorni nei quali è sempre stato difficile rintracciare per un'urgenza 11 medico di famiglia e l'intervento della Guardia medica resta l'unico sostegno per chi ha un improvviso malore. L'Usi sostiene, comunque, di poter garantire il funzionamento del servizio di Guardia medica utilizzando altri sanitari e coordinando quelli dei pronto soccorso. Il Cumi è il sindacato dei giovani medici (sia ospedalieri sia convenzionati), quelli che si trovano spesso al margini della professione pur essendo laureati da sei-dieci anni e che sono costretti a svolgere, nell'arco di ogni settimana, la loro attività in servizi diversi del settore sanitario per arrivare a uno stipendio medio. Un medico che lavora per la Guardia medica, ad esemplo, è impegnato 24 ore alla settimana e percepisce circa 800 mila lire al mese senza però le tutele normative (malattie, maternità). •Riteniamo sbagliato — spiegano gli aderenti al Cumi — che si tolleri una situazione in cui alcuni medici accentrano cinque o sei mansioni nell'ambito del servizio sanitario nazionale mentre altri sono sottoccupati-. Ma all'orìgine della protesta del Cumi, che prevede anche per venerdì e sabato uno sciopero del medici dipendenti delle Usi e degli ospedali, per quelli di medicina generale e pediatria di base e per quelli convenzionati nei servizi di base dell'Usi (ma in queste categorie l'organizzazione sindacale non ha molti aderenti) non ci sono soltanto ragioni economiche. Spiegano i dirigenti del sindacato: 'Il nostro obiettivo è la rivalutazione della figura del medico per favorire la tutela della salute del cittadino. Chiediamo l'apertura della trattativa per il contratto e contestualmente quella per le convenzioni; l'istituzione di un massimale di 1500 pazienti per ogni medico di base; l'abolizione dell'associazionismo che attualmente favorisce la sotto-occupazione: la riqualificazione del medico di medicina generale attraverso incentivi professionali ed economici per operare nei distrettU. A questi obiettivi si aggiungono quelli relativi al servizio ospedaliero: «Negli ospedali noi difendiamo il tempo pieno e vogliamo una diversa articolazione delle categorie, superando l'attuale gerarchia (primario, aiuti, assistenti) in modo che sia possibile responsabilizzare di più il medico. Tutto ciò è inquadrato nel più ampio discorso che noi facciamo di incompatibilità tra l'attività di medico dipendente, quindi il medico specialista, e l'attività di medico convenzionato, quindi medico di medicina generale. L'incompatibilità permetterebbe di lavorare meglio nei due settori e di allargare gli spazi occupazionali-.

Persone citate: Guardia, La Guardia