A Venezia la bufera sui socialisti ha messo in difficoltà la giunta di Giuliano Marchesini

A Venezia la bufera sui socialisti ha messo in difficoltà la giunta Dopo le comunicazioni giudiziarie all'ex sindaco Rigo e all'attuale Laroni A Venezia la bufera sui socialisti ha messo in difficoltà la giunta DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENEZIA — La barca del psi nel mézzo di una laguna agitata. Le onde sollevate da inchieste giudiziarie investono esponenti del partito del garofano e qualche loro sostenitore di rilievo. Scandali che si estendono dal casinò a un presunto affare di tangenti per appalti edilizi. E la giunta quadripartita veneziana adesso fatica parecchio nel reggere 11 timone. L'ultimo inquisito, a Venezia, è Mario Rigo, parlamentare europeo e assessore comunale alla Cultura. Ex sindaco socialista per una decina d'anni, è destinatario di una comunicazione giudiziaria spedita dal giudice istruttore Felice Casson. Quello che è stato per tanto tempo il «doge», alla guida di un'amministrazione socialcomunista, ora si trova coinvolto nell'indagine sull'infedeltà di certi croupiers del Casinò della città lagunare: Indizi di falso ideologico e interesse privato in atti d'ufficio per via di un'ordinanza, poi bloccata dai sindacati, con cui s'intendeva promuovere un gruppo di dipendenti della casa da gioco, alcuni dei quali sarebbero finiti sotto inchiesta per la colossale truffa al casinò. L'istruttoria sulle vincite facili al tavoli verdi imbocca dunque una strada che conduce all'ambiente politico. E non è detto che non vi siano altri percorsi. Tra l'altro, 1 co¬ munisti propongono che la commissione antimafia, si occupi delle vicende della casa da gioco veneziana. Dall'altra parte, arrivano 1 colpi dell'inchiesta del sostituto procuratore della °Repubblica Antonio Fojadellt, che ha firmato l'ordine di cattura nei confronti dell'architetto Plinio Danieli, personaggio in vista nella cerchia socialista veneziana e, a quanto si dice, molto amico del ministro del Lavoro Gianni De Michelis. Il racconto di un commerciante di Mestre dichiarato fallito tre anni fa, le accuse di estorsione e millantato credito, l'arresto per Plinio Danieli. A questo punto, 11 bilancio per 11 psi veneziano è alquanto pesante. Occorre tener presente che un altro esponente del partito, Fulgenzio Livieri, assessore all'Ecologia e ai problemi del Lavoro, è finito in carcere il 12 marzo scorso per gli sviluppi dell'indagine sulle presunte tangenti per gli appalti pubblici nel Veneziano: le accuse si riferiscono al periodo in cui Livieri era segretario provinciale del psi. Ora l'assessore è agli arresti domiciliari. La lista dei socialisti coinvolti nelle inchieste dei giudici di Venezia comprende anche l'attuale sindaco, Nereo Laroni: circa un mese e mezzo fa, il nuovo «doge» ricevette dal sostituto procuratore Fojadellì una comunicazione giudiziaria in cui si ipotizza¬ v vano i reati di tentata concussione e violazione della legge sul finanziamento dei partiti, sempre in relazione all'inchiesta sulle tangenti avviata dalle dichiarazioni di un imprenditore edile. Nei giorni scorsi Laroni s'è presentato spontaneamente al magistrato, per essere Interrogato. Dice: «Mi sono dichiarato ■ completamente estraneo a qualsiasi illecito. Io non so come siano state costruite certe accuse: per quel che mi riguarda, son cose campate in aria*. Nel pieno della burrasca, il sindaco si dice «fiducioso nell'esito degli accertamenti della magistratura: Intanto, si dispone alla polemica: 'Non ritengo che il nostro partito abbia più colpe di altri. Se c'è questa concentrazione di accuse, si può anche pensare che qualche coincidenza sia sospetta. Insomma, la casualità non mi convince'. In sostanza, Laroni allude alla possibilità di una «manovra», che tenta a mettere in ginocchio il psi nella città lagunare. 'Sia chiaro che non addebito assolutamente questo alla magistratura. Ma ripeto che certe iniziative, venute da fuori, paiono alquanto sospette. Naturalmente, io sono all'oscuro di motivazioni e cose del genere, ma dò un giudizio secondo il buon senso». Se si mostra tranquillo per la posizione personale, dun¬ que, il sindaco non lo è per quanto riguarda le sorti del psi veneziano. Un partito nel quale le indagini dei magistrati son distribuite tra la corrente legata a Gianni De Michelis. della quale Nereo Laroni è esponente di primo piano sulla laguna, e quello schieramento di cui Mario Rigo era rappresentante nella passata amministrazione socialcomunlsta, Un intreccio di vicende per le quali ora la giunta veneziana, composta da psi, de, psdi e pli, subisce scossoni. Durante la seduta del consiglio comunale dell'altro ieri il ministro delle Finanze Bruno Visentin!, intervenuto' come consigliere repubblicano, è stato piuttosto esplicito, ravvisando in questa catena di avvenimenti una causa «di menomazione politica e amministrativa, forse di paralisi, del psi veneziano'. Menomazione, ha soggiunto Visentin!, che può portare alla paralisi della giunta. Ma 11 sindaco Laroni, per ora, non ha alcuna intenzione di mollare. 'Prima di tutto — risponde —bisogna aspettare che la magistratura finisca il suo lavoro: se dovessero risultare posizioni inconciliabili con il governo della città, se ne prenderà atto. Se non è così, dico che le giunte cambiano soltanto per motivazioni politiche, non in seguito a processi sommari*^ Giuliano Marchesini

Luoghi citati: Venezia