Maggie è con Washington I laboristi: un'imprudenza di Paolo Patrono
Maggie è con Washington I laboristi: un'imprudenza Maggie è con Washington I laboristi: un'imprudenza DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — L'Inghilterra della signora Thatcher appoggia la «sfida» americana alle pretese libiche sulle acque del golfo della Sirte. In un dibattito d'emergenza ai Comuni, il premier ha risposto energicamente al leader dell'opposizione laborista Kinnock (che aveva accusato le forze americane di 'attacchi destabilizzanti» contro la Libia) sostenendo 'il pieno diritto, degli Stati Uniti «a operare in acque internazionali' e il loro altrettanto indiscusso diritto all' .autodifesa». E la signora Thatcher ha aggiunto: 'Noi appoggiamo il loro diritto a operare così: La stessa posizione esplicita era stata assunta già la notte scorsa dal Foreign Office, che dopo avere espresso la ■preoccupasione» inglese per la crisi aveva delineato 1 tre punti principali sui quali si basa l'appoggio britannico agli Stati Uniti: anzitutto, Londra respìnge la pretesa libica di considerare come parte delle proprie acque territoriali U golfo della Sirte; di conseguenza, l'Inghilterra riconosce alla flotta americana il diritto di svolgere manovre in quelle che considera «acque intemazionali', e infine riconosce come esercìzio del diritto all'autodifesa le azioni americane in risposta al lancio di missili libici. L'opposizione laborista, ha sparato a zero sul sostegno governativo alle azioni americane che contrasta con «la ragionevole prudenza' adottata Invece in passato da Londra quando gli Usa avevano sollecitato sanzioni economiche contro il regime libico. Il ministro degli Esteri del governo-ombra, Healey, ha stigmatizzato 11 comportamento «da RambO' del presidente Reagan e ha definito -estremamente imprudente' la risposta militare americana. Resta naturalmente da vedere quanto questa difesa del regime di Gheddafi sia «pagante» per U partito laborista a livello di opinione pubblica. Il leader socialdemocratico Owen ha difeso l'atteggiamento americano, ricordando anche le accuse mosse a Tripoli sul suo ruolo di ispiratore o fiancheggiatore del terrorismo internazionale. Paolo Patrono
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