Lo scudo dei missili non copre la Libia

Lo scudo dei missili non copre la Libia Lo scudo dei missili non copre la Libia Com'era prevedibile la Libia ha reagiato all'attraversamento del 3Z" parallelo, considerato da Gheddafi limite delle acque territoriali, da parte di aerei e navi della Sesta Flotta in esercitazione nel Mediterraneo Centrale. La difesa aerea libica ha preferito finora impiegare i missili superficie-aria piuttosto che i caccia intercettori. Ha certo pesato sulla scelta la consapevolezza della disparità di classe tra i velivoli da combattimento americani (F-14 e F-18) e il loro armamento e quelli libici (Mig-23 e Mig-25, Su-20/22 e Mirage F-l). Ma. soprattutto, la mancanza di un efficace sistema di guida-caccia da terra, basato su una completa copertura radar, l'inadeguatezza dei sistemi di guerra elettronica, sia attivi che passivi e, infine, il divario di addestramento. E forse ha pesato anche il ricordo dei due Su-22 libici abbattuti dagli F-14 americani sul Golfo della Sirte nell'agosto del mi. I missili utilizzati sono stati, secondo le fonti, gli SA-2 e gli SA-S, questi ultimi forniti di recente dall'Unione Sovietica. L'SA-S è un missile an tiaereo a lunga gittata diventato operativo nel 1963. Denominato «Gammon» nella terminologia della Nato, il missile ha due stadi a propellente solido, possiede un raggio d'azione variabile dai 90 ai 270 km, può giungere a una quota di oltre 30 mila metri ed è dotato di guida ra¬ dar. Il tipo di guida, suscettibile di contromisure elettroniche, e la scarsa capacità di manovrare contro bersagli molto veloci sono probabilmente i motivi della sua inefficacia nell'intercettare gli aerei americani. D'altra parte, è presumibile, trattandosi di un sistema d'arma in servizio da oltre vent'anni, che le sue caratteristiche e prestazioni operative siano ben conosciute dalle forze armate americane; rendendone più facile la neutralizzazione. Lo stesso discorso vale, a maggior ragione, per gli SA-2 («Guldellne» in codice Nato), missili con un raggio d'azione di 40-50 km, capaci di raggiungere la quota di 18 mila metri, diventati operativi nell'Unione Sovietica nel 195S. Gli americani hanno imparato a conoscere questi missili nei cieli del Nord Vietnam ed è logico che tale esperienza bellica non sia andata persa. Per quanto riguarda l'attacco alla base missilistica di Surt, ripetuto dopo l'indicazione che i sistemi radar avevano ripreso a funzionare — il che conferma la disponibilità in Libia di ricambi per il sistema d'arma SA-S — esso è stato condotto da caccia -bombardieri A-7, utilizzando principalmente missili aria-superficie, anti-radar tipo -Harm., che usano come guida le radiazioni stesse dei radar. Sul piano dello scontro navale, dove le perdite libiche appaiono più gravi, è eviden¬ te la preoccupazione americana di neutralizzare le unità missilistiche della Marina libica prima che esse possano avvicinarsi a distanza utile per il lancio dei loro missili. Infatti molte delle corvette e delle motovedette veloci libiche sono armate del sofisticato missile antinave .Otomat. fabbricato in Italia dalla Oro Melata, Quello che si sta svolgendo nel Golfo della Sirte i un confronto militare che la Libia non può protrarre senza sostenere altre perdite di uomini e mezzi e avendo poche possibilità di infliggere danni alle forze americane (anche se tale eventualità non può essere matematicamente esclusa). Comunque, esso non servirà a cambiare la situazione. La Libia continuerà a considerare il 32° parallelo il limite delle sue acque territoriali; l'Unione Sovietica (come già avvenuto nel '73 con l'Egitto e la Siria e ancora negli Anni 80 con la Siria) sarà disponibile a rimpiazzare le perdite, utilizzando la fornitura di armamenti come strumento di politica estera; e, agli occhi di tutti i giovani arabi in cerca di un mito, Gheddafi apparirà come il leader che ha avuto il coraggio di sfidare la potenza americana. Con buona pace di quelli che dovrebbero essere gli obiettivi di lungo periodo degli Stati Uniti nella regione mediterranea e nel Medio Oriente. Maurizio Cremasco

Persone citate: Gammon, Gheddafi, Maurizio Cremasco