«Acchiappa-terroristi» la scritta sulla maglia del comandante Usa di Giuseppe Zaccaria

« Acchiappa-terroristi» la scritta sulla maglia del comandante Usa A Napoli le testimonianze di giornalisti sbarcati dalla Saratoga « Acchiappa-terroristi» la scritta sulla maglia del comandante Usa NAPOLI — .We are in ccndition Alfa», avverte minaccioso il cartello affisso nel corpo di guardia: segue la traduzione in italiano per il personale incaricato della sorveglianza esterna della base. «Condizione Alfa., per chi è responsabile della sicurezza al comando Nato «Afsouth- di Bagnoli — 11 quarder generale delle forze alleate nel Sud Europa — significa stato di massima allerta. Ove mai un aereo libico tentasse un attacco a basi collocate in suolo Italiano, questa cittadella trapiantata alle porte di Napoli, anche se la Nato non-è coinvolta nelle .azioni militari di ..queste : ore, sarebbe, fra gli. obiettivi principali. Ma di aerei nemici, qui sopra, non ne arriveranno, spiega tranquillo un maggiore. Prima di vederselo venire incontro il cronista è rimasto bloccato all'ingresso più di un'ora, in un via vai particolarmente intenso di militari americani (che si tenta di spiegare col fatto che -oggi sono arrivati gli stipendi»). Napoli, continua l'ufficiale, dista un po' più di 1000 chilometri dalle coste libiche. Oheddafi, in teoria, dispone di mezzi in grado di coprire questa distanza: sono i sette «Tu-44», cacciabombardieri, che secondo l'Istituto di studi strategici di Londra gli sono stati forniti recentemente dall'Unione Sovietica. Quegli aerei hanno però un'autonomia di circa 2 mila chilometri, per colpire Napoli dovrebbero partire in missione suicida, e prima, comunque, dovrebbe¬ ro riuscire a superare lo sbarramento di fuoco della flotta americana e le difese radar Integrate della Nato, che coprono un'area che va dalla Norvegia alla Turchia. Più ragionevole, sembra di capire, è il timore di una guerra strisciante, clandestina: di azioni questa volta «militari-, ma condotte ancora con le tecniche del terrorismo. Massima sorveglianza, dunque, intorno alle basi Nato, al comando americano della Sesta Flotta, alle stazioni radar di Licola e Iacotenente. E segnalazioni alla polizia perché, in città, siano-protetta-le sedi- diplomatiche e commerciali degli StatVùatC^-'^^"' Ma là comunità americana sembra vivere queste ore più con euforia che con preoccupazione. Ed il racconto di Mario Biasetti, italo-americano nato a Boston, operatore della Cbs, sembra dimostrare che anche a bordo delle navi, nel Golfo della Sirte, si sta vivendo lo scontro nel medesimo stato d'animo. L'altra mattina da Capodichino è partito un piccolo aereo con otto reporters americani: destinazione, la portaerei Saratoga, che è stata raggiunta quando si trovava ancora a 150 miglia dalla «linea della morte». .A bordo — racconta l'operatore — il clima sembrava normale, anche se si avverti' va una certa attesa». Sulla •Saratoga» si trovava anche l'ammiraglio Frank Kelso, comandante della flotta Una prima conferenza stampa, fissata alle 13 dell'altro ieri, è servita a fare in punto della situazione: «Ci è stato detto che l'attività aerea era1 in quel momento molto intensa, e che erano stati intercettati già 19 jet libici». Un ufficiale ha dichiarato al cronisti: «Non stiamo facendo nulla di anormale: navighiamo in acque intemazionali». Poi, quasi d'un tratto, sull'enorme portaerei (6 mila uomini di equipaggio, 125 jet a bordo) l'attività ha cominciato a farsi frenetica. «Gli aerei, "Tomcat", "Intruder"e "Corsair" — racconta ancora l'operatore — partivano al ritmo di uno al minuto, in ondate di venti. Ne ho visti rientrare due senza-t-missili sotfp, le fili, .Levarsi jt).jyqlo con un elicottero, Mario Biasetti è riuscito anche a riprendere per diversi minuti un lanciamissili sovietico, che poi d'improvviso ha aumentato i giri delle macchine e si è allontanato. Per le 15 era. fissata un'altra conferenza stampa ma l'appuntamento è stato annullato: i giornalisti sono stati fatti rientrare in tutta fretta a Napoli, e solo a Capodichino hanno saputo di quel che si era scatenato. Solo allora Biasetti ha rammentato un dettaglio: 11 comandante della «Saratoga., Jerry L. Unruh, un asciutto cinquantenne, si era presentato ai cronisti con una strana maglietta. Portava un simbolo eguale a quello del film-I « Qìiostbusters»„ «li, acchiap^ pafantasmi. Ma con la scrii? ta .terrorist-buster-. Giuseppe Zaccaria | A bordo della Saratoga. l'n jet americano sta per atterrare sul ponte, lunedì, al termine d'una missione

Persone citate: Biasetti, Frank Kelso, Jerry L. Unruh, Mario Biasetti