La Francia di Chirac spara a zero contro la politica agricola della Cee di Fabio Galvano

La Francia di Chirac spara a zero contro la politica agricola della Cee A Bruxelles il neo ministro Guillaume chiede l'aumento dei prezzi La Francia di Chirac spara a zero contro la politica agricola della Cee dal nostro corrispondente BRUXELLES — H «ciclone Guillaume» ha colpito la Cee. I ministri dell'Agricoltura della Comunità hanno avviato ieri a Bruxelles l'annuale «maratona» per definire 1 prezzi agricoli; ma fin dalle prime battute, grazie anche alla presenza del francese, nominato da Chirac, si è avuta chiara conferma che le proposte della Commissione (rigorosa austerità, congelamento dei prezzi, addirittura riduzioni per i prodotti mediterranei) non saranno oggetto di facili compromessi. Le costrizioni finanziarle daranno vita (nelle parole di Pandolf i, a Bruxelles con il mandato di organizzare una «linea di resistenza» a protezione della nostra agricoltura) «a un negoziato eccezionalmente lungo», che potrebbe addirittura trascinarsi fino al vertice europeo dell'Aia in programma a giugno. A radlcalizzare le difficoltà e i problemi di quest'Europa, il cui bilancio è divorato dalla politica agricola, contribuisce non poco Francois- Guillaume, fino al giorni scorsi battagliero tribuno della federazione agricoltori, entrato ieri in un'onda di teleoperatori a Palazzo Charlemagne, da dove In passato era stato estromesso di peso per intemperanze nel confronti di quelli che oggi sono suoi colleghi. Ieri Guillaume non ha smentito la sua fama. « E' indispensabile che la Commissione faccia altre proposte, più serie», ha esordito. «La Francia agirà con la stessa fermezza di cui diede prova ai primi tempi della costruzione europea, per difendere e rafforzare il nostro mercato comune agricolo». Intende tornare alla politica gollista della sedia vuota con cui, negli Anni Sessanta, il generale plasmava l'Europa minacciando a ogni passo di farla saltare? »Il lassismo del mio predecessore (il socialista Nallet, ndr) ci e costato caro. I nostri partners possono contare sul fatto che tutto ciò è finito». Ha chiesto, anziché 11 congelamento voluto dalla Commissione, l'aumento medio del 4,7 per cento dei prezzi ventilato a Parigi? No, ha risposto: ma unicamente perché «non si è ancora entrati nel vivo della discussione». DI fatto quella proposta, definita «Irresponsabile» dall'inglese Jopling, creerebbe scompensi di bilancio tali da paralizzare la Comunità. Guillaume ha parlato di uno «spirito burocratico insopportabile» che paralizza la politica agricola e ne ha predicato la rifondazione, affermando che -deroghe ed eccezioni» approvate per facilitare l'ingresso dei nuovi membri contribuiscono a •smantellare la sola politica veramente comune messa in piedi dai nostri Paesi». Esponendo «i principi generali ai quali sispirerà la delegazione francese», Guillaume si è pronunciato contro l'e¬ stensione del regime delle quote di produzione (per 1 cereali, nel pacchetto Andriessen) e contro la «tassa di corresponsabilità» (sempre per i cereali); su entrambi i punti ha ricevuto l'appoggio dell'inglese Jopling, che ne ha definite «sensate» e .interessanti» alcune idee (•Anche se indubbiamente avremo disaccordi in futuro»). Guillaume ha anche denunciato il programma per ridurre le eccedenze di carne e ha chiesto «il completo smantellamento degli importi compensativi monetari», cioè del correttivi monetari alle frontiere (la •lira verde», per esemplo). Quello che si domandano gli altri undici, al termine della prima giornata di «maratona», è se lo stile battagliero di Guillaume sia in onore di un'Immagine da difendere, o se davvero egli intenda restituire alla Francia un ruolo preminente. Fabio Galvano

Persone citate: Andriessen, Chirac, Francois, Nallet