Ma Witthome dice: spendete troppo e male

Ma Witthome dice; spendete troppo e male Ma Witthome dice; spendete troppo e male ROMA — Sette pagine fitte di consigli ma soprattutto di ammonimenti a non comportarsi come «la cicala» delle fiabe; con questa lettera Inviata al ministro Gorla, Alan Whittome, direttore del dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, ha concluso la sua missione in Italia. Messa a punto nel corso del weekend dopo l'ultimo incontro di venerdì con il ministro del Tesoro, la lettera non risparmia critiche alle scelte di politica economica del nostro governo. Lo scorso anno, afferma in sostanza Whittome, vi eravate Impegnati ad una seria azione di contenimento del disavanzo pubblico, che in percentuale sul Pil è invece cresciuto ancora una volta. Le scelte effettuate evidentemente non bastano: occorre dunque operare per una riduzione netta delle spese correnti perché l'Italia spende troppo e male. E in questo contesto una riduzione dei tassi finirebbe per avere un effetto effimero perché distoglierebbe dalle cause di fondo del nostro disavanzo, che vanno invece aggredite direttamente. Ma quel che più preoccupa Whittome è il clima di euforia che si sta registrando In Italia, dopo il contestuale calo del dollaro e del petrolio. Whittome dubita che l'attuale congiuntura Internazionale possa liberare l'abbondanza di risorse sulle quali ci stiamo adagiando. Il rischio che corriamo è quello di sottovalutare 1 pericoli che si stanno addensando sul fronte delle esportazioni, visto che l'Italia, secondo 1 tecnici del Pmi, è destinata a perdere mercati nell'area del dollaro e del petrolio. Il risparmio sulle importazioni e soprattutto sulla fattura energetica potrebbe dunque essere decurtato da una drastica riduzione dell'export. La stessa euforia, potrebbe essere deleteria andHe"iber u costo .dpi layoró; ajtra.yariabile del- la nostra economia che Whittome invita a tenere sotto stretto controllo. Alla fine potrebbe prevalere la tendenza a concedere di più di quanto non permetta il livello di produttività spiazzando cosi definitivamente il nostro Paese dalla competizione con le altre nazioni industrializzate, dove il tasso d'Inflazione si avvicina ormai allo zero o quasi. Al governo Italiano, Whittome chiede dunque di comportarsi da formica, lavorando sodo anche in un periodo che certamente si presenta di abbondanza. Questo 11 primo «messaggio» del direttore del dipartimento europeo del Fondo all'Italia. Di ritorno a Washington, Whittome avrà due mesi di tempo per mettere a punto un rapporto tecnico-polltlco più dettagliato. Sarà proprio questo secondo rapporto a costituire la base del giudizio che 1 22 amministratori del Fondo dovranno dare entro la fine di giugno. Le vere e proprie «raccomandazioni» arriveranno dunque con l'estate. Le «raccomandazioni» di Whltthome sono state accolte piuttosto freddamente negli ambienti politici. Se, Infatti, in passato queste scrupolose «radiografie» per l'Italia rappresentavano l'occasione per poter preparare il terreno a nuove richieste di finanziamento della nostra economia, ora le cose sono cambiate. Tuttavia Giorgio La Malfa definisce ancora «preziosi» 1 consigli di Whittome: •Sfortunatamente non sono seguiti dalla nostra classe politica, che continua a fare errori che costano al Paese, provocando maggiore inflazione' • Anche il responsabile economico della de, Emilio Rabbi, definisce «utili» le •racco mondazioni' perché servono a reiterare la domanda che tutti ci poniamo sulla situazione attuale e sul futuro dell'economia Italiana. Pur rilevando che queste analisi «possono riservare più attenzione su quanto è accaduto nei mesi precedenti che sulla dinamica dei dati del periodo successivo». Il responsabile dell'Ufficio bilancio e finanza pubblica del psi, Francesco Tempestlnl, ritiene invece che le Ispezioni sarebbero valide se fossero fatte da osservatori esterni. -Spesso, invece, il Fondo è autorevolmente influenzato* e ricorda che «ci sono state curiose assonanze con scenari tratteggiati da taInni,istituti,di ricerca, poi riyelpfisi sbafUiafl:, Il Tesoro è affamato (Quota del debito pubblico sul Pil) 90,0 90 80 -67,7- -46,0- .58,1. Il II IIIiliB Il II 70 ~60 "50 ~40 ~30 lo ~Ì0

Persone citate: Alan Whittome, Emilio Rabbi, Francesco Tempestlnl, Giorgio La Malfa, Gorla

Luoghi citati: Italia, Roma, Washington