Sindona, viaggio senza fiori di Susanna Marzolla

Sindona, viaggio senza fiori Sindona, viaggio senza fiori Alle 14,50 la salma ha lasciato l'obitorio di Voghera per il cimitero Monumentale di Milano - Nessuno dei parenti l'ha accompagnata - Finora soltanto un necrologio: quello di un ex legale del finanziere , DAL NOSTRO INVIATO VOGHERA — Sono le 14,50 quando la bara di Michele Sindona viene portata fuori dall'obitorio dell'ospedale di Voghera. Una bara liscia, In legno chiaro, con una semplice targhetta nera: 'Avvocato Michele Sindona». La bara viene caricata su un carro «Mercedes» azzurro metanizzato di una delle più note Imprese di pompe funebri milanesi. Fuori dall'obitorio giornalisti, fotografi e alcune decine di curiosi messi sull'avviso dalle notizie dei giornaliradio. Sul carro solo l'autista; dietro l'auto deUa polizia a fare da scorta. Non un familiare, non un amico, non un fiore hanno accompagnato Michele Sindona nel viaggio fino al cimitero Monumentale di Milano: sarà, sepolto qui, nella tomba di famiglia che lui stesso aveva acquistato e dove aveva fatto già Inumare i suol genitori. C'èrano tre corone, nel cortile dell'obitorio, ma non erano per lui: erano per una signora di Voghera i cui funerali erano coincidenti. I primi fiori per Sindona sono arrivati a Milano subito dopo la bara, una corona di rose rosse, senza alcuna scritta, Fiori e bara sono stati collocati nel «depo sito» del Monumentale: piccole camere ardenti dove sono posti gli addobbi e dove possono sostare i parenti, in attesa della cerimonia funebre. Quella per Sindona si terrà domani mattina alle 11, nella chiesa del cimitero. Del familiari, ieri, s'è visto soltanto 11 figlio Marco. E' arrivato alle 2,20 del pomeriggio, accompagnato dallo zio. E' rimasto pochi minuti, il tempo di firmare 1 documenti per 11 trasferimento della salma. Quando è uscito dall'obitorio aveva in mano una borsa di tela blu, vuota. Vi erano i vestiti con cui Sindona sarà sepolto: un completo gessato color fumo di Londra, camicia bianca e la cravatta, di seta bianca a piccoli rombi neri che l'ex finanziere era solito portare e con cui è stato fotografato diverse volte. Marco Sindona entra ed esce frettolosamente: non vuol farsi avvicinare e del resto nessuno gli fa domande. SI sa che non vuol rispondere, che non vuole pronunciarsi sul padre, sulla sua vita e sulla sua morte. In questi giorni è sembrato il più addolorato, lui che di converso non era mai stato implicato nelle vicende finanziarie e giudiziarie del padre. Al contrario di Nino, Indiziato nell'Inchiesta stralcio tuttora aperta sull'omicidio Ambrosoli, e di Maria Luisa, condannata a due anni (condonati) per le minacce ad Enrico Cuccia, rimasta in America. La famiglia di Sindona, finora, non ha fatto pubblicare necrologie. L'unica viene da uno dei legali dell'ex, finanziere. Dominion!: -Partecipo al lutto» per la morte di Michele Sindona 'scomparso tragicamente — si legge — dentro un mistero che molti, forse troppi, vorranno preservare». Per cercare di chiarire questo mistero sono comunque alacremente al lavoro 1 periti dell'Istituto di medicina legale dell'Università di Pavia. Per tutto il pomeriggio chiusi in riunione, coscienti che dal loro responso sui contenuti della colazione di Sindona potrebbe emergere la chiave dell'enigma. L'Istituto non è nuovo ad analisi di vitale Importanza. E' qui, ad esempio, che si sono fatti gli esami sulla diossina di Seveso e, in questi giorni, sui campioni del vino contenente alcol metilico. Il direttore è Antonio Pomari, già rettore dell'Università di Pavia, più volte incaricato di perizie su casi clamorosi: fu lui, ad esemplo, su Incarico della famiglia, a dimostrare che quello di Roberto Calvi era stato in realtà un omicidio e quindi a far riaprire il caso, già archiviato dalle autorità londinesi. n Centro diagnostico sui veleni, forse il più importante d'Italia per questo tipo di analisi, resta aperto tutti 1 giorni, feste comprese, 24 ore su 24. Qui subito hanno pensato di rivolgersi 1 medici dell'ospedale di Voghera quando Sindona è arrivato in un coma che non trovava spiegazioni: non c'erano stati Infatti né Infarto né ictus cerebrale. E già nella mattinata di giovedì da Pavia era arrivata la risposta: avvelenamento da cianuro. Esami che 1 medici vogheresi, per sicurezza, avevano chiesto di ripetere una seconda volta, e la risposta era stata Identica. Il giorno dopo erano stati lo stesso Pomari, accompagnato da Maria Montagna, professore ordinario di tossicologia ed esperta di veleni a livello Internazionale, a recarsi a Voghera Susanna Marzolla