ARTE IN GALLERIA

Bolla e il teatro ARTE IN GALLERIA Bolla e il teatro Piero Boll» è tornato alla galleria «La Bussola» (via Po 9) come per un appuntamento. L'emblematico Van Gogh colto la volta scorsa nell'atto di passare d'un balzo il suo Rubicone, non è ormai che il ricordo d'un gesto libertario. Al di là del quale, oggi, ecco la vasta Crocifissione che non diversamente dal Teatro condensa anche meglio — sul piano estetico come su quello psicologico — il senso più sottile, mentale (come Io definisce Paolo Fossati in catalogo), di queste sue nuove, colte rivisitazioni evocate in una specie di spazio scenico subito carico di latenti tensioni che si scaricano in una forma scabra, di ascendenza espressionista, e soprattutto nella saturazione luminosa dei colori. Nella saletta, rivestiti d'una nuova bellezza, son tornati alcuni dei vecchi oggetti misteriosi. Vincenzo Gatti (-Le Immagmi., via della Rocca 3). Vecchia di millenni la -mimesi, ritorna in punta di matita sotto l'occhio acutissimo di questo torinese cui si devono le specchianti immagmi dalle più illustri ascendenze fiamminghe, e le camicie e 1 grembiulini non immemori di Gnoli, sino all'art nouveau degli androni torinesi. Colto e singolarmente dotato, Gatti lascia incerti sul prevalere nelle sue immagmi di tanti opposti: dall'elementare concretezza del mezzo, la grafite, all'estrema concettualità della figurazione, il verismo oggettuale delle cose ritratte e l'ipnotica ambiguità dello spazio in cui si calano; l'iperrealismo, insomma, che sfiora l'obiettività fotografica (■:( microtempo dello scatto fotografico», per dirla con Rosei che ha firmato la presentazione) a fronte dell'idea iperuranica. Maurizio Bottarelli («Documenta», via S. Maria 2) è un bolognese (già incontrato a Torino fin dal '77, al Gobetti) che •vive e lavora- anche a Londra, in un clima cui certo egli deve qualcosa, come riconosce Giovanni Romano nell'approfondìre crìticamente la sua •autentica maturazione-. L' attuale momento di 'riflessione sull'Informale- appare quasi scrìtto sulla carta delle superiici cromatiche impreziosite da una serie di interventi che, quasi per un atto di magia, tra segni, tagli, strappi, conferiscono ai formati maggiori il più largo respiro poetico, dando ai minori la grazia più insinuante d'un colore permeato dalle complesse partiture segniche. Lo Casclo, Martinengo, Pascutti, Taliano («Accademia», via Accademia Albertina 3) e sono subito: simbolistici ritratti di donne d'ogni epoca; robuste periferie torinesi con qualche puntata tra Parigi e Venezia; i malinconici veli che poeticamente impreziosiscono l'estatica natura morta al pari della veduta; l'ironica imagerie d'una fiaba trasognata. an. dra.

Luoghi citati: Londra, Parigi, Torino, Venezia