Momento difficile per le armi italiane (si affaccia anche il «pericolo giallo»)

Momento diffìcile péw le ami italiane (si affaccia anche il «perìcolo giallo») In calo il mercato di pistole e fucili, si fa pressante la concorrenza internazionale Momento diffìcile péw le ami italiane (si affaccia anche il «perìcolo giallo») DAL NOSTRO INVIATO BRESCIA — Per le armi italiane il grilletto scatta a vuoto. Passata l'euforia per la fornitura all'esercito Usa della nuova pistola Beretta 92 F in sostituzione della famosa Colt 45 auto (• Una commessa che con il calo del dollaro non renderà come previsto; dicono in azienda) su questo settore è di nuòvo calata l'ombra della crisi. •Nel 1SSS — dice Carlo Peroni, presidente' dell'Associazione nazionale produttori di armi e munizioni — fono state mandate al Banco di prova (l'organo dipendente dal ministero dell'Industria per le prove di sicurezza sulle armi, n.d.r.) 360 mila armi lunghe e 152 mila corte con un calo del 2% sull'anno precedente, ma addirittura del 12% sul 19S3. Come armi sportive manteniamo a fatica le nostre posizioni alle spalle degli Usa ma,dobbiamo batterci duramente con il Giappone; l'export, a cui nell'85 è stato dedicato l'82% della produzione italiana, tira ma in un mercato internazionale che si restringe sempre più.. Ma le preoccupazioni più forti vengono dal mercato interno: «Le difficoltà sono già attualmente gravi — sottolinea Franco Magli della Breda — e se passa il referendum anticaccia il settore sport andrà veramente in ginocchio con conseoueme vesanti'sime sull'occupazio¬ ne'. .Questo crollo — prosegue Magli — non potrebbe essere compensato dal settore militare, dove si lavora principalmente su commesse ». •Buona parte del problema viene dalle leggi — riprende Peroni — basti pensare che una carabina ad aria compressa è inserita nella stessa tabella che comprende le armi da guerra: per ottenere il permesso di esportazione ci vuole il benestare di un comitato composto da funzionàri di sei ministeri'. La diagnosi viene pienamente condivisa da Antonio Bernardelli, dell'omonima azienda: •Devono lasciarci lavorare; per migliorare la situazione abbiamo bisogno di facilitazioni all'export, denaro meno caro. Abbiamo a che fare, soprattutto nel comparto difesa, con la concorrenza di Paesi come la Corea o Taiwan dove la manodopera costa molto meno». Del «pericolo giallo» parlano .anche alla Beretta. i cui dipendenti in tre anni sono passati da 1400 a 1090: >/ giapponesi sono entrati sul mercato nel dopoguerra — spiega Graziano Ravagnani — e oggi ci contendono il secondo posto nella classifica mondiale, anche perché alcuni produttori Usa hanno affidato loro la costruitone di armi su licenza. Senza contare che ora IVrss sta entrando massicciamente nel settore sportivo'. Ma anche la campana degli importa¬ tori ha note tristi: «72 calo e stato netto — dice Luciano Berti, della Bignami Spa —i Le cause: le oscillazioni dei cambi, la saturazione del mercato, le limitazioni legislative.. Tornando ai produttori italiani c'è chi ha pensato di cercare capitali stranieri: la Franchi ha trattative aperte con la francese Luchaire e pare che anche una cordata tedesco-belga si sia interessata all'azienda. > Nell'85 la Franchi ha realizzato un fatturato di 22 miliardi nel settore civile, ha recuperato posizioni all'estero, ma ha accusato il calo del mercato interno. La tendenza per l'86 è definita ••stabile-, con una ulteriore flessione in Italia. Nel settore militare il problema è diversificare tenendo conto degli strumenti produttivi a disposizione. Una grossa speranza viene dalla gara per 11 fucile d'assalto che dovrebbe sostituire il «Fai BM 59» attualmente in dotazione all'Esercito italiano: papabili sono l'«AR 70» della Beretta, un modello ancora da battezzare (derivato dall'israeliano «Galli») della Bernardelli e il •G 41» della Franchi Ma 1 mille miliardi di cui si parla come valore di commessa sembrano lontani: •Per ora siamo allo stadio delle valutazioni — dice Prati —, i fondi non sono neppure stati stanziati.. Vanni Cornerò

Luoghi citati: Brescia, Corea, Giappone, Italia, Taiwan, Usa