Le lettere della domenica

Le lettere della domenica Le lettere della domenica À me piace fare il romano Sono uno studente di 18 anni, torinese, trasferito a Roma da cinque mesi. Debbo ammettere che lo stile di vita romano, strafottente, libero, tranquillo, «un po' per vivere, un po' per non morire» è molto più gradevole di quello in corso altrove. Vivo benissimo in mezzo alla gente di qui. che forse lavora ma certamente riceve regolarmente lo stipendio, e quindi non manca di serenità. Apprezzo anche molto che i romani non se ne vantino e non facciano del razzismo, tanto più che, da quel che capisco, producono e quindi si finanziano lo stile di vita che preferiscono. Come studente, tuttavia, e quindi come persona che per professione deve imparare, vi sarei grato se poteste precisarmi meglio un particolare che non riesco a definire da solo: che cosa producono i romani? O meglio: quale è il contributo' prò capite dei romani alla ricchezza del nostro Paese? Luigi Amati, Roma Uno stipendio immaginario Sono una delle entità astratte di cui Gregorettl non si è curato e non si cura. Propongo che a lui, in considerazione di questa sua passione per il metafisico, venga corrisposto uno stipendio immaginario. Giorgio Barbero, Torino Il giudice in toga A pag. 5 de «La Stampa» del giorno 5 marzo, compare un articolo, a firma di Pierluigi Franz, intitolato «Perché non indossano la toga? Quesito semiserio per 1 giudici», che in due punti fa riferimento alla toga prevista per 1 magistrati della Corte dei Conti. In merito all'argomento suddetto, desidero precisare, per quanto riguarda la «magistratura contabile», che, contrariamente a quanto asserito, il regolamento per le divise dei magistrati ed impiegati del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti nelle sedute pubbliche giurisdizio nali è stato approvato da ol tre 50 anni, con Regio Deere to 23 ottobre 1933. n. 1466, pubblicato sulla Gazzetta Uf fidale del 18 novembre 1933, n. 267, e non prevede affatto giubbe e panciotti di foggia ottocentesca, bensì normali toghe di lana nera con cordoni d'oro. Detta divisa è regolarmente Indossata nelle udienze pubbliche dibattimentali. La divisa di reminiscenza napoleonica è invece stabilita, dal'articolo 5 del R. D., soltanto per gli uscieri in servizio alle udienze. avv. Adalberto Zocca Presidente della sezione giurisdizionale della Corte del Conti. Palermo Se il Lotto dista 100 km Slamo un gruppo di appassionati del gioco del Lotto e abbiamo un piccolo problema, secondo noi risolvibilissimo senza nessun aggravio alle spese dell'Intendenza di Finanza. A Siderno Marina (Re) c'è un botteghino del Lotto di cui tutti usufruiamo; a volte lo troviamo chiuso per malattia del gerente e non abbiamo altra possibilità che recarci a Reggio Calabria che dista dal paese ben 100 chilometri. Il nostro timore è che anche qui si formi il lotto nero come già avvenuto in altre città italiane. Inutile ricorda re che questi ingenti introiti flnanzierebbero attività cri min ose a danno del già travagliato Sud. Perché, ci chiediamo, con tanti giovani disoccupati, non si assumono le mille persone, come aveva ventilato un funzionario del ministero alla trasmissione televisiva •Italia sera» ' dello scorso anno? Sappiamo tutti che questo servizio sarebbe finanziariamente in attivo. Francesco Loccisano, Grotteria Marina (Re) I farmaci in lingua estera Ogni anno decine di prodotti stranieri (anche farmaci) con allegate istruzioni scritte In varie lingue, esclu sa la nostra, vengono messi in vendita in Italia. Il nostro apposito ministero non trova che chi comanda nelle fàbbriche del suddetti prodotti sia Irriguardoso verso tutti noi che, nostro malgrado, siamo loro clienti alla stregua almeno degli altri che hanno in molti Paesi d'Europa? Oberdan Sorace, Cagliari L'esperanto di Glucksmann Veramente interessante la vivace relazione di Barbara Spinelli da Parigi sulle reazioni degli intellettuali francesi all'esordio della nuova televisione di Berlusconi. L'unica stonatura è nel finale, e non per colpa dell'ottima Spinelli, ma del citato «Glucksmann». E' un controsenso affermare che quel linguaggio sgradevole, poco comprensibile, né italiano né francese, «dizione di culture locali contraffatte, non era Europa, ma un esercizio mal riuscito di esperanto». E' evidente che Glucksmann non sa nulla di esperanto, che è «lingua chiara per eccellenza» (definizione dell'Unione Postale e Telegrafica Mondiale), e riconosciuta «un capolavoro di ingegneria linguistica», che se fosse veramente utilizzata da «La Cinq», allora si che il sig. Berlusconi e «gli archi tetti del programma» potrebbero onestamente affermare di aver fatto l'Europa Unita, «perché di fronte allo schermo televisivo le differenze sarebbero davvero scomparse». Comunque è un'idea. Chissà che il signor Berlusconi non ci faccia un pensierino. Se non altro avrebbe Immediatamente un pubblico sparso in tutto il mondo. Cinesi compresi, che quest'anno organizzano, a Pechino, il 71° Congresso universale di esperanto. Luigi Tadolini. Forlì L'istruzione targata de Leggo su «La Stampa» che l'on. De Mita scopre che «gli Istituti universitari più efficienti in Italia sono quelli liberi e sul mercato offrono le migliori prestazioni», mentre gli altri, quelli pubblici, condizionati dal burocratismo, offrirebbero «un servizio di bassa qualità e ad alto prezzo».' Dato e non concesso che quanto affermato dal segretario democristiano sia vero, mi chiedo: a quale partito hanno appartenuto i ministri della Pubblica Istruzione che si sono succeduti in Viale Trastevere dalla fine della guerra? prof. Dino Puncuh, Oenova La voce dei docenti In un periodo in cui tanto si discute sul rinnovo contrattuale dei pubblici dipendenti, desideriamo anche noi professori, tanto maltrattati e umiliati sul piano economico, far sentire la nostra voce, stanchi di essere presi in giro da chi pretende da noi impegno, professionalità, disponibilità, aggiornamento, senza darci una adeguata e dignitosa corrispondenza economica. Non vorremmo divenire le vittime del prossimo contratto (come siamo sempre stati), avendo letto che molti sindacalisti di differenti tendenze già propongono di assegnare una notevole parte del soldi disponibili ai presidi (che sicuramente meritano un migliore trattamento), umiliando gli insegnanti con poche migliaia di lire. E' giusto che anche noi abbiamo uno stipendio dignitoso e non siamo obbligati a svolgere seconde attività per poter sbarcare il lunario; non si può pretendere una scuola funzionale da chi è costretto a fare un doppio lavoro. Vorremmo, Inoltre, far rilevare che il nostro orario di professori della Scuola Media Superiore non è di 18 ore settimanali, ad esse vanno aggiunte le 20 ore mensili, i compiti scritti da correggere e le lezioni da preparare. Né le nostre vacanze sono di tre mesi, come si suole dire: gli esami di maturità ci impegnano fino alla metà di luglio, e anche oltre (fino a due anni fa anche fino ai primi di agosto) e il primo di settembre siamo nuovamente a scuola. Ci si chiede: perché gli insegnanti hanno un misero contratto nazionale, mentre tutti gli altri lavoratori hanno anche quello integrativo? Carla Di Piello e altri 28, Milano L'Accademia del Golfo Persico La volontà di creare un movimento pacifista del Golfo Persico è una necessità ormai vitale; la creazione dell'Accademia del Golfo Persico, con l'aiuto di Dio e con la collaborazione fattiva dei popoli del Golfo, è presupposto per creare condizioni di pace e di prosperità.. Il battesimo ufficiale del movimento pacifista dell'Accademia del Golfo Persico che comprende otto Paesi: Iran, Iraq, Kuwait. Arabia Saudita, Bahreln, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Oman, é stato il 21 marzo 1986. Mikaeil Tajeri, Torino Leggi ermetiche per iì cittadino Ho avuto modo di leggere il supplemento ordinario n. alla «Gazzetta Ufficiale» n. 49 del 28 febbraio 1986 che pubblica la «legge finanziaria per il corrente anno e ho notato come tale legge abbia avuto un iter parlamentare molto difficile e travagliato. Dopo tanto penare e finalmente ora che la legge é fatta, il comune cittadino ha il diritto di informarsi sulle disposizioni legislative'in essa contenute e che lo riguardano soggettivamente e oggettivamente, ma si trova davanti a delle cifre con 9 zeri, a numerosi richiami a leggi e decreti di anni passati e a uno scrìtto sempre più emetico, sibillino e tortuoso. Vincenzo Orisci Maddaloni (Caserta) Chi specula sui parchi? Nel martellamento ossessivo di spot e manifesti pubblicitari, qualche episodio sconfina nettamente oltre 1 limiti del buon gusto, precipitando nella strumentalizzazione gratuita degli ultimi valori puliti del nostro tempo. In questi giorni l'Italia é invasa da una campagna filoalcolistlca. con cui una ditta produttrice di liquori cerca di istigare i figli a regalare ai padri, in nome della natura, bottiglie di brandy. Al di là del discutibile connubio domina incontrastata la disinformazione. Nei manifesti si esalta la selvaggia bellezza dei parchi americani, ma si esibisce un orso bruno evidentemente fotografato in uno zoo europeo. La radiotelevisione reclamizza Yellowstone come «il più grande parco naturale del mondo», laddove non rientra neppure tra i primi trenta (e il primato spetta al Parco della Groenlandia Occidentale, di 70 milioni di ettari). Infine si promettono favolose gite nel Parco Nazionale d'Abruzzo alia totale insaputa della sua direzione che tiene a dissodarsi nettamente da qualsiasi forma di uso consumistico della denominazione e dell'immagine del parco stesso. Franco Tassi, Roma Verso l'identità europea Le difficoltà d'essere spingono gli organismi viventi a elaborare mezzi complessi di sopravvivenza, mentre un ambiente troppo favorevole contribuisce ad una «regres sione» verso strutture più semplici e meno elaborate. Questa regola generale, confermata dallo studio dell'evoluzione e della biologia, vale anche per l'uomo: in pe riodi di crisi, l'uomo é spinto a mettere in moto le sue funzioni più elaborate (creatività, ricerca di identità) per vincere l'ostilità del clima politico, economico o sociale. L'Europa da parecchio tempo si trova in una diffi colta d'essere, in questo stato di sofferenza che ha come sbocchi ora la violenza, ora la dipendenza eccessiva da un cordone ombelicale (da una superpotenza o da uno StatoMamma), ora l'eccessiva nostalgia o l'esagerata fiducia nel futuro. Questo avrà certamente come sbocco il ritrovamento di un'identità europea. Basino Ustinelli. Losanna