I tanti «perché» dei calcoli renali di Ezio Minetto

I tanti «perché» dèi calcoli renali Nel corso della vita» almeno cinque persone su cento sono-colpite ila, calcolosi renale^ I tanti «perché» dèi calcoli renali Mangiare poco e bere molto (acqua) le principali regole di vita per ridurre la formazione dei calcoli - Nuove terapie Da quando mondo è mondo il -mal della pietra» è critico punto debole delle idriche vie di scarico di noi umani. Ogni anno, almeno 1 persona su cento e, nell'arco della vita, almeno 5 su 100 fanno dolorosa conoscenza personale con la calcolosi renale. Perché — ci si chiede — su 100 persone solo 1 «fa calcoli» e 99 no? Come mai, in qualcuno, tutto si limita all'isolato dramma della «colica» di un giorno e forse mai più, mentre per altri la calcolosi può diventar brutta e stabile compagnia? Evidentemente, nei primi, si tratta di occasionali «errori da sovraccarico» per il «filtro» del reni (dieta alimentare In eccesso, dieta Ìdrica in difetto): e, nel secondi, invece, di vera malattia in cui si associa, da una parte, la «sovrapproduzione di scorie metaboliche» e, dall'altra, la «difettosa solubilizzazione orinarla» (carenza di fattori naturali «anticalcolo» nelle orine). Nei giorni scorsi, a Torino, al III Simposio Internazionale su «Progressi nella patoge¬ nesi e terapia della calcolosi renale» — presieduto da F. Linarl e organizzato dall'Ospedale Mauriziiano e dalla Clinica Urologica dell'Università — specialisti dall'Italia e da molte parti del mondo hanno fatto 11 punto sugli intricati «perché» della storia naturale di questa capricciosa malattia. Oggi fortunatamente, in via diretta (endoscopica) o Indiretta e Incruenta (moderne macchine ad «onde d'urto») — si è detto alla tàvola rotonda presieduta da F. Elsemberger e S. Rocca Rossetti — l'urologo può intervenire e risolvere, d'un gesto, le manifestazioni più critiche e avanzate della calcolosi ostruttiva e recidivante. Ma è «prima», a livello di regole di vita e di razionalità di terapia — a detto W. G, Robertson — che occorre fronteggiare il problema. Due sono gli elementari e fondamentali concetti da ri cordare: 1) la formazione del calcolo avviene con la complicità di' orine «sopra sature» (calcio, acido urico, acido os¬ salico etc.) e quindi è errore la generale abitudine del mangiar troppo e soprattutto del «bere poco» (acqua, s'intende). 2) La formazione del calcolo è probabilmente contrastata da fattori endogeni di «solubilzzazlqne», per l'«anti-formazione» e «antlaggregazione» del microcristalli nelle orine. Peccato che, nel provvederci di questi automatismi «anti-calcolo», la natura sia provvida per molti e avara per altri. Potrà essere una via promettente quella di attivare le diminuite capacità «solventi» dei nostri sistemi di eliminazione idrica? Tra questi «Inibitori chimici» — hanno detto G. H. Nancollas. R. Bolstelle. C. Minero, D. J. Pak e W. Achilles — oggi si conoscono, oltre al «citrati-, 1 «glicosaminoglucani» e i -pirofosfati». Molecole ■eparinoidi» sono allo studio. Un nuovo farmaco («PHA») — discusso alla tavola rotonda presieduta da A. Martelli e L. Muletti — promette utilità d'impiego contro la calcolosi favorita da certe croniche Infezioni urinarie. mqbèclb L'alimentazione? Gli epidemiologl ci dicono che era •bassa marea di calcolosi» quella degli affamati periodi bellici e postbellici, cosi come è «alta marea» quella di oggi: con i soliti «4 cattivi» prediletti nel Paesi del cosiddetto benessere (troppe calorie troppi zuccheri - troppe proteine - troppi grassi animali). La terapia e prevenzione medica? Col «citrato di potassio» 1 problemi della calcolosi ossalocalcica (30-50 per cento della totalità dei calcoli) possono essere guardati con maggior ottimismo. Con «penlcillamina» e «mercaptoproplonilgliclna» la calcolosi clstinica (1 per cento de casi, con alla base un difetto enzimatico) è dominabile. E la calcolosi urica (10-25 per cento) può dirsi ben fronteggiata se nel soggetti a rischio — a base di quotidiane «3 pazienze» (dieta idrica abbondante, alcalinizzazione delle orine e impiego di allopurinolo) — la sua amministrazione diventasse scrupolosa regola di vita. Ezio Minetto

Persone citate: Minero, Muletti, Robertson

Luoghi citati: Italia, Torino