Caccia al vino tossico

Caccia al vino tossico Milano, l'inchiesta sull'alcol metilico coinvolge diverse aziende Caccia al vino tossico _ t I due arrestati a Narzole gestivano un grosso giro di forniture -1 carabinieri del Nas debbono controllare i prodotti distribuiti dall'azienda da gennaio - Altre due persone gravemente intossicate a Lecco e Sanremo; negli ospedali restano 23 persone - Il governo, ordina di intensificare le analisi NOSTRO SERVIZIO MILANO — La tragica vicenda del vino al metilene continua a tenere l'Italia col fiato sospeso. Un bilancio di morti sospette (cinque) e di ricoveri che crescono (ventitré); un'inchiesta che ad ogni passo scopre giri di forniture Intricati e più vasti; 11 governo che ordina controlli a tappeto; produttori e consumatori che protestano e chiedono più garanzie e più tutele. L'INCHIESTA. L'arresto di Giovanni e Daniele Ciravegna (che saranno interrogati lunedi a Milano dal sostituto procuratore Nobili) apre un capitolo inquietante. I due sono fra i maggiori distributori di vino a Narzole, il centro del Cuneese che da sempre è un polo portante di smercio del prodotto (oltre cento aziende) per lo più acquistato in altre zone. Non fornivano soltanto 1 fratelli Odore di Incisa Scapacclno. Il loro giro di forniture è definito enorme. I carabinieri del Nas. dalle prime ore di ieri, sono alla ricerca di tutte le ditte che hanno ricevuto o fornito vino ai Ciravegna. Bisogna bloccare quel vino, evitare che finisca sui banchi di vendita e rintracciare quello che ormai è già stato venduto. Una corsa contro il tempo. Anche perché le prime partite sotto accusa, quelle che hanno provocato le prime morti sospette (una di rosso e una di bianco, da 300 ettolitri l'una), sono state imbottigliate a Incisa Scapacclno 11 28 gennaio scorso. E' quindi necessario trovare il vino imbottigliato da quella data in poi: due mesi di produzione. IL «TAGLIO». A Narzole. secondo gli inquirenti, il vino rosso, a bassa gradazione, veniva tagliato con altro vino contenente quantità di alcol metilico che hanno raggiunto il 5.7 per cento (11 limite legale è dello 0,20 per 11 bianco e del¬ lo 0,50 per il rosso). Gli Odore pagavano ai Ciravegna questo prodotto, che non si può certo definire vino, 400 lire al litro (la barbera da pasto all'ingrosso tocca le 6001). E' facile capire come potessero formarsi 11 prezzo finale (1890 lire al bottiglione) e 1 guadagni per i Ciravegna, gli Odore e 1 supermercati. I Ciravegna sostengono di avere acquistato il vino da commercianti genovesi e appare chiaro in questo modo la tattica di organizzare una specie di «catena di Sant'Antonio» della distribuzione per coprire il punto In cui davvero veniva usato l'alcol metilico. Resta l'assurdo limite della legge italiana che in qualche modo riduce a semplice, sep¬ pur grave, negligenza la responsabilità di chi acquista, Imbottiglia e distribuisce il vino al consumo Interno. La posizione di Carlo e Vincenzo Odore, dopo gli interrogatori di venerdì, sembra infatti alleggerita. La stessa sorte toccherà ai Ciravegna (già coinvolti in due processi per zuccheraggio tuttora pendenti in primo e secondo grado), se riusciranno a dimostrare di avere veramente acquistato 11 prodotto da altri commercianti. intossicati. Fino ad oggi i ricoverati sono 23. Nelle ultime ore si sono aggravate le condizioni di tre del nove ricoverati a Milano riguarda. Ma intanto a Lecco è stato accolto all'ospedale In coma cerebrale Paolo Barrica, 48 anni, di Calolziocorte (Bg): è In fin di vita. Con lui è ricoverata la moglie Romana BJerebtca, 41 anni, in condizioni migliori. Avevano acquistato vino «Odore» a meta marzo, in un supermercato. Il sostituto procuratore di Lecco Luigi Bocdollnl lo ha fatto sequestrare. Negli altri ospedali lombardi, due persone sono ricoverate a Magenta, altrettante a Vlmercate e Brescia, una a Como e Lodi. In Liguria, a Sanremo, dopo la morte del pensionato torinese Francesco Artuso, rimangono disperate le condizioni di Diva Zucchlnl: ha perso la vista ed è in coma. I periti ritengono che per stabilire se Artuso è morto per aver Ingerito alcol metilico occorreranno trenta giorni di tempo. Ma intanto ci sono altre due Intossicazioni. Ven tino Gori. 91 anni, ed Emilia Piccinini di 35 sono stati ricoverati dopo aver bevuto rispettivamente dolcetto e barbera della ditta «Odore». L'uomo presenta sintomi gravi. A Genova, dopo il ricovero di Giacomo Poggi, non si segnalano altre intossicazioni. CONTROLLI. Il ministero della Sanità ha ordinato una •Intensificazione straordinaria» della vigilanza sui tipi di vino sotto accusa. In Puglia, zona di produzione di «bianchi» spesso usati per 11 taglio di prodotti a basso tenore di alcol, l'assessore alla Sanità ha deciso un'indagine in tutti i magazzini di distribuzione, mirata sulla ricerca dell'alcol metilico. Lo scopo è quello di verificare quanto prima se esistono anomalie nell'Intero settore vinicolo ed evitare il crollo di un settore cosi importante. Oltre che in aziende e supermercati di Lombardia, Piemonte, Liguria e Puglia, i nuclei antlsofisticazioni ieri mattina sono intervenuti in alcuni supermercati di Roma GARANZIE. Il «movimento consumatori» milanese ha presentato ai ministeri della Sanità, dell'Agricoltura e dell'Industria la richiesta di un decreto ci.e stabilisca indicazioni obbligatorie sulle etichette: metodo di preparazione e conservazione prescelto; additivi impiegati. Secondo il «movimento» tali indicazioni servono «a Incentivare produzione, vendita e consumo di vini meno trattati e quindi genuini». Ai consumatori si consiglia poi di non acquistare vino a prezzo inferiore alle 1500 lire al litro, livello sotto il quale «è difficilmente ipotizzabile l'acquisto di un prodotto serio». g. p. b.