Sicilia, fuochi di rivolta

Sicilia, fuochi di rivolta Palermo e Agrigento isolate, caos sulle autostrade per il condono Sicilia, fuochi di rivolta Nessuno è in grado di controllare la situazione - Insufficienti le autoblindo a Bagheria, maggior focolaio della protesta - Rinforzi da Padova - Scorrerìe, assalti e sassaiole - Gli abusivi fermano a migliaia i sindaci Sollevazioni a Catania e Messina - Cancellati molti treni da e per il Continente - Le polemiche tra partiti (Segue dalla 1' pagina) Rosoliti!, 20 mila abitanti. Tutto 11 paese è In strada. La polizia avanza per riattivare la statale 115 tra Siracusa e Ragusa e la stazione ferroviaria. Cinquemila persone rispondono con un rapido assalto al palazzo municipale. Un manipolo di intransigenti tenta di incendiare l'edificio. Le fiamme sono domate sul portone d'ingresso. Barricate a Modica e a Glarrattana. C'è difficoltà per i rifornimenti. I sanitari sono Insufficienti. Al termine di una giornata drammatica, le forze politiche tornano a consultarsi. C'è il timore di esplosioni improvvise e incontrollabili. Si dividono gli schieramenti. La democrazia cristiana accusa il partito comunista di gestire una lotta senza speranza per obiettivi elettorali nell'isola. -Si usa la demagogia — afferma un parlamentare democristiano — come ultima spiaggia di un meridionali smo sema speranza'. .Su queste barricate — afferma la de — si separa il Sud dal resto del Paese». Palermo continua a vivere nell'isolamento. La periferia, in direzione di Messina e Catania, è al centro di disordini e sollevazioni. Il sindaco di Bagheria, Antonio Gargano, de, ha affrontato i dimostranti. -Andate a casa — ha detto — sono pronto a pagare con la vita, ma ritiratevi». E' stato scacciato. Già le prime autoblindo si presentavano alla grande curva che domi' na il mare. Ancora lacrimo geni e manganelli. C'è un uomo giovanissimo che guida il drappello dei ri' voltosi. Avanzano, a passo di corsa, sulla statale 113. Alza no il drappo verde degli abusivi. Bloccano la carreggiata. Sono in venti, forse in trenta a portare al centro della strada i tubi giganteschi del nuovo acquedotto. Ecco, il posto di blocco è formato. Dalle retrovie avanzano a migliaia, La rabbia esplode.'TJn camionista SI Agrigento Imballa il motore.''Tenta la "retromar¬ cia, lo minacciano con i bastoni. E' costretto a lasciare il posto di guida, scacciato. La Sicilia ha vissuto un'altra giornata di esasperazione. Gli episodi di guerriglia urbana si susseguono. La polizia ha riconquistato l'autostrada per Catania poco dopo le 11. n nastro d'asfalto è percorribile nei due sensi. Ma gli svincoli, da Villabate a Bagheria, a Casteldaccia, sono in mano ai dimostranti che a sera tornano ad occupare l'importante via di comunicazione. Le autoblindo presidiano Bagheria. Cinquecento uomini per assicurare il collegamento, contro migliala di rivoltosi al margini del guard-rail, pronti a scattare. La strada ferrata è interrotta. I treni per il continente cancellati. In prima linea hanno messo le donne e 1 bambini. Tutta l'isola è in fermento. Il prefetto di Palermo ripete: •Dobbiamo, ad ogni costo, riconquistare le posizioni dell'autostrada: per gli altri obiettivi si vedrà net prossimi giorni». Da Villa Witaker, sede della prefettura, si susseguono le comunicazioni con la capitale. Dice il prefetto Finocchlaro: «C'è una situazione fluida: l'autorità di governo non può cedere sotto l'azione della piazza». Agrigento è isolata. A Ca tania. a Siracusa e a Ragusa le forze dell'ordine non sono in grado di controllare il territorio. Da Fontanarossa Si segnala l'arrivo in aeroplano degli uomini del battaglione mobile dei carabinieri e della Celere di Padova. La tensione sale, nella sera, à Rosolini. Da quattro giorni, a migliaia, gli «abusivi per necessitai bloccano la strada per Ragù sa e per Pachino. Cinquemila persone per lo stato d'asse dio. La polizia, dopo le prime cariche del pomeriggio, ha rinunciato nell'Intervento. Dalle province lontane si susseguono gli allarmi. Da Villa Witaker il prefetto dif fonde la nuova mappa dei Blòcchi: Mteumèrirtìrtfllroesa,,,Ciaculll, Martaeo,0.odrario.' Villafrati, Belmónte Mez- zagno, Ficarazzi e Ventimiglia. Il centro della rivolta torna gravare su Bagheria. Anche le ultime trazzere sono bloccate. Hanno demolito 1 grandi accessi delle masserie. Blocchi di tufo e di calcinacci. Sull'autostrada, dinanzi ai militari schierati con i lacrimogeni, automobili in fiamme e grandi carcasse di copertoni. Gli uomini sono esasperati. Facce disperate di un sottoproletariato minuto. Hanno occhi insonni. Vedono sfumare «la ricchezza del cemento». Hanno costruito gabbie a più piani. Le case non sono finite. Antonio Mineo, 60 anni, 27 da emigrato, parla con disperazione: «72 municipio mi chiede 40 milioni per la casa mia e dei miei figli. Qui non c'è mal stato un plano di costruzione. Gli uomini con la coppola vendono l terreni a 300 mila lire il metro quadrato. Non ci sono fogne, non ci sono strade, slamo pronti a difenderci con la vita'- Francesco Santini Palermo. Polizia e dimostranti all'imbocco dello svincolo di Bagheria dell'autostrada per Catania

Persone citate: Antonio Gargano, Antonio Mineo, Da Villa Witaker, Francesco Santini