Un Pol Pot nella foresta colombiana

Un Poi Poi nella foresta colombiana Javier Delgado, 34 anni,' fanatico e folle leader guerrigliero, terrorizza il Paese Un Poi Poi nella foresta colombiana Guida il Fronte Ricardo Franco, autore di spaventosi massacri - Suo modello, i maoisti peruviani di Sentiero Luminoso NOSTRO SERVIZIO BOGOTA' — Lo chiamano •Il Poi Pot creolo» e «Il mostro delle Ande». Lui non esita ad ammettere, nel suo spagnolo gutturale e sgrammaticato, di essere ormai «stufo di ammazzare tanti hijueputa., figli di puttana. Nell'ultimo mese, Javier Delgado e i suoi hanno assassinato 164 persone nel Sud-Ovest della Colombia. Uomini, donne e bambini sono stati processati e condannati in nome della «giustizia rivoluzionarla» e poi strangolati. Con una corda avvolta attorno al collo e improvvisamente tesa come quella d'una chitarra, tanto che — dicono qui con macabra battuta — ci si potrebbe strimpellare un motivetto. Per finire, il corte de chaleco, una coltellata che sventra per evitare che i cadaveri si gonfino e rispuntino dalla terra. Ma i morti non sono rimasti sotto terra. I primi sono stati scoperti dai campesLnos nella regione di Tacueyo. La polista ha incominciato a cercare, e subito ne ha trovati moia altri sparsi nella sona. Tacueyo è il simbolo della spaventosa follia dei movimenti di guerriglia colombiani, i più attivi del Sud America. La gente di qui pensava che il fondo fosse stato toccato con il demenziale assedio al Palazzo di Giustizia di Bogotd da parte di terroristi delllS- 19, nel novembre scorso. Ma i fatti di Tacueyo dimostrano che non c'è limite. Delgado è il leader fanatico, e certo squilibrato, di un piccolo gruppo ultra, il Frónte Ricardo Franco. La misura della sua pazzia è data dalla sua assurda convinzione che i 164 «scarafaggi» giustiziati fossero informatori al soldo dell'esercito infiltratisi nel gruppo (del quale non fanno parte più, di 200 persone). Delgado ha 34 anni, è alto e muscoloso, occhi acquosi, un naso romano, un principio di barba alla Che Guevara. un'incomprensibile teoria marxista e fa passione per il gin di contrabbando. Un altro suo soprannome è «L'Ablmael Guzman della Colombia». /I peruviano Guemdn probabilmente è morto, ma il seme del terrorismo che piantò alla fine degli Anni Sessanta, quando fondò il movimento sovversivo Benderò Luminoso, continua a dare frutti. Sendero ha come modelli la Banda dei 4 cinese, i Khmer Rossi cambogiani e l'Albania, e si è conquistato un'agghiacciante fama per le atrocità che compie in nome di una rivoluzione contadina di tipo maoista e del ritorno alle glorie luca. Il •Franco* e JM-19 sembrano decisi a superarlo in barbarie. Una volta, i movimenti d'insurrezione colombiani richiamavano gli intellettuali migliori del Paese e i leader campesinos più decisi, anche se semianalfabeti. Il guerrigliero più celebre è stato Padre Camilo Torres, un uomo idolatrato quanto il Che dalla sinistra latinoamericana. Torres fu ucciso in battaglia 20 anni fa, e ispirò il personaggio del prete paraguaiano divenuto sovversivo del Console Onorario di Graham Greene. Un suo ex compagno afferma che Delgado «ha comprato l'attivismo» con i soldi dei riscatti ottenuti dai rapimenti, di ricchi proprietari terrieri. Quelli del «Franco» sono i guerriglieri meglio pagati della Colombia: guadagnano 40 mila pesos al mese, 370 mila lire, il doppio del salario minimo. La Colombia è una demo¬ crazia bipartitica, anche se imperfetta. Non riesce a soddisfare le crescenti necessità del sottoproletariato urbano e contadino, ma si è aperta sotto il presidente Betancur, che ha conosciuto e ammirato Torres e ha coraggiosamente tentato di trattare con i guerriglieri. Il «Franco* è un gruppo dissidente che si è scisso dal principale movimento ribelle, le Fare filomoscovite. Le Fare, definite «11 braccio armato del pc colombiano», hanno rispettato i patti di cessate-il-fuoco, e ora si stanno riorganizzando in un movimento politico che presenterà un candidato alle Presidenziali di maggio. Delgado è solo. Ha dichiarato guerra al governo, all'oligarchia, alle Forze Armate, alle Fare, al pc e alla sinistra in generale che ha «tradito» la causa rivoluzionaria. •Questo è per la rivoluzione il periodo più difficile che abbia vissuto, ma è anche quello che ci ha più riempiti d'orgoglio», dichiarava recentemente in una base del movimento. Accanto, sei hijueputa con le mani legate dietro la schiena. Uno era un ragazzo di 13 anni: un agente dei servizi segreti militari, secondo Delgado. Geoffrey Matthews Copyright «Times Newspapers» e per l'Italia «La Stampa»

Luoghi citati: Albania, Colombia, Italia, Sud America