Splendide ragazze, sospetti, tradimenti...

Splendide ragazze, sospetti, tradimen ti... Splendide ragazze, sospetti, tradimen ti... Eche cosa ho trovato quando le segrete porte si sono chiuse stridendo dietro di me? Risposta: una massa di gente che si chiedeva smarrita dov'era finito il mondo segreto. ; E' un'ironia della quale godio per il resto della vita che io, alla ricerca dell'impossibile, sia entrato nei Servizi Segreti in un momento in cui erano così distrutti dai dubbi su se stessi da renderli praticamente inerti. Di tutte le vendemmie di tradimenti che le spie ci avevano dato dalla fine della guerra, penso che il mio sari uno di quelli che verranno gustati più a lungo. Il direttore generale dcll'Mn, Sir Roger Hollis, era sospettato di spionaggio fra le muta del suo ufficio e di casa sua. Un novizio non aveva modo di rendersene conto, ma chiunque con occhi e orecchi avrebbe potuto percepire l'animosità e il reciproco sospetto che circolavano tra i funzionati di alto grado. Il servizio gemello, TM16, stava pei così dite ancora steso sul lettino dello psichiatra tentando di accettare ciò che l'Mi5 e altri servizi amici andavano dicendo da tanto tempo, che Kim Philby, già crede presunto al posto di capo, adesso era e sempre era stato una spia sovietica. Un altro dei suoi migliori uomini epe tativi, George Blake, stava per essere condannato a 42 anni di prigione per lo stesso reato. Anthony Blunt, più tardi dell'MU e del Kgb, sedeva ancora sotto un ritratto della Regina a godasi il suo cavalierato e i frutti di una specie di amnistia ufficiosa, ma quando il suo nome cominciò a circolare per i corridoi, quelli che sapevano si riferivano al «povero vecchio Anthony» come fosse soltanto questione di tempo. Ci un triste e piccolo seguito a quel periodo della mia vita. A metà degli Anni 60, quando da poco finalmente ero diventato uno scrittore, vivevo fuori da Wells, nel Somerset, in una casa con uno studio che dava sul giardino. Un giorno Sir Roger Hollis fermo la sua piccola e linda automobile davanti alla mia casa e bussò alla porta. Stava raccogliendo soldi per una colletta di beneficenza e mi chiese se volevo partecipare. Penso che fosse" per .la Cathedra! School. Non mi ero reso conto fino a quel momento che si era ritirato a Wells e mi ero dimenticato che suo padre era stato canonico in quel posto. Ma soprattutto non sapevo, fino a quando la stotia non divenne di dominio pubblico quindici anni dopo, che mentre era in pensione, quindi esattamente in quel periodo, Hollis veniva interrogato da un altezzoso comitato di mandarini di Whitchall, che cercavano di sapere se era stato o no un uomo di Mosca. Sedette con me nel mio studio, scambiammo qualche nome di comuni conoscenze. Gli detti del caffè. Chiese se poteva leggere il mio giornale, come se non ne avesse visto uno da qualche tempo. Gli portai pane e formaggio e un bicchiere di qualcosa da bere. Mi sono scordato quante volte tornò dopo. Tre, quattro volte. A poco a poco smettemmo del tutto di parlare. Io stavo nello studio a scrivere e Hollis, uomo di commovente mediocrità, sedeva lì fuori a godersi quelle poche ore al sicuro in una casa tranquilla. Pensavo allora e penso io oggi che Hollis sia stato una spia russa? Sicuramente no, non lo pensavo e non lo credo. Penso che era un tipo un po' goffo e che certe ambizioni da scrittori mancati di quelli della sua corte li abbiano spinti a dare dignità alla propria incompetenza collettiva accusandolo di tradimento con l'appoggio di una stampa credulona. I romanzieri di successo possono essere un brutto ri senio pei il sistema dei Servizi segreti, ma quelli falliti sono pericolosi più del doppio. Il mondo dello spionaggio che ho descritto nei miei romanzi non è mai esistita Sarebbe bello dire che c'era ma non è vero. Non ci sono stati «lampionai», «scotennatori», «babysitter*, «pittori da marciapiede» ad adornare i segreti cortidoi della «Ditta», sebbene mi abbia inotgoglito sapere dai pettegolezzi che parte di questo gergo assurdo è stato adottato. Il vero mondo segreto nel quale ho vissuto alcune vite or sono ha cessato di esistere. I passaggi labirintici con gli specchi a grand'angolo e i traballanti ascensori che non fermavano a certi piani, le loto soste a metà del piano, le poite false e gli uscieri brontoloni che vi scrutavano come amichevoli carnefici sono stati rimpiazzati da un edificio di vetro e cemento nella parte meridionale di Londra, proprio a un tiro di schioppo da dove un decennio prima avevo collocato il dipartimento dei servizi segreti in quel mio libro che doveva fare tanto arrabbiare i miei ex col leghi. Anche i servizi di sicurezza si sono trasferiti e io non sono più in grado di dite se le ragazze ora sono così splendide e di buona razza come un tempo. O se c'è ancora un'Ape Regina che tiene il conto di quando sono «fuori gioco» o dice loro che le camicette che portano sono troppo strette o le manda a casa a far l'amore. O se la mensa ha conservato il nobile livello che ai tempi nostri avrebbe mandato in visibilio qualche famoso gastronomo di quelli che scrivono sui giornali. A quell'epoca chiunque poteva provare a entrare, bastava avere il coraggio di traversare la strada con sicurezza, sventolare la patente di guida al portone, prendere disinvolti l'ascensore. Ho incontrato parecchi giovani (di quei tempi naturalmente) i quali avevano goduto l'ospitalità non ufficiale delle loto ragazze che lavoravano per il Servizio e dichiaravano di avere ancora uno straordinario ricordo delle delizie gastronomiche di quel posto segreta Gli Archivi sono sempre gli stessi? Le vestali portano ancota gli spolverini colorati, verdi per un settore, mattone per un altro? E volteggiano ancora fra gli schedari porgendo i volumi dalle pagine con le orecchie agli angoli e le menti ancora immerse segretamente nei pascoli del piacere della notte precedente? Temo di essere stato uno degli ultimi a sperimentale i glandi momenti degli Alenivi dell'epoca migliote. Oggi avranno dei computer e tutti i giocattoli più moderni. Mentre un centinaio di belle ragazze «del nostro genere di classe» nell'elegante quartiere di Bclgravia staranno cercando di darsi da fate pei aiutarsi a vivete in altri modi. Nei metodi e nell'efficienza dev'essere cambiato meno di quanto si potrebbe supporre, ne sono sicuro, nonostante i bei discorsi che si fanno di satelliti, tecnologia audiovisiva e decodificatori computerizzati. I metodi di spionaggio sono sempre stati buoni esattamente quanto la gente che li utilizza senza lasciarsi ingannare dai macchinari. Se si vuole veramente sapere quanto siamo capaci di raccogliere informazioni utili allo spionaggio non bisogna guardate alla foto tipo passaporto dell'ultimo capo, si deve guardare la faccia del ministro degli Esteri, del ministro della Difesa e del ministro dell'Interno, anche se in questi giorni bisogna far presto a guardare perché i continui scandali li fanno cambiare in fretta. Un'altra cosa che non cambiai mai è il tradimento. Se coloro che devono farci da guardiani non avessero imparato altro dall'impressionante collezione di traditori che si sono trovati nei ranghi, dovrebbero almeno ava capito che ogni generazione ha la capaciti di produrre traditori, che ogni generazione può nutrite le proprie delusioni e allevare quelli che decidono in solitudine. E che è veramente indolente e molto britannico tirare in ballo i criteri della generazione precedente per giudicare quella nuova. Abbiamo pagato caia la no¬ stra ossessione per gli Anni 30, sia nella lcttaatuta sia nello spionaggio. G eravamo promessi ripetutamente, e l'ho sentito dire anche ai mici tempi, che una volta passata l'influenza degli Anni 50 sarebbe tornata la «fedeltà al Paradiso». Non abbiamo bisogno di Franco, Mussolini o di una marcia della fame pa spingae i nostri sognatori frustrati nel campo nemico. Da quando vivo, le speranze di tutte le generazioni di inglesi sono andate deluse. La generazione della guerra si è vista portar via i frutti della vittoria e nell'altalena di socialismo fallito e capitalismo fallito, che si è alternata da allora, c'è stato spazio sufficiente pa qualsiasi gesto disperato. Quali traditori stiamo oggi allevando, mi domando, pa riuscire a mandare al diavolo il nostro bravo futuro? Nel Duemila chi si preoccupai di fate il mestiere di funzionario della sicurezza, tenendo a bada giovani uomini e donne che sono cresciuti in città con scuole cadenti e in case al di sotto del minimo, guardando i loro padri disoccupati che fissavano le fessure del cemento fuori dalla finestra? Non preoccupiamoci, nel 2010 diranno: quando ci saremo liberati della generazione della Thatchcr tutto andrà a posta Così, che cosa avtei dovuto rispondere a quel furioso mio ex collega, d'altra parte pa bene e patriottico, al ricevimento diplomatico in cui sembrava volesse picchiarmi? Non ha importanza che in altri libri io abbia descritto i Servizi segreti inglesi comt un'organizzazione scria e com petente. Nel delicato intento di preservale il prestigio del Servizio nessun numero di buoni''può equilibrare un cattivo. Non conta protestare che, nel descrivere i «giochi di guerra» di un isolato dipartimento britannico nel libro che lui tanto detestava, potevo ava tentato un esacizio più ambizioso che fare della propaganda sui suoi datori di lavoto. O che le storie di brave spie tutto cuore non hanno molta udienza fra i lettori occidentali, abituati a tali brutalità e imbecilliti sullo spionaggio da fai apparire i miei sforzi narrativi come sermoni domenicali. O che il romanzo patriottico, se mai è esistito, è morto. Pa quanto riguarda il fatto che i Servizi segreti non sono in grado di rispondae quando vengono attaccati, e devono subite in silenzio le frecciate di quei disinformati che possono venite a sapere soltanto dei fallimenti mentre i successi non devono essae festeggiati, io aedo che non ci sia un Servizio nel mondo libero che sia stato più vezzeggiato dai giornali e dai libri nazionali di quello britannico. Tutto intorno ci sono esempi di pazzesche infezioni subite da servizi segreti «amici» andati fuori da ogni controllo, dalla Baia dei Porci, ai commandos d'assalto israeliani, al caso francese della Rainbow Warrior. Se veramente vogliamo assicurarci che le nostre spie rimangano dalla nostra parte, forse si raggiungerebbe meglio Io scopo non procurando clamorose delusioni che vengono dai poteri più alti, non propagandando il vangelo dell'egoismo e lasciando i meno protetti a cacare rimedi disperati, ma soprattutto limitando la stessa segretezza. Fin qui, pa quanto riguarda quell'ex ministro Hcaley dal quale è partito il discorso, arriva o è mai arrivato il mio «comunismo». E questo è il limite della mia diserzione dal Servizio. John Le Carré Copyright Autor» Workshop, 1986 e por ritta* .La Stampa» «Che traditori alleviamo per mandare al diavolo il futuro?» Le Carré: «Vi spiego perché disertai» (Volpe - «Max»)

Persone citate: Anthony Blunt, Autor, George Blake, Kim Philby, Mussolini, Roger Hollis, Wells

Luoghi citati: Londra, Mosca