Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi Quando la gioia d'un figlio è vietata dalla società - «Hanno deciso di sostituirci senza neppure informarci» - Per il primo lavoro, porte chiuse Non funzionano - Formaggio a 71 mila lire il chilo - Andar per funghi Una lettrice ci scrive: •Si fa un gran parlare di indici di invecchiamento e scarsa natalità. Anni fa ci si preoccupava per la tendenza inversa, di qui i consultori per insegnare a prevenire le nascite. Ora forse ci insegneranno nuovamente come si fa a far nascere i bambini. Ma si è mai preoccupato qualcuno di capire perché non nascono più bambini e che l'inversione di tendenza tanto sperata sarà molto difficile da ottenere? Si è mai preoccupato qualcuno di aiutare la famiglia medionumerosa? • Ecco il mio caso: tre figli, bravi in tutti i sensi, meritevoli di borse di studio anche all'estero e quindi non gli si può tarpare le ali, interrompendo gli studi per mandarli a lavorare. Conseguenza, tre figli all'università, uno stipendio statale che a stento basta a sopravvivere proprio nel momento in cui essi hanno maggiori esigenze: libri costosi, tasse universitarie. • Ora noi, genitori relativamente giovani, ma precocemente invecchiati, non ingrosseremo certo le fili di quei vecchi longevi che tante discussioni provocano tra sociologi, medici ed enti di previdenza. Quindi, non solo non siamo stati aiutati a crescere agevolmente i nostri figli, ma lo Stato non spen¬ derà nemmeno in pensioni di vecchiaia per noi. Allora io capisco quei giovani sposi che rinunciano alla gioia di essere padri*. Segue la firma Un gruppo di lettori ci scrive: • Con stupore il personale dell'Ente provinciale per il turismo di Torino ha appreso che il presidente della giunta regionale Beltrami e l'assessore al Turismo Moretti hanno presentato alla giunta un disegno di legge che prevede la sostituzione degli attuali Ept con le Apt. •I politici che stanno discutendo questo "disegno" non pensano che al personale dell'Ente potrebbe interessare conoscere quale sarà ti loro futuro? Perché lo stesso personale non è stato interpellato e, soprattutto, perché non si è fatto conoscere prima questo "progetto"? • C'è almeno da sperare che i diritti del lavoratori saranno salvaguardati come ha fatto la Regione Veneto*. Seguono 7 firme Una lettrice ci scrive: •Dopo la terza media mio figlio ha frequentato per un anno una scuola privata di acconciature per signora. Sottolineo "privata" perché a Torino scuole di acconciature sovvenzionate dalla Regione Piemonte non ce ne sono. Mi sono messa a girare da un negozio all'altro per vedere se riuscivo a inserirlo, magari sema stipendio. •Metto un'inserzione e ricevo la prima telefonata — "Quanti anni ha?", "15" dico io —. "No, non mi interessa perché io lo voglio con l'esperienza di almeno tre o quattro anni" —. E cosi incomincia la trafila: lo provano, gli dicono che è abbastanza bravino ma non lo prendono perché non ha mai lavorato. •Come faranno, allora, ragazzi e ragazze che escono da queste scuole a farsi l'esperienza?* Segue la firma Un lettore ci scrive: •Come funzionano le volture di auto se, dopo più di due anni dalla regolare vendita e passaggio di proprie¬ tario davanti a un notaio, mi arrivano ancora multe per infrazioni fatte dal nuovo proprietario? Se fossi nell'impossibilità di rintracciarlo, dovrei pagare io?*. Segue la firma Un lettore ci scrive: • C'è un ristorante dove è pressoché proibito consumare cibi al di fuori delle normali pizze, effettivamente ottime. • Un taglio di gorgonzola del peso di 50/60 grammi mi è stato addebitato a L. 5000. Calcolando il peso di gr. 70, il costo di detto formaggio è di L. 71.000 il kg. O è stata una svista o si tratta di un formaggio speciale preparato da mano d'opera altamente qualificata per cui il prezzo sale alle stelle?*. Alberto Rolfo Un lettore ci scrive: •Sono un appassionato cercatore di funghi e pago annualmente la tessera •Comunità montana Valli di Lanzo* il cui costo è di circa 21 mila lire. Vorrei sapere se è possibile fare un unico tesserino per la raccolta funghi, che sia valido in ogni zona montana del Piemonte, dove è consentito raccogliere funghi. «Cosi si eliminerebbe la situazione attuale che prevede un tesserino per la raccolta funghi valido solo per la zona indicata su esso. Ma spesso succede, come ad esempio l'anno scorso, che in determinate zone di funghi non se ne è vista neanche l'ombra e cosi o si rimane a bocca asciutta o si sottoscrivono altre tessere aumentando la spesa già sostenuta. •Senza contare il comportamento poco corretto di quei montanari che ti mandano via da boschi o prati perché se ne ritengono proprietari (anche se questo è da accertare) oppure che rigano la macchina o ne tagliano le gomme, perché si è invasa la loro proprietà. Ma allora perché lo Stato prevede la raccolta funghi anche in queste zone? •Sarebbe cosa logica, secondo me, fare una tessera unica tipo quella per la pesca e possibilmente ad un prezzo più ragionevole e quindi accessibile a rutti quegli appassionati cercatori di funghi che desiderano recarsi in molte zone del Piemonte con più tranquillità*. ing. Giuseppe Ferrerò

Persone citate: Alberto Rolfo, Beltrami, Moretti

Luoghi citati: Piemonte, Torino