Colletti bianchi in rivolta di Gian Carlo Fossi

Colletti bianchi in ri volici PUBBLICO IMPIEGO / Oggi manifestazione di protesta a Roma Colletti bianchi in ri volici I professionisti-dipendenti (circa 300 mila) contro l'appiattimento retributivo - Uno «sciopero bianco» creerà disagi nello Stato, negli enti locali, nella sanità - Due fermate nazionali (14 e 22 aprile) e due regionali (21 e 23) ROMA — I «colletti bianchi» del pubblico impiego sono da oggi in rivolta. Per ottenere una -area professionale» nella quale negoziare i trattamenti economici e normativi, sono pronti a paralizzare gradualmente la complessa macchina dello Stato, del parastato, degli enti locali, della sanità. Saranno bloccati, fra gli altri, adempimenti e certificati riguardanti 11 condono edilizio, il rilascio di perizie e autorizzazioni da parte dei vigili del fuoco, numerosi atti che investono il funzionamento di importanti settori economici Le ostilità si aprono oggi a Roma con una manifestazione nazionale e simultanee assemblee in tutti i capoluoghi di provincia. Qualche giorno di respiro, poi una fitta raffica di scioperi, cui sono chiamati a partecipare i 300.000 avvocati, agronomi, architetti, attuari, ingegneri, procuratori legali, chimici, geologi, giornalisti, geometri, periti industriali, periti agrari dello Stato e delle amministrazioni pubbliche. Sono già stati proclamati due scioperi nazionali per il 14 e il 22 aprile, una fermata interregionale per il 21 aprile (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia. Lombardia, Marche, Lazio, Sardegna, Calabria, Sicilia), un'altra astensione per il 23 aprile che coinvolge le restanti regioni, fra le quali il Piemonte, la Valle d'Aosta, l'Emilia-Romagna, la Campania, la Toscana. E' anche previsto dal primo aprile uno 'Sciopero bianco» basato sulla rigida applicazione di regolamenti, norme e proce dure vecchie di molti decenni e assolutamente superate: sarà forse lo strumento di attacco più pericoloso perché, se prolungato per qualche settimana, può veramente creare seri guasti nel funzionamento di servizi di generale e rilevante interesse. «Siamo stati sempre cantra ri — afferma il segretario ge nerale dell'Usppt (Unione sindacati professionisti pubblico e privato impiego) Osvaldo Amato — aito logica del "prima si sciopera, poi si tratta", ma ora le categorie professionali sono costrette a dure forme di protesta dalla lunga inadempienza del governo di fronte all'esigenza di risolvere pressanti problemi giuridici ed economici dei professionisti statalU. La crisi delle professioni, precisa un manifesto che sarà distribuito oggi in tutta Italia, si è acutizzata per la 'Persistente azione di compressione esercitata dalle scelte politiche e legislative che ne minano l'immagine dinanzi alla pubblica opinione-. Le categorie professionali, pur esercitando la professione nell'ambito delle pubbliche amministrazioni e assumendosi' personalmente responsabilità e rischi, hanno trattamenti normativi ed economici «non solo disincentivanti, ma anche differenti tra amministrazione e amministrazione dello Stato, parastato, enti locali, Regioni e loro consorzi, sanità, enti di ricerca, enti pubblici diversi* Le manifestazioni odierne sono sostenute dagli ordini e collegi professionali, in netta contrapposizione con la strategia di Cgil-Cisl-Uil che riconosce l'esigenza di assicurare consistenti miglioramenti a queste categorie, ma cerca di evitare una rincorsa sfrenata che potrebbe. far saltare lo stesso accordo lntercompar timentale del pubblico impie go, recentemente firmato. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Colletti