Cina-Urss: i buoni affari non sono ancora disgelo di Emanuele Novazio

Cina-Urss: i buoni affari non sono anioni disgelo Siglato un protocollo d'accordo economico e tecnico Cina-Urss: i buoni affari non sono anioni disgelo DAL NÒSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — La tiepida brezza mercantile che da tempo, ormai, soffia sulla rotta Mosca-Pechino, si rafforza: il primo vicepremier sovietico Ivan Archipov è rientrato ieri dalla capitale cinese con un protocollo d'accordo, al termine della prima sessione della «commissione bilaterale per la cooperazione economica, commerciale, e tecnologico-scientifica». La Tass non commenta. Ma sottolinea con soddisfazione 1 risultati raggiunti l'anno scorso (11 volume del commercio tra 1 due Paesi é aumentato di oltre il sessanta per cento); elenca 1 campi nei quali Urss e Repubblica Popolare intendono .allargare la collaborazione, nel prossimo quinquennio: la costruzione di Impianti industriali In territorio cinese, per esemplo; la ricerca scientifica e le sue applicazioni tecnologiche, l'aviazione civile. E fa cenno a una serie di .misure per superare ostacoli legati al trasporto di beni commerciali tra i due-Paesi, sulle quali è stata raggiunta una Intesa. Di «ostacoli» più sostanziali la Tass non parla. Ma il viaggio del vicepremier Archipov l'uomo politico sovietico di grado più elevato che ha visitato la Cina dall'incontro Kossighin-Ciu En-lai. nel '69 non sembra aver portato schiarite. In campo politico. Come hanno ripetuto all'ospite il premier Zhao Ziyang e il vice premier Li Peng, le prospettive per una migliore collaborazione tra Mosca e Pechino sono .luminose., ma richiedono .passi concreti e l'eliminazione di ostacoli.. In termini più chiari, falle,;» ferimento della pressione militare sovietica alle frontiere con la Cina;' la fine dell'appoggio al Vietnam nella vicenda cambogiana (non é forse un caso che la coalizione antivietnamita, e dunque antl-sovietica, abbia annunciato un piano di pace proprio in coincidenza della visita di Archi- pov); e il ritiro dall'Afghanistan. Più cifrata, ma altrettanto significativa, la replica di Archipov: il miglioramento delle relazioni non deve compromettere altri Paesi, secondo la formulazione di Oorbaciov al 27° Congresso del.pcus. Un modo per ricordare alla Cina che Mosca non tollera Interferenze nella sua politica in Afghanistan e nel Sud Est Asiatico. Dietro 11 pragmatismo di sovietici e cinesi (quello che alimenta 1 lavori della «commissione bilaterale» e incrementa gli affari tra i due Paesi) restano i rigori della politica e il gelo dell'Ideologia (1 rapporti tra partiti non sono mai stati ripresi, dopo la tempesta del 1961 e lo scisma maoista). Pur tra segnali di Interesse e aperture 'come la sostituzione dell'ambasciatore Cherbachov, nominato nel '78 da Breznev, probabilmente con Oleg Trojanovskl, ex rappresentante all'Orni; o 1 beneaugurantl messaggi del portavoce del Cremlino, Zamyatln («é solo questione di tempo, ma prima o poi i rapporti tra noi e il partito cinese saranno ristabiliti.), la partita a scacchi tra Mosca e Pechino continua: anche se, come il comunismo, gli scacchi sono diversi, a Mosca e Pechino. Emanuele Novazio

Persone citate: Breznev, Ciu En-lai, Ivan Archipov, Kossighin, Oleg Trojanovskl, Zhao Ziyang