Gli ambigui rapporti con la banca vaticana di Marco Tosatti

Gli ambigui rapporti con la banca vaticana Finché la Santa Sede preferì affidarsi a Calvi Gli ambigui rapporti con la banca vaticana CITTA' DEL VATICANO — Come nel giugno 1982, quando Calvi fu trovato morto sotto il ponte di Black Friars, in Vaticano la consegna è il riserbo. Nessun commento ufficiale sulle accuse radicali di partnership fra l'Istituto per le opere di religione (Ior) e la Finabank di Sindona. E anche chi accetta di toccare l'argomento, sottolinea che le fortune del banchiere siciliano nei suoi rapporti con 1 palazzi pontifici furono una conseguenza del favore che gli fu concesso da tutto un mondo, politico, economico e finanziario, che ne esaltava le doti. L'analogia fra i due momenti — giugno '82 e marzo '86 — si ferma qui. Allora il ciclone Ior-Ambrosiano aveva appena cominciato a scuotere l'immagine della banca vaticana, in un crescendo che suscitava timori e apprensioni. L'atmosfera, riguardo a Sindona, appare radicalmente diversa. Anche se la storia dei rapporti fra «l'uomo della provvidenza» e 1 palazzi pontifici è In larga parte da scrivere, oltre 11 portone di bronzo si tende a dare l'Impressio¬ ne che sia appunto •storia», non'cronaca bruciante come i rapporti Calvi-Marcinkus. E c'è un'altra diversità, rispetto all'affare Ior-Ambrosiano. Appare meno agevole, nel caso di Sindona, tracciare una mappa dettagliata nei tempi e nei modi dell'incontro e degli sviluppi dei suoi interessi con quelli vaticani. Paul Marclnkus in una delle sue rare dichiarazioni,'è arrivato ad affermare: «Con Sindona, lo Ior non ha fatto nessuna operazione. Non ho venduto e comprato niente da lui. Quanto alle perdite, ci abbiamo rimesso solo le azioni della Banca Privata Finanziaria, di nostra proprietà*. Una perdita valutata in una cifra oscillante dai quaranta agli ottanta miliardi. Ma non è nemmeno sicuro che perdita ci sia stata: altre fonti ci hanno assicurato che, complessivamente, dai contatti con Sindona il Vaticano è uscito in attivo. Almeno da un punto di vista finanziario: quanto all'immagine, è un discorso diverso. E infatti il vertice della Santa Sede non diede l'autorizzazione al card. Sergio Guerri, all'allora Mons. Giuseppe Capilo, e a Mons. Paul Marclnkus di recarsi a testimoniare di fronte al tribunale americano che stava processando Sindona per bancarotta. Il rapporto era, a quanto risulta, già interrotto da tempo; e Marcinkus, che inizialmente mostrava per Sindona molta ammirazione, aveva già scelto altri cavalli nel mondo finanziario: Ambrosio, Pesenti, e infine Calvi. Un abbozzo di storia dei rapporti Slndona-Vaticano deve iniziare nel '68, quando la Santa Sede volendo liberarsi dell'Immobiliare, e ristrutturare il suo sistema finanziario, credette di trovare in lui un partner di affari molto abile. E' una fortuna che dura qualche anno solamente. Ola nel '72, con il passaggio della Banca Cattolica del Veneto all'Ambrosiano, e con l'operazione di vendita della Pacchetti, l'astro di Calvi cominciava a oscurare, nell'orizzonte delle finanze vaticane, quello del banchiere siciliano. E il crollo fece 11 resto. Marco Tosatti Voghera. L'ingresso della sala di rianimazione piantonata dai carabinieri (Tclcfoto Ansa)