Il dollaro debole adesso fa paura Tokyo interviene per risollevarlo

Il dollaro debole adesso fa paura Tokyo interviene per risollevarlo La moneta cala in Europa (1531), il «made in Japan» perde colpi Il dollaro debole adesso fa paura Tokyo interviene per risollevarlo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Allarmata da quello che considera l'eccessivo deprezzamento del dollaro, e di riflesso l'eccessivo apprezzamento dello yen, la Banca centrale del Giappone è Intervenuta negli aitimi due giorni sai mercati dei cambi per rovesciare il corso delle due monete. Secondo il Wall Street Journal, essa ha anche chiesto alla Federai Reserve di appoggiarla, ma ne ha avuto una risposta negativa. «L'intervento», ha scritto l'autorevole quotidiano, «è stato volato dal ministero delle Finanze e dall'ala conservatrice del governo». La ragione è che la tempesta monetaria In corso ha reso assai più cari 1 prodotti nipponici, e le esportazioni delle piccole e medie imprese ne hanno subito un grave danno. Almeno in parte, la mossa della Banca centrale del Giappone ha sortito l'effetto votato. Dopo essere sceso sotto i 175 yen, il minimo storico del dopoguerra, ancora più in basso dell'ottobre nero del 1978, il dollaro e risalito infatti sopra i 176. Ieri sulla piazza di New York si è stabilizzato a quota 176,50. Sul mercati europei, il dollaro ha subito una leggera flessione, chiudendo la giornata a 1531 lire contro le 1538 dell'altro ieri e a 2,25 marchi contro 2,26. A New York queste quotazioni sono risultate leggermente superiori. La moneta Usa appare comunque più stabile che nelle settimane precedenti, nonostante le polemiche sul governatore della Federai Reserve, Paul Volcker, Il rifiuto della Federai Reserve di intervenire con la Banca centrale del Giappone a favore del dollaro è scaturito dalla arcinoto convinzione del presidente Beagan che 11 suo deprezzamento giovi alla bilancia commerciale americana: cioè che esso faccia scendere le importazioni e salire le esportazioni, e. c.

Persone citate: Paul Volcker

Luoghi citati: Europa, Giappone, New York, Tokyo, Usa, Washington