L'America prospetta l'estensione dello «scudo stellare» all'Europa

r rospetta Testensione dello «scudo stellare» all'Europa Riuniti i ministri della Difesa Nato. Spadolini precisa la linea italiana r rospetta Testensione dello «scudo stellare» all'Europa WUERZBURG — La solidarietà con la linea seguita dagli Usa nei negoziati nucleari con Mosca è emersa ieri nella riunione dei ministri della Difesa della Nato riuniti a Wuerzburg, in Baviera, per la 39* sessione del Gruppo di pianificazione nucleare (Npg), insieme con una serie di interrogativi derivanti dalla necessità di salvaguardare gli interessi di sicurezza specifici di ciascun Paese dell'Alleanza. La prima giornata della sessione primaverile del Npg è stata dedicata essenzialmente a un'analisi delle implicazioni strategiche e politiche del programma americano Sdì, per una difesa spaziale antimissile, e del dialogo in corso tra Usa e Urss per l'eliminazione dal teatro europeo dei missili a media gittata (Inf : SS-20 sovietici e Pershing e Cruise americani). Gli interrogativi degli europei riguardano i rischi che la Sdi presenta di uno sgan¬ ciamento della difesa nucleare degli Sta: Uniti da quella dell'Europa e il pericolo che un ritiro degli Inf lasci l'Europa esposta alla supremazia convenzionale dell'Urss e alla minaccia dei missili sovietici a corta gittata. La necessità di una stretta consultazione per assicurare la compattezza dell'Alleanza è stata messa in evidenza dal ministro della Difesa Spadolini. «Lo scopo — ha detto — è quello di garantire la sicurezza di ognuno e di non permettere la creazione di zone di maggiore o minore protezione: tale fatto avrebbe un effetto potenzialmente negativo dal punto di vista della solidarietà tra gli alleati*. Il punto sulle prospettive della Sdi è stato fatto in chiave tecnica dal direttore del programma, il generale James Abrahamson. Il quale, illustrando la sua relazione, ha assicurato che gli *spettacolosi balzi in avanti tecnologici* fatti in questa fase permettono di prevedere l'estensione dello «scudo spaziale» all'Europa occidentale per proteggerla dai missili sovietici a media gittata e di ipotizzare anche quella dai missili a corta gittata. Dalle dichiarazioni dì Abrahamson, il ministro Woerner ha tratto impressioni — espresse poi in una conferenza stampa — rassicuranti sul piano della protezione del territorio europeo e. sul piano politico, motivi ulteriori per auspicare una piena partecipazione del suo Paese al programma Sdi. Le impressioni di Woerner non appaiono condivìse da Spadolini che ha definito premature, allo stato attuale delle conoscenze, le previsioni su quelli che saranno i risultati della ricerca Sdi. Spadolini ha detto che è allo studio un memorandum tra Italia e Usa per dare «un minimo di inquadramento alla partecipazione di imprese italiane alle ricerche Sdi*. Ogni decisione — ha precisato — dipenderà tuttavia dal dibattito che sta per aprirsi in Parlamento. I ministri della Difesa hanno inoltre ascoltato un'esposizione del segretario alla Difesa statunitense Weinberger sull'evoluzione della potenza militare sovie tica (in particolare sul nuo vo bombardiere «Black Jack» portatore di missili Cruise, e su una nuova ver sione, più precisa, dell'SS20) e sulle attività sovietiche contrarie al trattato «Abui. sulla difesa dai missili bali stici. Dal canto suo, 11 gene rale Bernard Rogers, co mandante in capo delle forze Nato in Europa, ha fatto il punto sull'attuazione del la decisione presa a Monte bello, in Canada, per il ritiro di 1400 testate nucleari dell'Alleanza entro il 1988. Rogers ha insistito sulla necessità di ammodernare sostanzialmente le testate che non verranno ritirate.