Come si «gestisce» un pentito

Come si «gestisce» un pentite Il procuratore aggiunto Marzachì replica a colleghi e avvocati Come si «gestisce» un pentite «Ho le prove che la ritrattazione di Muzio è falsa» - «I carabinieri hanno a disposizione fondi per persone che aiutano concretamente la giustizia: comunque, quei soldi vanno ai famigliari di chi si pente» - «Sono individui difficili da trattare per cultura, umanità e moralità» - «Tre miei colleghi sono stati a un passo dalla morte: se oggi sono ancora vivi, lo devono proprio ai pentiti» Sulle clamorose rivelazioni di Giuseppe Muzio, detto Pepplno o' banditu — •siamo noi pentiti a guidare le indagini, giudici e carabinieri sono in nostro pugno e ci fanno un sacco di favori per tenerci buoni* — abbiamo sentito il magistrato che coordina le grandi Inchieste sulla criminalità organizzata e che da tre anni ha la responsabilità di controllare una quarantina di pentiti della mafia (assassini, spacciatori di droga, rapinatori e sequestratori). E' il dott. Francesco Marzachì, piocuratore aggiunto della Repubblica di Torino. Allora, dottor Marzachì: meravigliato, incollerito, avvilito dalle affé -inazioni di Muzio? 'Tanto tuonò che piovve. La ritrattatone di quel signore è falsa, rientra nella strategia della malavita organizsata per screditare il pentitismo. Ho le prove di guanto affermo, ragioni di opportunità non consentono ancora di divulgarle. Di casi come questo di Muzio ne vedrete ancora: essi si sono già manifestati anche nelle istruttorie napoletane sulla camorra e in quelle palermitane sulla mafia. Giovedì scorso, nell'aula delle Vallet¬ te, Muzio ha ritrattato parte delle sue confessioni ed è stato da me arrestato per calunnia e autocalunnia. Venerdì, alle Nuove, è stato interrogato e ha già cominciato a rimangiarsi la ritrattazione'. E' vero che al pentiti vengono dati soldi, milioni? «Si, ma perché scandalizzarsi? Non si commette alcun reato: le forze dell'ordine dispongono di appositi fondi, i carabinieri hanno utilizzato bene le somme a loro disposizione. Il denaro poi non è concesso, si badi bene, ad un informatore anonimo e generico, ma a persone che hanno aiutato in maniera ultraconcreta la giustizia. I soldi, inoltre, non vanno al pentito ma ai suoi famigliari, a quelle persone che dal pentimento del proprio congiunto non hanno tratto che miseria, guai, pericoli, lutti. A due pentiti hanno ucciso il fratello e il cognato, ad altri un cugino, uno zio, a un altro ancora hanno bruciato l'abitazione. Di fronte a queste tragedie di mogli e figli che debbono abbandonare tutto (casa, lavoro, città) per salvarsi dai killer della mafia, dovremmo forse rimanere passivi? Anche se non è di nostra competenza, cerchiamo di aiutarli, di assicurargli un minimo vitale, di garantirgli una protezione*. Però, anche qualche suo collega s'è scandalizzato, ha parlato di «business dei pentiti». 'Colleghi disinformati, dovrebbero solo tacere: E sui presunti trattamenti di favore ai pentiti nelle caserme? «Forse, due anni fa, quando per i "collaboratori" della legge non c'erano strutture adeguate e tutti erano tenuti nelle camere di sicurezza delle caserme, può essere accaduto che qualche pentito sia stato portato a spasso dai suoi custodi. I carabinieri comunque meritano solo elogi perché, per il bene generale e in mancanza di precise norme legislative, si sono assunti reponsablità che loro non competono (ad esempio, sorvegliare nelle caserme i pentiti, ndr).. Molti avvocati parlano di pastette» tra giudice e pentito, di -codice calpestato» dicono che senza il pentiti smo non concludereste una sola indagine, • Insinuazioni vecchie, non le tollererò più. pentiti non li abbiamo inventati noi, li abbiamo tra i pie di, dobbiamo gestirceli. E non è facile. Per cultura, umanità, moralità sono del tutto differenti da quelli del terrorismo, certuni sono persone con cui è un'impresa ragionare*. Gli avvocati dicono che assurdo che i pentiti stiano sempre assieme. .Lamentano inoltre che voi non glieli fate vedere, affidandoli a difensori d'ufficio molto malleabili. / pentiti stanno insieme. E allora, cosa c'è di strano? In carcere forse starebbero isolati? Quanto ai patroni dei pentiti, gli avvocati Bracco e Frascarolo, solo per citare due nomi, sono persone più che serie, che lavorano un sacco e gratis. I legali e i miei colleghi che hanno perso l'occasione di stare zitti, sappiano anche questo: ho magistrati che rischiano la vita, tre sono ancora l'ivi grazie proprio ai pentiti. Tutte tre ì giudici sono arrivati ad un passo dalla morte, i killer di uno sono stati presi proprio quando stavano per uccidere, furono arrestati su un'auto rubata, con targa falsa, armati*. I pentiti hanno raccontato centinaia di delitti, ma nulla sull'omicidio più destabilizzante: quello del procuratore capo Bruno Caccia. Non è strano? *E chi dice che non ne abbiano parlato?*. L'inchiesta è sempre a zero. «Mah, forse tra. qualche tempo non più». Claudio Giatyhteo Vincenzo Tomatore e Carmelo Giuffrida replicano a Muzio

Persone citate: Bruno Caccia, Carmelo Giuffrida, Francesco Marzachì, Giuseppe Muzio, Marzachì

Luoghi citati: Torino