Quattro volte pazzo sul Monte Bianco di Gigi Mattana

ì r. ... :7 I Quattro volte pazzo sul Monte Bianco Quasi una favola l'impresa dell'alpinista francese Jean-Marc Raivin*~r ì - 1 . : -7— ' - I '•- "•- • ì r. ... :7 I Quattro volte pazzo sul Monte Bianco In 24 ore ha scalato quattro vette - Per spostarsi da una parete all'altra ha usato il deltaplano CHAMONIX — Altro che sette vite hanno questi grandi alpinisti. E che fantasia. Visto che parte del pubblico liquida l'arrampicata libera come .puro esercizio da funamboli, e che il mondo degli 8000 himalayani è ancora molto lontano, anche mentalmente, dalle capacità di comprensione dell'escursionista domenicale, allora le imprese devono avere come palcoscenico la più grande, più nota, più amata montagna d'Europa. Già, ma sul Monte Bianco, in questi duecento anni da quando Balmat e Paccard salirono per primi in vetta, è stato scalato tutto, ma proprio tutto. Non importa: se la via rimane sempre la stessa, possono cambiare le regole del gioco nel percorrerla. E' un processo di maturazione dell'alpinismo «classico, iniziatosi parecchi anni fa su tutte le grandi vette alpine: le vie estreme percorse in solitaria, poi in solitaria invernale, poi in solitaria invernale superveloce finché allenamento e capacità non hanno consentito di sommare più pareti al giorno. Nascevano gli « incatenamene., brutta traduzione dal francese, splendidi exploits sportivi compiuti da professionisti dell'alpinismo. Imprese figlie dell'organizzazione e della tecnologia e della pubblicità (le scalate di cui parliamo hanno avuto il viatico di Canale b e La Clnq) ma che sanno ancora offrire il gusto dell'avventura. Jean Marc Boivin lunedi scorso è riuscito nell'arco di 24 ore a scalare quattro pareti Nord del Monte Bianco, naturalmente in solitaria, spostandosi dall'una all'altra in modo autonomo, cioè in paracadute direzionale o in deltaplano. E' detto tutto sul valore dell'impresa, tanto più se si pensa che il mese scorso due grandi rivali di Boivin, Eric Escoffier e Christian Profit (di cui due settimane fa sì parlò per la scalata In due giorni di Cervino, Eiger e Joràsses), dovettero rinunciare, 11 primo perché colto da congelamento sulle Droites. il secondo bloccato dal buio con l'ascensione ancora in corso. Boivin ha 34 anni, è nato a Digione, è perito tecnico: il classico cittadino che conosciuta la montagna al massimo livello durante il servizio militare (proprio in Alta Val di Susa, al confine fra Claviere e Montgenèvre si avvicinò I allo sci estremo) ne fa ragione di vita e professione. Vive a Chamonix, ha due bimbi ed è una persona molto normale e tranquilla nella vita quotidiana. Da dieci anni ogni aspetto dell'avventura gli è conosciuto: è certamente l'unico uomo a esprimersi ai massimi livelli mondiali in alpinismo, specie su ghiaccio, in deltaplano (il primo a lanciarsi da un 8000) e in sci estremo (chi non ha tremato vedendo i suoi salti giù dalla Est del Cervino?). E lunedi all'alba, partenza. L'antipasto è la Nord dell'Aiguille Verte che gli richiede quasi tre ore; alle sei, trova in vetta il paracadute e si lancia nella valle buia fino ai piedi delle Droites (ricordiamo per i profani che sulle quattro vette raggiunte da Boivin non c'è una sola via di scalata che sia banale) che mantengono.la loro fama di difficoltà impegnandolo fin oltre mezzogiorno. ! In vetta c'è il deltaplano, monta 1 pezzi e scende alla base delle Courtes. Quasi tre ore di ascensione e nuova discesa in delta. Alle 17 Boivin attacca la Nord delle Joràsses e per un momento si teme che non ce la faccia: la stanchezza, il peggioramento del tempo e la lunghezza della via (1200 metri di dlslivello, e bisogna essere veramente superalpinisti già per farla in giornata, non come quarta salita) lo costringono ad arrivare in cima alle 22. E qui viene il tocco magico, il delta è ancora 11, ancorato e le ali bagnate di notte portano a casa un uomo sfinito. Solo Boivin potrà raccontare come gli sono apparse le luci di Chamonix dopo quaranta minuti di volo tra guglie e ghiacciai, l'epilogo di sogno in una favola moderna. Gigi Mattana Una discesa estrema di JeanMarc Boivin (Foto Cda)

Luoghi citati: Alta Val Di Susa, Cervino, Claviere, Eiger, Europa, Joràsses, Montgenèvre