Tanti dubbi sulla dolce morte di Franco Giliberto

Tanti dubbi sulla dolce morte Dopo l'annuncio Usa sulla interruzione della «vita artificiale» Tanti dubbi sulla dolce morte In Italia il codice morale dei medici già esclude gli accanimenti terapeutici per re in vita malati allo stremo, ma vieta l'eutanasia - Una proposta di legge a Str: allinea a questa tesi manteneStrasburgo si Esempi di persone uscite dal coma profondo dopo lunghi mesi NOSTRO SERVIZIO ROMA — Si è rinfocolato anche in Italia il dibattito sull'eutanasia, alla notizia che negli Stati Uniti l'Associazione medica americana (Ama) ha di recente spezzato una lancia a favore della 'dolce morte- per i cosiddetti ma/ari terminali o per quelli in coma irreversibile. Il Consiglio per l'etica e 11 diritto dell'Ama, 4n verità, non ha esplicitamente parlato di eutanasia: rru; di liceità, per il medico, della •sospensione d'ogni trattamento dietetico e terapeutico' che prolunghi la vita di certi malati senza speranze, o moribondi, per 1 quali sofisticate tecnologie di supporto artificiale .costituiscono più un peso che un beneficio*. Razionalità. Negli Stati Uniti — dove si dice che esistano diecimila persone in coma irreversibile, tenute in vita «artificialmente» in ospedali, cliniche, o sistemazioni domestiche sotto quotidiano controllo sanitario — il problema ha anche consistenti risvolti economici, non soltanto scientifici, giuridici e morali. *Da noi le cose stanno d(versamente — commenta il professor Eolo Parodi, presidente della federazione nazionale degli ordini del medici — perché i nostri dubbi e perplessità sono soprattutto d'ordine razionale, anche se io credo in una Medicina con un pizzico di Dio sulle spalle. Quale malato o suo familiare può dire esattamente al medi co quand'è l'ora della fine? Quando si può logicamente affermare che la vita di una persona è diventata artificiale?.. Sorpresa. Aggiunge il pre sidente dell'Associazione dei primari liguri, professor Lamberto Mosci: «£' inaccettabile qualsiasi forma di eu tanasia, non foss'altro che per gli esempi straordinari e ab bastanza numerosi sotto ogni cielo, di persone date per spacciate, che hanno continuato a vivere malgrado varie, ripetute prognosi infauste. Citerò un caso per tutti, a noi vicino e recente, una bella sorpresa: c'era un giovane, rimasto per un anno e più in coma profondo. Oggi cammina, parla, corre. Fa il medico all'Ospedale San Martino di Genova, in piena efficienza fisica e intellettuale*. La legge. Gran parte dei camici bianchi italiani si riconoscono nella proposta di legge presentata al Parlamento europeo contro la legittimazione e la regolamen¬ tazione giuridica dell'eutanasia. L'eurodeputato Eolo Parodi, che ne è il primo firmatario, sostiene: «Sono terrificanti i medici che diventano strumenti del potere, combatterò sempre questa prospettiva. Io ai'rei estrema paura di una società in cui si facessero ufficialmente le liste delle persone da «eutanasiare»; e se ci mettessero anche me, che sto bene di salute? Certo, la nostra proposta di legge dice no all'accanimento terapeutico; no al protrarsi di cure determinate e ispirate esclusivamente da motivi di ricerca e di sperimentazione farmacologica o di taratura di nuovi apparecchi. Ma riteniamo che il trattamento del malato allo stremo, con mezzi eccezionali, sia giustificato specie se il prolungamento della vita non si associa a un aggravamento della sofferenza della persona*. Indeformabile. In Italia di eutanasia, finora, si è sempre parlato in terr-""' accademici. Ma il ventaglio deue opinioni ha spesso palesato interessanti approfondimenti, come nel caso delle opinioni messe a confronto da una delle più prestigiose riviste nazionali di aggiornamento scientifico, il mensile 'Federazione Medica*. In estrema sintesi, ecco i pareri di alcuni esperti che hanno vivificato quel dibattito. Il professor Mauro Barni, presidente della Società italiana di Medicina legale e delle Assicurazioni (Università di Siena): -Se ci.si attiene ai principi che la deontologia medica reputa indeformabili e che del resto negano al medico il diritto di vita o di morte ove persista vera vita e fincile morte non sia ormai reale, l'eutanasia attiva non è ammissibile. Ma se ne deve ormai lealmente parlare, nella misura in cui essa è presente nella società, nella medicina!*. Nera dolcezza. Il professor Corrado Manni, direttore dell'Istituto di anestesiologia e rianimazione (Università del Sacro Cuore di Roma) soggiunge: «i7 medico Hanimatore non può che essere dalla parte della vita. Ben vengano le "associazioni per il diritto a morire nella dignità", ma di nuove compagnie della "dolce morte" oggi non c'è proprio bisogno, a meno die non si voglia ritornare a tempi ben anteriori al Medioevo*. Retorica. L'antropologo Giancarlo Alciatl (Università di Padova) sostiene che fra i tecnici, cioè tra i medici. «Di è meno confusione le retorica) di quanta in genere accompagni la trattazione di temi come l'eutanasia, coinvolgenti il campo religioso, sociale, politico e medico*. Commenta Alclati: «Già il codice italiano di Deontologia medica (è del 1978) ha una nonna che vieta, allo stesso tempo, l'eutanasia e l'accanimento terapeutico. Né poteva essere altrimenti dato che, tra l'altro, la pratica dell'eutanasia diminuirebbe grandemente la fiducia nei medici Franco Giliberto

Persone citate: Corrado Manni, Eolo Parodi, Giancarlo Alciatl, Lamberto Mosci, Mauro Barni