Pinochet replica agli Usa «Non abbiamo padroni»

Pinochet replicatigli'Usa «Non abbiamo padroni» i Oggi le donne cilene in pia«z^|^tMa^«ocrazia; Pinochet replicatigli'Usa «Non abbiamo padroni» SANTIAGO — -Nessuno straniero, per guanto potente, potrà imporre la sua volontà al governo cileno — è la decisa risposta del generale Pinochet agli Usa dopo le critiche di questi giorni —. Siamo su una strada che noi stessi abbiamo scelto di imboccare, nessuno può dirci quello che dobbiamo fare, con molto orgoglio posso dire che il governo non deve niente a nessuno-, Pinochet ha definito la recente risoluzione delle Nazioni Unite (in cui si denunciano ripetute violazioni dei diritti umani in Cile e che è stata sottoscritta anche dagli Usa) -il parto fantasioso di qualche politico che è andato a elemosinare all'estero appoggi alle sue campagne contro il governo-. Ma i massimi esponenti del regime militare, Pinochet compreso, hanno capito di avere ormai perso la protezione del governo americano che potrebbe presto decidere di farla finita con la dittatura cilena, dopo aver liquidato quella haitiana e quella filippina. / messi per far cadere Pinochet sono diversi — ha ricordato qualche giorno fa il segretario della Casa Bianca, Donald Regan —. L'obiettivo immediato è indurre il governo di Santiago a varare un calendario politico, con precise scadenze, per democratizzare rapidamente il Paese-. Con questo Pinochet, che sembra non aver Intenzione di cedere sul terreno delle concessioni politiche. Washington viene però a trovarsi tra due fuochi. L'intransigenza autoritaria non fa altro che favorire il fronte delle sinistre che appare sempre più un'alternativa ragionevole per molti cileni, ma un'eventuale vittoria dei comunisti in libere elezioni cilene sarebbe una -sconfitta inaccettabile- per Reagan. In questa posizione di stal¬ lo, comunisti e socialisti, uniti nel movimento democratico popolare cileno, lanciano ora la loro sfida con il. «piano di Imobilitazione attiva» che scatta in questi giorni. Non sperano più che Pinochet accetti un'apertura democratica: -E' troppo tardi ormai perché la dittatura cambi rotta, non vi può essere alcun negosiato senza la protesta, nulla e nessuno potranno impedire la lotta civica contro Pinochet-. Già oggi le donne scendono ln piazza a Santiago e nelle principali città cilene con .una giornata per la democrazia», poi verranno altre giornate di protesta e uno sciopero generale in un'atmosfera di crescenti tensioni e posizioni sempre più radicalizzate. Ieri il leader dell'opposizione democratica cilena, Gabriel Valdes, è stato ricevuto a Roma dal presidente del Consiglio Bettino Craxi.

Luoghi citati: Cile, Roma, Santiago, Usa, Washington