L'Olanda conta il voto «straniero» a due mesi dalle elezioni politiche di Fabio Galvano

L'Olanda conta il voto «straniero» a due mesi dalle elezioni politiche L'Olanda conta il voto «straniero» a due mesi dalle elezioni politiche Marocchini, indonesiani, molucchesi si faranno sentire nelle comunali - Favoriti i socialisti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — L'ombra di Rabat si é posata ieri sulle elezioni municipali olandesi, le prime a cui potessero partecipare — non solo come elettori, ma anche come candidati — l 350 mila stranieri residenti da oltre cinque anni nei Paesi Bassi. Si è posata sull'attiva comunità marocchina, forte di centomila anime e dimostratasi capace di esprimere piccole liste elettorali d'interesse locale o di inserirsi negli schieramenti dei grandi partiti: un ordine perentorio di re Hassan ha prescritto infatti l'astensione dalla vita politica del Paese ospitante, perché «un marocchino resta un marocchino-. E cosi molti esponenti di quella comunità, preoccupati da eventuali ritorsioni, hanno rinunciato a questa esperienza Tale contrattempo non sminuisce tuttavia la portata dell'appuntamento elettorale di ieri, in cui 1 10 mi¬ lioni di votanti dovevano scegliere 14 mila consiglieri municipali per i 690 Comuni dell'Olanda. Il voto agli stranieri, che a seconda del Comune erano fra il 3 e l'8 per cento dell'elettorato, ha suscitato più di ogni altro elemento l'interesse per queste elezioni, anche se analoghi esperimenti sono già avvenuti in passato in Irlanda, Svezia, Danimarca e Norvegia; eppure non riesce a mascherare il vero peso politico di una consultazione svoltasi si all'insegna dei problemi locali, ma anche dei grandi temi nazionali (euromissili, fondi sociali, eutanasia): di una consultazione, cioè, a cui gli olandesi attribuiscono anche un ruolo di barometro in vista delle elezioni politiche che si svolgeranno il 21 maggio. Ed è proprio in questo contesto di scontro politico, fra la coalizione democristiano-liberale oggi al governo e l'opposizione guidata dai socialisti, che assume particolare rilievo il voto degli stranieri. Marocchini e altri nordafricani, ma anche molucchesi e indonesiani, europei (ci sono 20 mila italiani) e non pochi africani avevano dimostrato — nelle elezioni in 34 Comuni della fascia di Amsterdam già svoltesi a novembre, subito dopo l'entrata in vigore della nuova legge elettorale — di essere elettori più solerti degli olandesi; ma anche di propendere, per un buon 70 per cento, verso 11 partito socialista. Nelle ultime settimane i servizi ufficiali d'informazione hanno fatto ogni sforzo per preparare al voto la comunità straniera: c'è stato un battage di programmi radiotelevisivi in una decina di lingue, sono state distribuite valanghe di opuscoli e migliaia di videocassette il cui leit-motiv era «votare è integrarsi-. Erano circa 500, ieri, i candidati di nazionalità non olandese: nella città di Almelo c'era addirittura una lista tutta di stranieri, capeggiata da un italiano, Italo Bordenga, ex tecnico della Philips. Anche il primo ministro Lubbers ha lanciato appelli da poliglotta ai -nuovi olandesi- ed è stato subito accusato di voler in questo modo favorire il suo partito cristiano-democratico. Di fatto il Cda, che presentava 654 liste, dovrebbe mantenere il 33 per cento dei voti, la stessa percentuale delle amministrative del 1982. Ma, di fronte a un balzo in avanti dei socialisti (i sondaggi indicavano fra il 35 e il 38 per cento dei suffragi), il secondo partner della coalizione di governo — 11 partito liberale — pareva destinato a un netto calo, dal 22 al 17 per cento. Ciò significherebbe, in una proiezione sulle elezioni politiche di maggio, che la coalizione perderebbe la sua maggioranza parlamentare, Fabio Galvano

Persone citate: Italo Bordenga, Lubbers

Luoghi citati: Amsterdam, Bruxelles, Danimarca, Irlanda, Norvegia, Olanda, Paesi Bassi, Rabat, Svezia