Rolling Stones nuovi, già impolverati di Enzo Gentile

Rolling Stones nuovi, già impolverati Esce il 24 marzo l'album «Dirty Work»: Jagger defilato, poca omogeneità Rolling Stones nuovi, già impolverati Il disco, nonostante un produttore qualificato delle ultimissime leve, è generato in un clima di vecchiaia e onorificenze: aggressività e cattiverie posticce, da ex monelli - Un video delizioso MILANO — Rolling Stones venticinque anni dopo, la leggenda continua. Che lo si voglia o no. Lo scorso mese è stato trovato il modo per preparare adeguatamente l'uscita di questo album, il primo di un contratto da favola per la CBS, e cosi Jagger e soci sono stati premiati con un Grammy Award alla carriera, un honoris causa praticamente, proprio come succede in campo cinematografico con gli Oscar destinati a registi e attori ormai spenti e sfiatati, ma gloriosi. E' certo che a Dirty Work dare qualche riconoscimento sarà ben difficile, per cui meglio pensarci prima: il nuovo album, dieci canzoni che rientrano nel più classico marchio di fabbrica -rollingstoniano» riflette alcune curiosità e manifesta differenze nella politica rock del gruppo, ma non è tutto oro quel che luccica, anzi... Da tempo si sapeva che Dirty Work — dal 24 marzo disponibile in tutti 1 negozi, anche in versione compact disc — sarebbe stato l'album di Keith Richards e di Ron Wood, i due chltarri' sti, mentre Jagger avrebbe fatto comparsale quasi più per amicizia che per fede, impegnato com'era stato nei mesi scorsi a promuovere il disco solista, ad approntare i relativi video, ad accogliere nel migliore dei modi il quarto figlio, primo maschio della serie. In effetti, Mlck risulta decisamente defilato, anche in copertina diversi brani non li firma neppure e addirittura la sua voce è spesso sepolta dal suoni dei compari, ancor più ruvidi e incrostati di rock che in passato. Questa soluzione ha tolto però unità e omogeneità a Dirty Work che appare incostante, procede a zig-zag, senza mostrare un battistrada convincente. Dirty Work è un disco generato in un clima di vecchiaia e di onorificenze: ci sono impulsi reggae, parentesi blues, frammenti di chitarre vibranti, ma è tutto prevedibile, anche nell'aggressività e nella cattiveria un po' posticce, da comprendere per- rettamente in uomini ricchi che hanno trasgredito in abbondanza in passato e ora si trovano impegnati nella marcia di avvicinamento ai cin< quant'anni. Ovvio che tentassero la strada meno indolore, per loro stessi e per i fans. Per aiutarli, in questa stra da alla rincorsa della credibilità, è stato loro affiancato un produttore tra i più vivaci e brillanti delle ultime stagioni, Steve Lillywhite (U2, Simpie Minds, Psychedelic Furs, Big Country): ma Lillywhite proviene e parla il linguaggio di un'altra generazione e certi scarti tra l'azione e 11 pensiero risultano qui abbastanza evidenti. Dirty Work è comunque un disco dedicato alla quantità, più che alla qualità: vi sfila no ospiti eccellenti, da Tom Waits a Jimmy Page, da Bobby Womack a Jimmy Cliff a Patty Scialfa, cantante che ha affiancato Springsteen nella E Street Band, ma la struttura compositiva è fragile e poco ispirata In appoggio all'album è stata disposta una campagna promozionale senza precedenti, che potrebbe sfociare in un tour mondiale nella prossima estate, che però non toccherebbe l'Europa: intanto.entrerà in circolazione presto un delizioso video tratto dai singolo Harlem Shuf/le In cui, alle immagini dei magnifici cinque, si aggiungono i cartoni animati di Ralph Bakshi, apprezzato autore cinematografico (Fritz il gatto). Olà stabilito anche quale sarà il prossimo quarantacinque giri, Sleep tonight, una ballata lenta e languida, fin troppo morbidosa, canzoncina intorpidita di buon professionismo e nulla più. Quello del Rolling Stones è un monumento da venerare, una pietra filosofale, un diritto-dovere per chi ama le cose del rock: per molto tempo 11 piacere suscitato da quei monelli è stato senza uguali, ma oggi il tutto è divenuto irripetibile. Senza movente, la musica diventa suppellettile: e sui Rolling si è già posato un velo di polvere. Enzo Gentile Il 29 aprile I Rolling Slones (senza Wyman): nel disco ospiti eccellenti, da Tom Waits a Page e ClilT

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