C'era una volta la tv Adesso è un cineclub di Ugo Buzzolan

C'era una volta la tv Adesso è un cineclub Rai e network a caccia di film sempre più rari C'era una volta la tv Adesso è un cineclub Nella programmazione cinematografica tv emergono da qualche tempo nuovi aspetti, nuovi .modi», nuove situazioni in movimento che mi sembra interessante rilevare. Si sa che tutte le emittenti ingoiano un numero incredibile di film: ma si sa anche che i magazzini sono stati presi d'assalto e saccheggiati, e che non sono pozzi senza fondo. SI. esistono pure i film recenti, ma a parte che la produzione è decisamente meno fitta di venti o trent'anni fa, il mercato è carissimo e gioca al rialzo perenne. Ne deriva il noto fenomeno del riciclaggio per cui certe pellicole passano e ripassano sul video con un'insistenza esasperante sino al più completo logorio. Altro guaio che via via si è accentuato: la difficoltà di mettere insieme cicli ad personam. dedicati ad un regista o ad un attore. Il possesso dei film è attualmente cosi frantumato fra Rai e network che risulta improbo — in alcuni casi impossibile — radunare i titoli necessari per una rassegna che abbia un senso: e quindi frequentemente si ricorre a cicli meno rigorosi, con un tema elastico che può accogliere con generosa ospitalità film pertinenti e altri meno. Ma la tendenza emergente di oggi è quella che vorrei chiamare da cineclub. La scarsità di pellicole aguzza l'ingegno dei programmisti che vanno a caccia di chicche, di curiosità, di riesumazioni, di pellicole rare, dimenticate o addirittura inedite. Solo stasera Raitre dà -Blue Cullar» che in Italia — pare per l'argomento qualche anno fa giudicato allarmante e non gradito di lavoratori contestatori, smaccati corrotti, padronato sfruttatóre'"^" — non è mai entrato e nessuno ha mai visto. Questo del portare sul video pellicole che non sono circolate in sala è un fatto positivo crescente: pensiamo al ciclo di Kurosa¬ wa che ha rivelato al pubblico italiano — un ristretto pubblico notturno, ma aspettiamo quanto prima la replica in ora civile — quattro splendide opere inedite in Italia che hanno delineato un volto -diverso: del regista: e pensiamo anche all'edizione integrale di *Kaos- trasmesso tra domenica e lunedi. In questo filone da cineclub la Rai è preminente, di continuo si pescano cose per amatori in -Cinema di notte- (la primissima Simone Signoret, Guglielmo Giannini, SachaGuitry). Tuttavia anche i network partecipano: tanto per fare esempi della settimana, è transitato di pomeriggio su Rete 4 il «Pigmalione» con Leslie Howard, e la commemorazione di Visconti è venuta da Canale 5 con -Morte a Venezia-; e ieri sera Eurotv — emittente che sta dandosi da fare per avere un posto tra i colossi Rai e Berlusconi — ha recuperato -Distretto 13. brigate della morte-, bel film realizzato da John Carpenter con una sparuta équipe di amici, in pochi giorni e con pochi soldi, mentre prossimamente Italia 1 proporrà un Carpenter successivo con mesi di set a disposizione, apparati enormi e miliardi a gogò, -La cosa-, memorabile fiasco in America, tiepido successo in Europa, film comunque da riconsiderare. Assisteremo al repechage del cinema muto? Vedremo finalmente -Cabiria- sul video? E' augurabile, e non è da escludere: già alla fine di questa settimana ci godremo la raffinatezza di un -Fu Mattia Pascal- del 1925 che chiude 11 ciclo di Pirandello. Un divisione cosi sarebbe l'ideale: da una parte il pubblico accorre in sala e l'aN ' folla — come o^gt l'aitoHa — per stimolan,ti novità, e dall'altra trova in televisione un repertorio da piccola e grande storia del cinema. E' una visione ottimistica, una dolce utopia, o per forza di cose le tv dovranno arrivarci? Ugo Buzzolan «Rashomon». uno dei capolavori di Kurosawa: quando sarà ripetuto il bellissimo ciclo?

Persone citate: Berlusconi, Carpenter, Guglielmo Giannini, John Carpenter, Kurosawa, Leslie Howard, Mattia Pascal, Pirandello, Simone Signoret, Visconti

Luoghi citati: America, Europa, Italia, Venezia