Un codice morale per i medici americani E' lecito interrompere la vita artificiale

Un codice morale per i medici americani E' lecito interrompere la vita artificiale Nei casi di coma irreversibile (10 mila in Usa) e di «malati terminali» Un codice morale per i medici americani E' lecito interrompere la vita artificiale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Per la prima volta, senza usarne il termine, l'Associazione medica americana (Ama.) si è pronunciata per una forma particolare di eutanasia. A una conferenza svoltasi lo scorso weekend a New Orleans, il suo 'Consiglio per l'etica e il diritto» ha dichiarato all'unanimità che è moralmente e giuridicamente lecito per un medico «privare di ogni trattamento che ne prolunga la vita» — compresa la somministrazione di acqua e cibo — i pazienti in coma irreversibile o prossimi a morire. Il Consiglio ha precisato che se la morte dei malati non è imminente, ma il coma è irreversibile, ed esistono tutte le possibili conferme della prognosi, e tutti i possibili consensi dei responsabili, anche in quel caso il medico può cessare di aiutare la sopravvivenza. La dichiarazione spiega •perché non venga usato il termine 'eutanasia': il medico, afferma, «non deve agire per causare la morte» di questi pazienti, ma soltanto per consentire loro di morire. La missione del medico è di salvare vite, sottolinea, e l'abbandono della terapia deve anche venire o da una preventiva decisione del malato, o da una decisione dei familiari o dei rappresentanti legali. In assenza di questo consenso, il medico deve agire «nell'interesse esclusivo del paziente... Un criterio importante è se la vita possa proseguire In condizioni umane e ragionevoli... Un altro è se la dignità del paziente sia tutelata dalla cura... Un altro ancora è se 1 farmaci e le tecnologie di supporto artificiale costituiscano più un beneficio o un peso alla persona condannata». Un funzionario dell'Ama ci ha spiegato che la dichiarazione del Consiglio non ha valore legale, ma che riflette un orientamento armai diffuso. Numerose associazioni mediche di vari Stati della Federazione avevano già fornito suggerimenti analoghi. L'impatto sulle famiglie delle circa 10 mila persone in coma irreversibile, tenute in vita in molte cliniche e ospedali Usa, sarà graduale, ha aggiunto il funzionario, ma forte. Talvolta, dopo qualche anno, i congiunti premono perché venga posta fine alle sofferenze dei cosiddetti malati terminali. Ma spesso l medici rifiutano, soprattutto per timore di essere poi sottoposti a processo 0 su querela di gruppi religiosi, o su iniziativa delle autorità locali. La situazione adesso potrebbe cambiare. Un esempio della tragedia di queste 10 mila famiglie è rappresentato dalla vicenda di Paul Brody, un giovane di Boston, in coma da due anni. 1 congiunti hanno chiesto al tribunale cittadino, che l'ha rifiutata, l'autorizzazione a cessare, il suo sostentamento artificiale. Il loro avvocato, Frank Reardon, ha già an¬ nunciato che nell'appello alla Corte Suprema del Massachusetts si rifarà alla dichiarazione dell'Ama.. Ha sottolineato che circa l'80% dei 5500 cittadini statunitensi che muoiono ogni giorno «trascorrono le ultime settimane o mesi incubati in costose tecnologie». La dottoressa Sarah Charles, autrice del libro La crisi nascosta della sanità, afferma che essi sottostanno «a decisioni tecniche avulse dal loro problemi». L'opinione del Consiglio dell'Ama, ha accentuato il dibattito in corso nelle università, nelle chiese, sui giornali, sui confini tra la vita e la morte. Diecimila persone sono la popolazione di una cittadina; ma i costi medici sono saliti alle stelle. Inoltre, l'indebolimento dell'assistenza sanitaria sotto Reagan minaccia di creare differenze tra moribondi ricchi e poveri; più di una clinca e di un ospedale sono stati accusati di avere sacrificato i secondi ai primi.

Persone citate: Frank Reardon, Paul Brody, Reagan, Sarah Charles

Luoghi citati: Boston, Massachusetts, New Orleans, Usa, Washington