Il rabbino Toaff: ora i cristiani non ci riterranno più maledetti di Marco Tosatti

Il rabbino Toaff: ora i cristiani non ci riterranno più maledetti Come la comunità israelitica di Roma giudica la visita del Papa Il rabbino Toaff: ora i cristiani non ci riterranno più maledetti Nella sinagoga, il 13 aprile, ci sarà anche una preghiera comune - La distinzione tra problemi religiosi e problemi politici ROMA — Il Papa andrà alla sinagoga, e 11 rabbino capo, Elio Toaff, emozionato e commosso, commenta: <£' un gesto coraggioso. E' il primo vero evento che può iscriversi come storico nei rapporti fra Chiesa ed ebraismo'. Il capo religioso della comunità israelitica esprime. In un Incontro con i giornalisti, al secondo piano del tempio in stile babilonese, il punto di vista ufficiale sull'avvenimento. Il rabbino racconta che è stato 11 Papa, tre settimane fa, a far sapere che avrebbe desiderato compiere la visita: • Ho acconsentito sema pensarci un istante-. Giovanni Paolo II e Elio Toaff si sono visti altre tre volte, e un incontro con le comunità israelitiche è una costante del viaggi papali. Ma avviene sempre in «campo neutro»: mai in luogo sacro, il 13 aprile sarà diverso: «Credo — dice Toaff — che le orecchie di Colui a cui sono rivolte le preghiere siano aperte, sia che si preghi in ebraico, in latino, in arabo, in italiano^. Il cerimoniale non è ancora fissato nel dettagli, ma ne sono stati anticipati alcuni elementi. Ci sarà uno scambio di saluti, e due discorsi. Forse anche una preghiera. Il rabbino Alberto Piattelli ci precisa: «Più che una preghiera, conviene parlare di meditazione su alcuni problemi comuni: pace, dignità dell'uomo, rispetto reciproco. Ci sarà un rituale di lettura biblica, con testi che vertono su questi temi'. L'Interesse più vivo è per le prospettive future, «farebbe bello — dice il rabbino capo — se la visita del Papa qui fosse il prologo di un viaggio a Gerusalemme'. Conferma che è la prima volta nella storia che un Papa entra in sinagoga, un segno di eguale dignità, il passaggio .dall'insegnamento del disprezzo al riconoscimento e. all'apprezaamento-. E'' un contributo alla lotta contro"l'antlsemlstlsmo: «Un buon cristiano che vede il Papa pregare in sinagoga non crederà più che gli ebrei sono maledetti da Dio.. Un tema più delicato: dopo la visita, il Vaticano sarà pronto a riconoscere Israele? 'Non c'è nessun legame fra religioso e politico. Ma ce lo auguriamo'. Un riconoscimento «de facto-, se non «de iure', esiste già, e ci sono contatti costanti fra le due diplomazie. Il legame tra popolo, libro sacro e Terra promessa costituisce lo «specifico» dell'essere ebrei. 'Noi ci definiamo anche in questo legame — ci dice Tullia Zevl, presidente dell'Unione delle comunità — che trova la sua espressione oggi nello Stato di Israele'. Però aggiunge: -L'incontro del 13 aprile va visto in chiave teologica. Tutto il resto è contingente. Va visto nell'ar¬ co dei secoli. Dal calcio nel sedere che il governatore dava al capo della comunità, da tre secoli di ghetto, siamo arrivati a questo gesto importante, che porta avanti il dialogo'. In Polonia, patria del Papa, l'antisemitismo era forte. Ma Toaff rende omaggio, con un aneddoto, al suo prossimo ospite. Durante la guerra una famiglia ebrea, prima di essere deportata, affidò la sua bambina a una coppia cattolica, pregandola, se non tornava, di prendere contatti con un loro parente negli Stati Uniti. Alla fine del conflitto, accertata la morte del genitori, la nuova famiglia voleva adottare la piccola, e farla battezzare. Il sacerdote si rifiutò: 'Prima — disse — bisogna cercare quella persona negli Stati Uniti'. Quel sacerdote era Karol Wojtyla. Le ricerche ebbero buon esito. -E la bambina — conclude Toaff — restò ebrea come era nata'. Tutto fa prevedere che l'ac coglienza sarà calorosa, a di spetto delle polemiche e delle incomprensioni. Alcuni settori cattolici sono legati al vecchio concetto di deicidio, < non è escluso che anche nel mondo ebraico qualcuno sia contrario all'incontro. «Forse — sorride Toaff — come il Papa ha il suo Lefevbre, anche il rabbino capo avrà il SUO'. Marco Tosatti Il rabbino capo Elio Tonfi'

Luoghi citati: Israele, Polonia, Roma, Stati Uniti