Mitterrand prova Chirac di Enrico Singer

Mitterrand prova Chirac Il leader neogollista francese darà una risposta «al più presto» Mitterrand prova Chirac Colloquio-fiume (oltre due ore) all'Eliseo - Scontro soltanto sui nomi dei ministri o sulle regole della «coabitazione»? - Un mandato esplorativo che contrasta con le tradizioni della Quinta Repubblica - Nella notte il premier designato si riunisce con gli alleati giscardiani - Annullata la seduta del governo di oggi PARIGI — L'era della coabitazione, In Francia, è cominciata. E ha subito sconvolto le tradizioni della Quinta Repubblica. Il presidente socialista Francois Mitterrand ha incaricato ieri sera il leader neogollista Jacques Chirac di «/are un giro d'orizzonte per formare un nuovo governo'. Una specie di •mandato esplorativo», una nomina a primo ministro dimezzata. In realtà, una verifica delle condizioni che il capo dell'Eliseo e quello della maggioranza di centro-destra uscita dalle elezioni di domenica si sono posti a vicenda, in un colloquio-fiume di due ore e un quarto. Un incontro che, a giudicare dal volto teso di Chirac, deve essere stato duro: sulla divisione dei poteri come sulla lista del possibili ministri, il presidente deWRpr, rientrato alle otto di sera nel palazzo del Comune di Parigi (Chirac è sindaco della capi tale), ha rietto che 'farà conoscere la sua risposta al Presi' dente al più presto possibile'. Cosi l'attesa continua. Anche se, forse, ormai è questione di ore. La conclusione di questo primo atto dell'inedito rapporto tra Eliseo di -gauche' e futuro governo di «drofte» è prevista per oggi, al piti tardi per domani. Una prova: 11 tradizionale Consiglio dei ministri del mercoledì — che avrebbe riunito ancora una volta Mitterrand e Laurent Fabius — è stato annullato. L'ultimo col po di scena di una giornata convulsa che, secondò ìè previsioni degli osservatori francesi, sembrava destinata a chiudere rapidamente e senza traumi apparenti la crisi politica aperta dalla rivincita del centro-destra. Mitterrand, nel suo discorso televisivo di lunedi sera, del resto, aveva annunciato di voler procedere in fretta. Ma qualcosa deve essersi inceppato. Jacques Chirac era arrivato all'Eliseo alle 17,30. Completo grigio, cravatta rossa, non una parola ai giornalisti in attesa nel cortile d'onore, era salito nello studio di Mitterrand, al primo plano, accompagnato da un ufficiale della Guardia repubblicana. La convocazione l'aveva ricevuta un'ora prima. Ma era pronto. Le voci sulla scelta dell'Eliseo circolavano già dal mattino, dopo che erano cadute, una ad una, le Ipotesi della vigilia, soprattutto quella di Jacques Chaban-Delmas. Anzi, tra Chirac e l'anziano leader gollista (amico personale di Mitterrand) c'era stato un incontro di un'ora. Un «chiarimento» Secondo alcuni, un veto del presidente dell'.Rpr alla nomina che il capo dello Stato aveva segretamente (e informalmente) offerto a Chaban, il candidato numero uno alla carica di primo ministro nello scenario di una «coabitazione morbida». E' un'ipotesi che nessuno può confermare ma che, se vera, sarebbe un'altra prova della conflittualità dei nuovi rapporti politici. Di certo, lo scontro tra Mitterrand e Chirac nelle due ore e un quarto di discussione tète-à-tète, c'è stato sulla lista dei futuri ministri, il primo scoglio della coabitazione perché l'incisività del programma del governo si può prevedere dagli uomini chiamati ad applicarlo. 'Dirigere il Paese significa realizzare tutti gli obiettivi della nostra piattaforma elettorale', aveva detto Chirac nella riunione all'Hotel Intercontinental. E all'Eliseo 11 leader gollista si è presentato con un elenco di nomi che, secondo le indiscrezioni, ha irrigidito il Presidente della Repubblica. Su due, in particolare, 11 •no» di Mitterrand sarebbe stato fermo. Quello di Valéry Olscard d'Estaing come nuovo presidente dell'Assemblea Nazionale (11 capo dello Stato vorrebbe Chaban-Delmas) e quello di Charles Pasqua — uno del «duri» dell'Rpr — come ministro dell'Interno. Sugli altri nomi che circolano per i posti ministeriali ci sarebbe. Invece, un'intesa di massima. Si parla di D'Ormesson alla Cultura, Juppé al Bilancio, Balladur alle Finanze, Leotard alla Difesa, Lecanuet agli Esteri. Ieri notte, Chirac ha riunito tutti 1 leader dell'l/d/ (il •cartello» liberale alleato dei neogollisti) per verificare le loro opinioni e la loro disponibilità ad accettare le alchimie politiche della coartazione. Se si tratterà di sacrificare qualche personaggio (e Giscard è l'esponente di maggiore spicco dell' Udf) un accordo sarà probabilmente trovato. Ma se prevarrà lo scontro sui principi, la risposta del «premier Incaricato» a Mitterrand potrebbe essere negativa e riaprire tutte le incognite. Enrico Singer Jacques Chirac

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