Morire per una discussione

Morire per una discussione Sabato notte in via Po davanti alla gelateria Fiorio Morire per una discussione Un'inversione di marcia ha fatto scattare l'ira di un bullo di periferia: poche parole poi il colpo di spiedo fatale - La vittima, 22 anni, era padre di un bimbo • L'omicida arrestato in casa dell'amica Hi BTtUt. ■ .1 . a»» wat. Erano,:.titoli di qualche anno fa, storie di liti per posteggio o precedenza. Li chiamavamo .delitti del cacciavite.: troppo spesso l'automobilista il cacciavite lo teneva nel cassettino anziché nel bagagliaio, armi improprie, ma non certo improvvisate. Poi quella brutta epoca sembrava finita. Invece no. Sabato notte un ragazzo ne ha infilzato un altro: Fabrizio Azzarito aveva 22 anni, aveva una moglie, Giovanna, e un figlio di tre anni, Teo, vivevano in piazza della Repubblica, 21. Aveva un lavoro, assieme al padre, e la sera, soprattutto a fine settimana, andava con gli amici a mangiare una pizza, a prendere un gelato. Quando Vittorio De Lucia — 25 anni, via Barbaroux 10 — l'ha ucciso, lui usciva dalla gelaterìa Florio per tornare a casa. Un colpo solo, al fianco sinistro: una lunga lama (-Era un ferro per lo spiedo-, insiste lui, un «coltellaccio» sospettano gli inquirenti) gli è entrata nel rene, puntata verso l'alto, è penetrata fino a recidere l'aorta. La ricostruzione dettagliata di questo sabato sera spalma ancor più ombre sull'assassinio: non c'è stata rissa, non spintoni o schiaffi. Mancavano un ventina di minuti all'una quando Azzarito e altri amici, arrivando da piazza Castello, si sono fermati al "semaforo di via Po angolo via Bogino. Non c'era posteggio, allora hanno deciso un'inversione per accostare all'altro lato della strada. Lui, sulla sua Audi, si prepara alla manovra, lo stesso stanno facendo, alle sue spal¬ le, gli amici su una 127. S'accoda una Beta bianca, quella di De Lucia. C'è impazienza, la Beta accenna II sorpasso, ma si trova davanti un ragazzo: è sceso dall'Alidi per segnalare l'inversione. -Levati dai piedi-, urla De Lucia. Il gruppo di Azzarito va In cremeria. Passano minuti. Qualcuno è ancora dentro, Fabrizio esce con l'amico e attraversa via Po per raggiungere la sua auto. In quel '.mqmentpj.da,jjjazzà Vittorio, arriva la Beta. -Pernii voi due-. Loro tentano di lasciar perdere, fanno per allontanarsi: uno riceve un pugno, Azzarito una coltellata al rene, quasi di spalle, forse proprio mentre cerca d'andarsene per evitare la rissa. Ha perso troppo sangue, muore sull'ambulanza. Quando arrivano le volanti e il maggiore Mellano, le testimonianze sono tante e vaghe. Si parla d'un'auto bianca, qualcuno dice Lancia, qualcuno Fulvia, altri Beta. Poi c'è chi ricorda frammenti della targa. Tutti gli equipaggi— as steme alla pattuglia della Mo bile, con l'ispettrice Mangia racina — mettono insieme questi tasselli, un lungo lavoro. Alla fine l'omicida ha nome e cognome. Ma anche tre indirizzi, e non c'è a nessuno di questi. Alle 5 la Beta è ritrovata in via Chiesa della Salute. E' l'irruzione. Vittorio De Lucia ha una crisi isterica, Faticano a trattenerlo. Ammette d'aver -ferito quel ragazzo con Un ferro come quelli per lo spiedo-. Non sa ancora. -L'hai ammazzato-, gli dicono gli agenti. Fabrizio Azzarito. la vittima. Vittorio De Lucia, arrestato

Persone citate: De Lucia, Fabrizio Azzarito, Fiorio, Florio, Mellano, Vittorio De Lucia