«Sos» di Reagan contro i sandinisti di Ennio Caretto

ce Sos» di Reagan contro 8 sandinisti Duro discorso televisivo per sollecitare l'approvazione degli aiuti ai contras ce Sos» di Reagan contro 8 sandinisti Accuse a Managua di usare il traffico di droga per finanziare attentati - «Non manderemo nostri soldati» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ' WASHINGTON — Una seconda Cuba, una seconda Libia, un cancro: cosi Reagan, in un violento appello televisivo al Paese contro 1 sandinisti, ha definito domenica sera 11 Nicaragua. I sandinisti, ha detto 11 Presidente, sono 1» strumento della penetrazione sovietica nell'emisfero occidentale. Dall'avvento al potere, hanno ricevuto dall'Urss 600 milioni di dollari per il loro riarmo: stanno costruendo un gigantesco aeroporto militare per sostituire quello perduto dal sovietici a Orènada e un porto per sommergibili per grandi profondità simile a quello di Clenfuegos a Cuba: hanno un esercito di 120 mila uomini, il più grande del Centroamerica, Messico compreso, diretto da 3000 ufficiali cubani. L'obiettivo del Nicaragua comunista, ha proseguito 11 Presidente, non è solo di esportare la rivoluzione nel Paesi vicini e nell'America del Sud: è di sconfiggere gli Stati Uniti, bloccando gli Stretti marini nel Caraibi, vitali per 1 collegamenti con l'Europa, e 11 Canale di Panama. Se .ion verrà fermato, ha aggiunto Reagan, .milioni di latini americani in fuga si rifugeranno nel nostro territo¬ rio*. Il Nicaragua, ha Insistito il Presidente, è anche diventato un covo di terroristi, dalle Brigate Rosse agli estremisti palestinesi: pratica il traffico della droga a danno degli Stati Uniti per finanziare i propri armamenti e gli attentati. Ha inoltre instaurato Una feroce dittatura interna. .Dobbiamo liberarci dei sandinisti per difendere la nostra sicurezza nazionale* ha concluso il capo di Stato Usa, esibendo mappe e fotografie a riprova delle proprie asserzioni. .Non intendiamo mandare i nostri soldati in Nicaragua: non sono necessari, e nessuno li ha richiesti. Basta che aiutiamo i contras o ribelli antisandinisti*. Reagan ha ricordato la dottrina Truman, di appoggio al combattenti per la libertà, e come essa salvò la Orecia. SI è rifatto anche a Kennedy, che misurava, ha detto, 11 proprio governo dal successo della sua azione di contenimento del comunismo. Il discorso di Reagan è durato meno di 20 minuti, ma è stato 11 più inquietante per il Congresso, che in una serie di votazioni, da giovedì, dovrà decidere se approvare o no i 100 milioni di dollari di aiuti ai contras. Il Presidente ha reso chiaro che dedicherà 1 tre anni di governo che ancora gli restano alla lotta contro i sandinisti: e che considera inutili le trattative, pur avendole rilanciate con il mediatore Habib. Reagan e Habib si sono incontrati ieri, ma dalla riunione non sono emerse notizie positive: il mediatore ha visitato tutti 1 Paesi del Centro America, tranne il Nicaragua, discutendo un plano negoziale suggerito da Duarte. All'appello televisivo di Reagan agli americani, affinché premano sul Congresso a favore del contras, il partito democratico ha risposto accusando il Presidente di non fare trattative serie. Il deputato Sasser ha manifestato «il timore generale* che gli aiuti ai contras preludano a un intervento armato statunitense In Nicaragua, un secondo Vietnam. Secondo la Casa Bianca tuttavia, U 71 per cento degli americani che hanno telefonato o mandato telegrammi nelle due o tre ore successive al discorso si sono pronunciati per Reagan. Nell'83, in circostanze analoghe, lo aveva fatto solo il 61 per cento: ciò rende l'esito delle votazioni al Congresso più incerto che mai. Ennio Caretto

Persone citate: Duarte, Kennedy, Reagan, Sasser