Oliva ha il mondo nel pugno

Oliva ha il mondo nel pugno boxe a montecarlo Il napoletano ha strappato all'argentino Sacco il titolo dei guggrlegggri Wba Oliva ha il mondo nel pugno Conclusione ai punti dopo 15 dure riprese: due giudici hanno assegnato il successo all'italiano, che ha dimostrato di saper incassare e soffrire oltre le previsioni, il terzo al suo avversario - Dall'Olimpiade di Mosca alla corona mondiale DAL NOSTRO INVIATO MONTECARLO — Patrizio Oliva come Nino Benvenuti: dall'alloro olimpico (lo conquistò al Giochi di Mosca nel 1980) al titolo mondiale professionisti. Il pugile napoletano è giunto all'apice trionfale della sua carriera ieri sera sul ring di Montecarlo battendo ai punti l'argentino Ubaldo Sacco, detentore della corona mondiale dei superleggeri Wba dopo 15 riprese di incandescente battaglia. C'è stata un po' di confusione sul ring al momento del verdetto: lo speaker, forse un po' emozionato anche lui. ha avuto alcune esitazioni nel leggere ì punteggi dando la fallace impressione che il pugile italiano avesse fallito di un soffio l'occasione mondiale. Il verdetto che ha conse¬ gnato a Patrizio Oliva il titolo che fu già di Arcari, Lopopolo e Loi è stato il seguente: il giudice panamense Hill ha visto l'Italiano vincente con 4 punti di margine (145 a 141); il coreano Chun Yung Soo ha dato la vittoria a Oliva per 3 punti (147 a 144); il terzo giudice, l'americano Me Konkey. ha invece visto un match totalmente opposto a quello dei suoi due colleghi, assegnando il successo all'argentino con 5 punti di vantaggio (145 a 140). Secondo il nostro cartellino personale, la vittoria di Patrizio Oliva, per quanto meritatissima, vissuta battagliando per 15 riprese contro un avversario che ha sorpreso per la sua vitalità, è da ritenersi ancora più misurata, 1 o 2 punti al massimo. Il pugile italiano non ha sbagliato quasi niente. E' sta¬ to invece l'argentino — che secondo le impressioni della vigilia sembrava male allenato — a sorprendere tutti. Stravagante ma campione fino in fondo, Sacco ha difeso la sua corona con le unghie e con 1 denti, attaccando con rabbiosa continuità un avversario sfuggente, prontissimo nel colpire di rimessa ed efficacissimo nelle risposte e nei rientri. Oliva ha incominciato il match con tranquillità studiando l'avversarlo e lavorando soprattutto col jab sinistro, ma già subito dai primi scambi si è accorto che l'aspettare l'avversario senza cercare di anticiparlo poteva essere rischioso. Il napoletano ha quindi cercato d'impedire a Sacco di accorciare la distanza, anticipandolo, schivando e rientrando con ottimi colpi. Nel corso della terza ripresa il pugile napoletano ha messo a segno un bel gancio sinistro e ha vinto nettamen¬ te il round. Nelle riprese successive, però. Sacco è riuscito ad accorciare le distanze giocando tutto sull'aggressività e sul colpo duro. Patrizio ha avuto qualche pausa, consentendo a Sacco di riguadagnare qualche punto. Nella sesta ripresa, di battaglia Incandescente, Sacco ha attaccato alla disperata cercando la rissa e Oliva è stato alla battuta, rispondendo colpo su colpo all'avversario. Dalla settima alla decima ripresa Patrizio ha dominato l'avversario con i suol colpi più lucidi e più precisi, giocando astutamente di gambe per mandare fuori misura un Sacco certamente meno veloce di lui. Ma dall'undicesimo round in avanti, mentre ci si attendeva un calo alla distanza dell'argentino, è stato Oliva invece ad accusare un po' la fatica. L'italiano è stato costretto a stringere i denti, ha senz'altro ecceduto un po' In scorrettezze, richiamato più volte verbalmente dall'arbitro, e ha dovuto consentire al rivale di accorciare progressivamente le distanze. Il match si è giocato, in sostanza, negli ultimi due round, con un Oliva ormai stanchissimo, ma tenacemente convinto di poter ancora coronare 11 suo sogno, e un Sacco che attaccava alla disperata, quasi rabbioso, rendendosi conto di non poter inquadrare un bersaglio troppo sfuggente. Patrizio, con un grandioso sforzo di volontà e facendo appello a tutta la sua lucidità, ha vinto la penultima ripresa e ha resistito, lottando da pari a pari, agli ultimi tre minuti d'incandescente battaglia, scatenati da Sacco. Il verdetto, a maggioranza, è stato suo, un verdetto meritato che conferma come Patrizio, simpatie personali a parte per un pugile dal carattere alquanto freddo, è veramente un campione. Dopo il verdetto 11 papà e la sorella di Patrizio, Rocco e Giovanna, svenivano per l'emozione e venivano portati fuori a braccia. Era la conclusione di una serata tesa ed intensa. Gianni Pigliata Montecarlo. Oliva (a sinistra) e Sacco in una fase del durissimo incontro valido per il mondiale

Luoghi citati: Montecarlo, Mosca