Le lettere della domenica

Le lettere della domenica Le lettere della domenica Pli, referendum e Inquirente Nell'articolo di Roberto Martinelli, apparso su «La Stampa» del 14 marzo a commento dell'iniziativa referendaria sui problemi della giustizia, promossa dal pli, dal pr e dal psi, si osserva che un esito favorevole del referendum abrogativo della legge sull'Inquirente impedirebbe il giudizio sui reati ministeriali. Lo scopo principale della richiesta referendaria sull'Inquirente, è quello di indurre il Parlamento a dettare norme che eliminino quanto di ingiusto ed Inaccettabile esiste nel procedimento giudiziario nei confronti dei ministri. Troppe volte, infatti, a colpi di maggioranze politiche sono stati sottratti ai competenti organi di giustizia ministri imputati di gravi reati. D'altra parte, già una precedente richiesta referendaria di abrogazione della vecchia legge sull'Inquirente aveva dato luogo all'approvazione della nuova legge al fine di evitare la prova referendaria, nuova legge che. a suo tempo, i liberali giudicarono del tutto insoddisfacente. Sul plano giuridlco-formale è quanto meno discutibile l'i potesi che una eventuale vit toria del referendum abroga tivo sull'Inquirente determinerebbe una completa parali si della giustizia per i reati ministeriali. Comunque l'importante è battersi per nuove e più eque norme in materia, finalmente in linea con 1 sentimenti dei cittadini e con il necessario rispetto dell'uguaglianza di tutti dì fronte alla legge. on. Antonio Patuelli Vicesegretario Vicario del pli. Roma Più cortesi con gli immigrati Sono torinese, residente a Bari e seguo le vicende della mia città attraverso il vostro giornale. Molte notizie mi rallegrano, altre mi addolorano. Come, a esempio, l'ostilità dei torinesi nel riguardi degli studenti del Terzo Mondo. Il senso di ospitalità per chi viene nella nostra città con fiducia e speranza e poi si vede respinto e offeso non deve essere mortificato. I meridionali hanno saputo integrarsi e sono stati utili allo sviluppo di Torino. Ugualmente accadrà per questi immigrati stranieri, che sono esseri umani come noi, con maggiori problemi Gli studenti, poi, si fermeranno solo il tempo necessario per conseguire il titolo di studio: perché farli tornare in patria delusi ed ostili verso di noi? Accogliamoli con la tradizionale cortesia piemontese- A. Stella. Bari Quando fumi per... forza! Durante la mia giornata lavorativa in ufficio, che dura otto ore tutte intere e non un minuto di meno, io, non fumatore, respiro il fumo di un centinaio di sigarette bruciate dai miei peraltro amabili colleghi. Il fastidio è grande, il danno alla salute probabilmente anche. Si parla da tempo di una legge che vieti 11 fumo sui posti di lavoro; ma non se ne fa mai nulla. Tenuto conto del fatto che per taluni lavoratori non più giovanissimi lo smettere di fumare appare impossibile, e che sarebbe ingiusto licenziarli o trasferirli per questo, una soluzione equa potrebbe essere vietare il fumo, con una legge, a chi viene assunto in un posto di lavoro dopo l'entrata in vigore della legge stessa. In questo modo chi cerca un impiego saprebbe già, con chiarezza, le condizioni alle quali dovrà assoggettarsi, e si regolerebbe di conseguenza. Nel giro di una generazione il fumo sarebbe eliminato dai posti di lavoro; e non io, ma forse i miei figli potrebbero respirare meglio. Corto Molinaro, Torino Le due voci della de Una delle poche volte che si leggono proposte positive in politica, quella del settennato di stabilità governativa proposto dal segretario de al partito socialista, trova nientepopodimeno contrario e ipercritico il suo stesso presidente, l'on. Flaminio Piccoli. Ci sarebbe quasi da ridere circa la lungimiranza di chi ci sta a governare; costantemente impegnati al depistaggio della pubblica opinione anziché impegnati nei suoi armoniosi indirizzi. Uno fa e l'altro disfa, cosi la gente non sa proprio più a chi credere trovandosi spinta nella legge della giungla, os sia si salvi chi può. Luigino Ferrari, Verona L'ingresso libero per i musei Fra le tante iniziative prese dal governo per colpire gli studenti, in special modo quelli universitari, è completamente passata sotto silenzio la legge n. 332 del 27 giugno 1985, la quale tra l'altro abolisce qualsiasi agevolazione (tessere, ingressi liberi, biglietti gratuiti) per l'ingresso a musei e gallerie nazionali (art. 1) e aumenta il costo del biglietto, attestandolo perfino sulle 4-5000 lire per musei di una certa rilevanza. Il pretesto di questo cambiamento fu quello della ristrutturazione degli orari di visita per una migliore fruizione da parte dell'utente. Tanto per cominciare, dopo molli mesi dall'entrata In vigore della suddetta legge, non è cambiato proprio niente; vale a dire che i Musei Statali continuano ad osservare scrupolosamente il solito orario «impiegatizio»; 9-14 per i feriali, 9-13 per i festivi e chiusura il lunedi. Inutile dire che quello che non si poteva vedere prima, neppure adesso si può vedere. Ma ammesso anche che con la consueta calma si arrivi come promesso ad un ampliamento dell'organico con conseguente estensione almeno dell'orario di visita, siamo sicuri che l'abolizione delle agevolazioni sia stata una decisione saggia? Gabriele Casarosa, Livorno La longevità dei romani Leggo la corrispondenza da Roma di Bruno Ghibaudi sulla longevità italiana dovuta, secondo qualche studioso, al nostro .modo di vivere libero, tranquillo, perfino strafottente». Che questa possa essere la spiegazione del record romano è verosìmile; meno verosimile che possa garantire la longevità agli altri 54 milioni di italiani grazie ai quali i romani riescono a vivere liberi, tranquilli e strafottenti. Francesco Malaguzzi, Torino La morale dei boss «Appare turbato dai tre matrimoni del grande pentito. Lui, con 64 omicidi sulle spalle, appare un moralizzatore». Leggendo questo commento di Francesco Santini (La Stampa, 9 marzo), viene da pensare che quella degli omicidi sulle spalle sia caratteristica propria di tutti i «moralizzatori». Infatti Lenin e Khomeini, Robespierre e Mao, Torquemada e Poi Pot, Pancho Villa e Gheddafi e Arafat e tanti altri operatori di «giustizia» hanno poco o nulla da invidiare a Pippo Cal°- Lorenzo Molinoti Albissola M. (Sv) Allarme per l'orso Sono venuto a conoscenza del pericolo dell'estinzione a cui l'orso rischia di andare incontro. Oggi questo grande mam mifero vive principalmente nel Parco nazionale d'Abruzzo e nel Trentino Alto-Adige. Le principali cause che portano l'orso in questa situazione sono: l'introduzionf del cinghiale e i bracconier. nel Parco nazionale d'Abruzzo e i bocconi avvelenati per le volpi e le trappole nel Trentino. In questi ultimi anni, per questi ed altri motivi, sono stati uccisi ben 23 orsi, un numero considerevole se si tiene conto che gli orsi che attualmente vivono in Italia sono poco meno di un centinaio di esemplari. Questo animale inoltre ha bisogno di un ambiente tranquillo, invece molto spesso o viene disturbato da turisti indiscreti o da strade o feTrovie che vengono costruite nelle vicinanze dei luoghi frequentati da questo mammifero. Altro problema che partecipa per l'estinzione dell'orso è il territorio. L'orso è un animale che cammina molto e può fare anche 100 km in un giorno, perciò da queste cifre si capisce subito che i Parchi nazionali per offrire all'orso un ambiente ideale dovrebbero essere ampliati, e in particolar modo mi sto riferendo al Parco nazionale d'Abruzzo, al quale dovrebbe essere annessa anche la fascia esterna del Parco. Massimo Nicolini, Verona Perché vietare film sul «mostro»? Vorrei intervenire in merito ad alcune considerazioni che riguardano le polemiche suscitate dalla realizzazione del film: «Il mostro di Firenze». Desidero premettere che sia come individuo, sia come madre, non posso non condividere l'orrore, la rabbia, il dolore che si possono provare quando un proprio figlio viene privato della vita in modo cosi efferato. Ho tuttavia la sensazione che la presa di posizione di alcuni parenti delle vittime solo ed esclusivamente contro il film, sia per molte circostanze pretestuosa o deviante da quella che dovrebbe essere una vera comprensione della realtà e dei propri diritti. Trattandosi di un fatto di cronaca dei più singolari, non mi sembra cosi inverosimile che qualche regista abbia pensato di trarne un film. G. P., Milano Viva gli ammali ma non esagerate L'argomento sempre d'attualità riguarda gli animali domestici che, secondo alcuni, sarebbero poco tutelati, tanto da rendere giustificate le vivaci proteste di enti e di privati cittadini. Anch'io mi associo a tali iniziative, perché gli animali debbono essere amati e rispettati. Ma capita anche che succedano dei fatti che dovrebbero far riflettere. Il caso che riferisco riguarda una famiglia che abita in una villetta «trifamigliare» che da alcuni anni alleva in .casa» gatti, raggiungendo quote oscillanti fra 10 e 30 unità, ignorando di fatto ogni civile forma di protesta avanzata dagli altri inquilini. Carlo Arena. Cengio (Sv) Quando parla il Gran Maestro Riferendomi agli articoli che connettono presunti eventi mafiosi con Logge della mia Obbedienza (Gran Loggia d'Italia - Obbedienza di Piazza del Gesù - sita a Roma in via San Nicola de' Cesarini n. 3). domiciliate a Palermo in via Roma n. 391. mi preme fare alcune precisazioni: la nostra Obbedienza richiede ad ogni postulante, prima di ammetterlo, il certificato penale e dei carichi pendenti. Non si è mai avuto nessun rapporto con appartenenti alla cosiddetta «mafia», né direttamente né indiretta mente, e se. in ipotesi, qualcuno di essi possa essere entrato da noi. allo stesso modo avrebbe potuto entrare ovunque, partiti, associazio ni, enti, ecc.. poiché non mi risulta che esista un annuario degli appartenenti alla cosiddetta «mafia», da potersi consultare alla bisogna. Né, d'altra parte, è possibile indovinare se qualcuno degli ammessi, chiaramente incensurato, potrà poi. in prosieguo di tempo, delinquere. Per quanto attiene a que ste notizie a carattere scandalistico che. caso strano, esplodono subito dopo la chiusura parlamentare della Relazione sulla «P2- e alla vi gilia delle elezioni regionali, è necessario precisare che la nostra sede centrale possiede solo l'archivio dal 24 giugno 1962 (data della mia prima elezione a Gran Maestro) fino a tutt'oggi. gen. Giovanni Ghinazzi Gran Maestro della Loggia di [Mazza del Oesù. Roma