Scontro di premier e delfini (con gli occhi verso l'Eliseo)

Scontro di premier e delfini (con gli occhi verso l'Eliseo) Scontro di premier e delfini (con gli occhi verso l'Eliseo) Chirac e Giscard puntano a palazzo Matignon e non rifiutano la coabitazione con Mitterrand Barre mira decisamente alla Presidenza - In difficoltà il socialista Fabius - Il declino di Marchais PARIGI — La battaglia elettorale francese è anche uno scontro di leader. Personaggi con ambizioni diverse. Uomini che si sentono già attori di una nuova fase politica, altri che temono di essere costretti al ruolo di comprimari. Jacques Chirac, il presidente del neogollisti che punta alla carica di primo ministro, Raymond Barre, il «cavaliere solitario, della destra che guarda dritto all'Eliseo, Laurent Fabius, il socialistatecnocrate che rischia di chiudere dopo un anno e mezzo la sua carriera di premier. E ancora Georges Marchais, il segretario di un pc che potrebbe precipitare sotto il 10 per cento dei voti, o Jean-Marie Le Pen, capo della destra estrema temuta ma isolata. Su tutti domina Mitterrand, presidente-monarca ormai assediato, ma deciso a difendere il suo potere. Il voto di oggi, costituzionalmente, non lo riguarda: fino all'88 rimarrà in carica anche se i rapporti di forza nel Parlamento, domani, saranno ribaltati, se il suo partito, il ps, avrà perso la maggioranza assoluta che ora detiene. Ma, in fondo, lo scontro tra delfini e avversari che si sta consumando sotto i suoi occhi fi nirà per coinvolgerlo diretta mente. Perché ciascuno dei protagonisti lo ha già ben puntato nel suo mirino. JACQUES CHIRAC. Sin daco di Parigi, ex primo mini stro di Valéry Giscard d'Estaing, a 54 anni è la punta di lancia del neogollismo. Deciso, a volte violento nei suoi discorsi, sa di non poter aspi rare, ancora, alla presidenza della Repubblica che resta, per lui come per gli altri grandi leader, il vero obietti «o da raggiungere. £'diventato, così, il più convinto paladino della .coabitazione' con Mitterrand. Per lui, la scalata all'Eliseo passa per Palais Matignon (la residenza dei premier). A capo di un eventuale nuovo governo di centro-destra, spera di acquistare popolarità e di diventare automaticamente il candidato numero uno nelle presidenziali dell'88. VALÉRY GISCARD D'ESTÀ IN G. e ' il leader dell'Udf, il cartello di partiti liberali che, con i neogollistl dell'Rpr, costituisce quella che i francesi chiamano la «destra per bene» e che, oggi, si presenta con un programma comune e con liste uniche in molti dipartimenti. A SO anni dichiara di non avere più mire presidenziali. All'Eliseo, del resto, è già stato dal 74 (dopo la morte di Pompidou) all'81. E negli ambienti della destra circola questa battuta: «La Francia ha bisogno di un rinnovamento, non di una restaurazione». Tuttavia, Giscard potrebbe essere uno dei possibili primi ministri della 'Coabitazione', almeno in uno degli scenari mitterrandiani: quello di puntare sulla divisione tra Rpr e Udf. RAYMOND BARRE. Professore di economia, .padrone- indiscusso di Lione, anche lui come Chirac ex primo ministro di Giscard, si vanta da sempre di «non avere un partito». E'in Parlamento tra gli eletti dell'Udf e anche in queste elezioni Ila la sua lista nel cartello liberale. Ma con duce una battaglia solitaria con uno scopo preciso: diven tare presidente della Repubblica. Ha 62 anni e non ha tempo per aspettare. Il suo indice di gradimento, nei sondaggi, è il più alto tra i leader di destra. Per questo è l'av¬ versario dichiarato della .coabitazione' che i suoi amici-nemici adesso sostengono. La sua tesi è che, in caso di vittoria dell'attuale opposizione, Mitterrand deve dimettersi. Anche .senza partito., sarebbe il probabile trionfatore di un'elezione presidenziale anticipata. LAURENT FABIUS. Delfino di Mitterrand, giovane socialista pragmatico, è primo ministro dall'estate dell'84. E con risultati che hanno fatto risatire le quotazioni del ps. Ma la sua sorte sembra segnata. Anche se le elezioni lasceranno all'Eliseo il margine per un governo a guida socialista (ipotesi che appare remota ma non impossibile visto che il ps sarà comunque il primo partito di Francia), Mitterrand sarebbe costretto a scegliere un premier più • tecnico.. Come Jacques Delors, ex ministro socialista delle Finanze e ora presidente della Commissione Cee. GEORGES MARCHAIS. Il segretario del partito comunista si trova, per assurdo, in una posizione paragonabile a quella del suo peggiore nemico: il capo dell'estrema destra Jean-Marie Le Pen. Nel senso che, per tutti e due, i risultati di oggi potrebbero anche significare la fine di un'avventura. Il pc, all'indomani della Liberazione primo partito di Francia, ha perso costantemente voti e rischia di scendere ora sotto il 10 per cento. Una prova che avrebbe riflessi dirompenti al suo interno e metterebbe in crisi il suo vertice. Una legge che potrebbe valere anche per Le Pen se il suo Fronte Nazionale continuerà ad essere marginalizza- t0- e.s. I .uurent Fabius Jacques Chirac

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