Giù dal Poggio a capofitto di Gian Paolo Ormezzano

Giù dal Poggio a capofitto MILANO-SANREMO Duecentoquaranta corridori sognano un tuffo vittorioso sul traguardo della classicissima n. 77 Giù dal Poggio a capofitto I favoriti dì tutti sono l'irlandese Kelly e il belga Vanderaerden, ma l'arrivo spostato a meno di un chilometro dalla fine della discesa può favorire una sorpresa - Il ruolo di Saronni e quello di Moser, che non crede alla completa resurrezione del rivale DAL NOSTRO INVIATO MILANO — 81 corre oggi, su 294 chilometri, la 77" Milano-Sanremo. Partono in 240, troppi, di 31 squadre, troppe (e quelle italiane sono 14, un'assurdità: la marmellata, che non è molta, spalmata su un'enormità di pane). Con 11 numero 1 l'olandese Kuiper, che l'anno scorso vinse, in solitudine, a 36 anni compiuti. Uno dei favoriti è Moser, che avrà 35 anni a giugno: suol gregari Baronchelli e Corti, cioè Moser ha in vecchiaia la più forte squadra della sua carriera. CI sono quasi tutti i migliori, e si fa più in fretta a dire chi manca: Argentili. Contini. Anderson e Roche. Bronchiti e dolenzie di carne pia¬ gata: nella Tirreno-Adriatico c'è stata anche una galleria improvvisamente, criminalmente buia. Il tracciato della Sanremo se non altro è notissimo. Rispetto allo scorso anno manca il finale dentro la città, si arriva nuovamente in corso Cavallotti, come fino al 1949, cioè non c'è neppure un chilometro di pianura dopo la discesa del Poggio, quota 162, Inventato nel 1960. Il tempo si è messo al bello e si spera che almeno si tratti di una discesa regolare, per audaci ma non per pazzi. Moser sostiene che 11 discesista più bravo di tutti è Fignon: 'Dopo di me, si capisce*. Probabilmente 1 ciclisti non sono mai arrivati in cosi tanti cosi bene preparati alla Mila¬ no-Sanremo. Su tutti Kelly, l'irlandese che lo stesso Moser. se proprio costretto, sceglie per un pronostico unico. A sua volta Kelly indica Vanderaerden. Tutto il ciclismo sembra d'accordo nel prevedere una Milano-Sanremo bellissima. Su e giù dal Poggio si avrà la decisione, ma forse sarà un atto formale da parte di chi avrà stancato tutti prima, soprattutto in quella gimcana che è diventata la via Aurelia, fra strettoie, capi, curvette, deviazioni all'interno (il Cipressa, a 20 km dal traguardo, quota 240 da conquistare in neanche 7 km). Ieri la punzonatura, cioè quella cerimonia nel pomeriggio della vigilia, conserva¬ ta ormai per pochissime corse, In cui i ciclisti civettano un po' con giornalisti e tifosi, è stata molto bella, sotto un sole dolce, con una folta buona gente — donne, vecchi e bambini — chiamata nei Giardini Comunali di Milano dai colori del bel tempo e della pre-corsa. I ciclisti passavano con le loro rutilanti tute acriliche, la folla sembrava informata, li indicava e li chiamava e 11 applaudiva, tanti evviva per Bartali e Merckx, le due massime vecchie glorie viste 11. Abbiamo lasciato in pace Saronni, già troppo zavorrato, secondo noi. di attese, e abbiamo chiesto di Saronni a Moser: -Non credo nella sua ripresa piena, si è ritirato alla Tirreno-Adriatico proprio come aveva fatto lo scorso anno, cattivo segno-. Ha aggiunto: 'Non contano le parole della vigilia. Prendete i giornali di un anno fa, di due anni fa, copiate quelle frasi-. Però lui due anni fa vinse, un anno fa no: -Conta quello che si dice a Sanremo, dopo la corsa. O quello che non si dice-. Anche Hinault. LeMond e Fignon si sono rifiutati al pronostico stretto, pure dicendosi molto a posto. Hinault ha addirittura precisato di stare benissimo: -E sono contento di poter correre sema handicap fisici la mia ultima Milano-Sanremo-. Sono al via 5 ex vincitori. cioè Gavazzi, Saronni e Moser, De Wolf belga. Kuiper olandese. Sono al via sette campioni del mondo, cioè, in ordine cronologico di successo. Kuiper olandese, Moser, Knetemann olandese, Hinault francese. Saronni, LeMond statunitense e Crlquielion belga. Non c'è Panizza, 41 anni, 18 Sanremo tutte finite, l'addio alla bici, già la pancetta, e un pronostico patentato: -Vince Vanderaerden-. Si pensa a una bella corsa del polacco Pìasccki. iridato dei dilettanti, terzo nella cronometro conclusiva della Tirreno-Adriatico, dopo Moser e Fignon. E' doveroso fare grossi auguri a Rabottini. vincitore della stessa Tirreno-Adriatico e a Ricco, terzo l'anno scorso e primo degli italiani. Promette qualcosa di bello, su e giù dal Poggio. Visentini. Si prevedono assalti «lunghi» degli olandesi, specie Rooks e Theun Van Vliet, secondo l'anno passato. Per la volata eventuale, anche il belga Eddy Plankaert. E ne abbiamo nominati o fatti nominare tanti, sicuramente troppi: -Tutti primi al traguardo del mio cuore- scriveva seguendo le corse il poeta Alfonso Gatto: ma a Sanremo — ne sa qualcosa Saronni, tre secondi posti consecutivi, dal 1978 al 1980 — arrivare secondo è la disfatta più grande, la jella più nera, ti sembra che anche i garofani, dietro i vetri delle serre, ridano di te. Gian Paolo Ormezzano