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Controlli più severi sui bimbi dei nomadi Controlli più severi sui bimbi dei nomadi Per scoraggiare il fenomeno dei ragazzi venduti o affittati e poi costretti a rubare - «Dopo '"inchiesta di Milano abbiamo compiuto numerose verifiche — dice il responsabile dell'ufficio stranieri del Comune, Olivero — ma in città non è emerso alcun caso» Non ci sono bimbi zingari venduti a Torino. E' quanto sostiene il responsabile dell'ufficio stranieri e nomadi del Comune, Fredo Olivero. • Quando venimmo a conoscenza dell'esistenza di questo fenomeno a Milano — spiega — fu fatta una immediata verifica tramite i coordinatori ed l vigili di quartiere: non emerse alcun caso di bambini affittati o venduti, e le famiglie senza autorizzazione per il soggiorno vennero allontanate, dopo essere state censite'. Nelle ultime settimane la sorveglianza si è fatta ancor più stretta: 'Secondo le disposizioni dell'assessore Bracco, abbiamo provveduto ad un nuovo allontanamento delle famiglie abusive ed a bloccare gli ingressi'. C'è stata, comunque, una segnalazione che ha fatto pensare alla presenza di bambini «arpatf» (termine slavo che significa venduti, commercializzati, n.d.r.): .un ■mese fa sessanta poliziotti hanno controllato a fondo il campo di via Reiss Romoli. E' risultato che due minori non avevano i genitori: sono ri¬ masti affidati alla famiglia che li ospitava sino a quando, un paio di settimane dopo, si sono presentati i genitori con i passaporti dei piccoli'. L'ufficio stranieri del Comune ha seguito con grande attenzione anche l'inchiesta della magistratura milanese che ha portato al recenti arresti: «Individuammo tracce del passaggio dei Rom della Siftaria, recentemente catturati, in campi di Grugliasco e Rivalla, dove si erano trasferiti da Milano, in attesa di espatriare iti Francia. Da quel momento abbiamo iniziato a sorvegliare discretamente i campi, in attesa di un loro ritorno: quando sono ripassati sono stati arrestati'. L'inchiesta milanese ha avuto anche altri strascichi torinesi: .Sette minori, fra i 5 ed i 9 anni, i cui genitori sono finiti in carcere nell'ambito dell'inchiesta, sono stati ospitali nella comunità alloggio del Comune'. Secondo Fredo Olivero le voci secondo cui, al campo di strada Druento, vivrebbero bambini In affitto «non ha elementi probanti'. Angelo Conti