Non esisteva il Super-Sismi ma un gruppo di imbroglioni

Non esisteva il Super-Sismi ma un gruppo di imbroglioni La sentenza d'appello riduce le pene a Pazienza e a due generali Non esisteva il Super-Sismi ma un gruppo di imbroglioni ( dalla redazione romana RÓMA —. Il '£éupér-S'isn.fi.-U. struttura'.paralleTà'eocculta che secondo il tribunale di Roma era responsabile delle .deviazioni» del controspionaggio all'epoca di Francesco Pazienza, non è mai esistito: questo il senso del verdetto con il quale l'altra sera la corte d'appello di Roma, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto dall'accusa di associazione per delinquere (-perché il fatto non sussiste») due alti ufficiali del controspionaggio, il generale Pietro Musumeci e il colonnello Giuseppe Belmonte, e Francesco Pazienza. La corte ha mitigato radicalmente la sentenza del tribunale. Assolvendo 1 tre im putati dall'accusa che faceva da cornice alle altre — l'associazione per delinquere l'aver partecipato cioè alla struttura parallela responsabile di deviazioni e eie pi staggt^^'giudici rt*t^«j-irtel«dotto di due terzi le pene tr©-->*rinirié^dtìe- mesi -pev-fi Francesco Pazienza, condannato in primo grado a 8 anni e 6 mesi; 3 anni e 11 mesi al generale Musumeci (9 anni in primo grado) e 3 anni per il colonnello Beimonte (7 anni e 8 mesi la condanna del tribunale). Per quanto scarti anche consistenti tra le sentenze di primo e di secondo grado rientrino nella normale dialettica giudiziaria, in questo caso l'epilogo appare sconcertante: il verdetto del tribunale e quello emesso ieri affermano infatti verità opposte. Secondo i giudici del tribù naie, nel Sismi esisteva una gestione «occulta» che manovrava per deviare il controspionaggio dai suoi fini istituzionali e trasformarlo di fatto in uno strumento per stravolgere e inquinare la democrazia. Il tribunale ssPcv l«fie»Uétto In queftl$$Jn*wif -fi o o i a i o o e e episodi" per i ouaU t. tati erar#wmPàHa sbarra. Ad esemplo 1 viaggi su aerei del Sismi offerti da Pazienza al mafioso Balducci, la valigia piena di esplosivo lasciata sul treno Taranto-Milano da un uomo del Sismi, la trappola preparata per mettere in cattiva luce il fratello del presidente Carter alla vigilia delle elezioni presidenziali negli Usa, agli occhi dei giudici provavano che un nucleo all'interno del controspionaggio si era votato ad operazioni oscure, die tro le quali sembrava profilarsi una strategia della destabilizzazione dal misteriosi patrocinatori. La corte d'appello ha sposato un'interpretazione al ribasso e, smentendo l'esistenza del .Super-8ismi», ha ridotto drasticamente la portata dei singoli fatti al centro del processo, che inquadrati nella nuova sen¬ tenza^ Mmtorantv^asftitìnere motivazioni spicciole, banali. Ad-'e^mpto-MÙsHiMect e Bel' monte avrebbe inventato la messinscena della bomba sul treno non per confondere la magistratura e le indagini sulla strage di Bologna, ma semplicemente per giustificare l'erogazione di centinaia di milioni ufficialmente finiti nelle tasche di un inesistente e preziosissimo informatore, in realtà incassati direttamente dal due compari. Il «Super-Sismi, viene cosi liquidato come un'invenzione di Pazienza (che ne affermò per primo l'esistenza in un memoriale), un trucco per nobilitare una storia di piccoli imbroglioni: gente di mezza tacca che per alcuni anni governò 11 nostro controspionaggio. E delle due tesi — il .Super-Sismi, o la combriccola degli imbrogli — è difficile decidere quale sia meno inquietante, p.

Persone citate: Balducci, Francesco Pazienza, Giuseppe Belmonte, Musumeci, Pietro Musumeci

Luoghi citati: Bologna, Milano, Roma, Taranto, Usa