Lo Stato azionista dell'Avellino di Giuseppe Zaccaria

Lo Stato azionista dell'Avellino Il tribunale confisca beni per miliardi alFex presidente Sibilia Lo Stato azionista dell'Avellino NAPOLI — Da ieri, per effetto di un decreto di confisca, lo Stato italiano è azionista dell'.Avellino calcio*. Una partecipazione minima, che difficilmente gli consentirebbe di intervenire nella prossima campagna acquisti della squadra irpina, ma comunque significativa. Esattamente 498 azioni, per un valore che non dovrebbe superare 1 6 milioni: quel che restava del pacchetto di maggioranza già appartenuto al vulcanico Antonio Sibilla, imprenditore e dirigente sportivo sotto accusa da tre anni per reati di camorra. Ieri mattina, a Napoli, tre magistrati — il presidente Corrado Guglielmari, i giudl. ci Antonio Ruggiero ed Umberto di Va uro — hanno deciso in una stanzetta del tribunale le sorti di un patrimonio valutato diversi miliardi. Da oltre due anni, dopo il famoso •blitz» anticamorra, i beni dell'imprenditore di Mercogliano erano stati posti sotto sequestro In base alla legge Rognoni-La Torre. Spettava al tre componenti la sezione antimafia (in questo caso, da intendersi in funzione anticamorra) decidere la destinazione di quei beni. Una serie di palazzi del valore complessivo di quasi 15 miliardi era già stata affidata da qualche tempo ad altri imprenditori irplni, per impedire che il patrimonio sotto sequestro subisse seri danni Altri valori, consistenti soprattutto in una variegata serie di azioni, erano invece rimasti chiusi in cassette di sicurezza. La decisione è giunta poco dopo le 14, sotto la forma di un decreto del quale, al momento, non si conosce il testo integrale. I palazzi sono stati dissequestrati: i giudici, sembra, li hanno ritenuti parte integrante del patrimonio di Stanislao Sibilla (figlio del costruttore, imprenditore anch'egli, per nulla coinvolto nelle inchiesta sulla camorra) e della moglie Claudia Ferri. Per tutta una serie di altri beni, costituiti soprattutto da partecipazioni azionarie incrociate, U sequestro si è in¬ vece tramutato in confisca. Ritenendo che Antonio Sibilla abbia -operato una scelta di campo, optando per la camorra-, e che quei proventi siano dunque di provenienza illecita, il tribunale ha stabilito che siano incamerate dallo Stato le azioni intestate a «don Antonio», alla moglie Caterina De Angelis ed all'altro figlio, Cosimo. All'ex presidente dell'Avellino sembra sia stato anche inibito l'ingresso agli stadi. Arrestato nell'operazione del 17 giugno '83 (da allora, ha potuto lasciare 11 carcere solo per raggiungere l'ospedale «Monaldi» di Napoli, dov'è ricoverato per una grave malattia) Antonio Sibilia si scopri proprietario di 48.498 azioni della società. Il sequestro, giunto pochi mesi dopo sempre ad opera del tribunale di Napoli, aveva gettato nello sconforto la tifoseria irpina: chi avrebbe seguito le sorti calcistiche dei «lupi»? Dopo lunghe incertezze la vicenda si era risolta pochi mesi fa: il nuovo presidente dell'Avellino, Giuliano, aveva potuto acquistare dal tribunale 46.000 delle azioni già appartenute a Sibilla. Costo dell'operazione, 550 milioni. . Non è ancora chiaro perché dall'acquisto fosse rimasto escluso quell'esiguo pacchetto residuo: da ieri, in ogni caso, all'imprenditore sotto accusa si sostituisce il ministero del Tesoro, con prospettive Imprevedibili. La partecipazione pubblica all'azionariato di una squadra della massima divisione sarà certo temporanea. Nel senso, almeno, che bisognerà attendere la scontata impugnazione di Sibilla e dei suol figli, la conclusione del prossimo grado di giudizio, e magari la pronuncia della Cassazione prima di decidere la sorte di quei titoli' Lo Stato, è evidente, prima o poi li metterà all'asta, ma nel frattempo come gestire l'imbarazzante situazione? Per 11 «gioiello» De Napoli mediano dell'Avellino e forse della nazionale, si profila una quotazione in Bot? Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Antonio Ruggiero, Antonio Sibilia, Antonio Sibilla, Caterina De Angelis, De Napoli, La Torre, Sibilia, Stanislao Sibilla

Luoghi citati: Avellino, Mercogliano, Napoli