Lucchini: «Per i decimali intesa a portata di mano » di Gian Carlo Fossi

Lucchini: «Per i decimali intesa a portata di mano » Non è conclusa, ha detto, ma ci siamo spiegati con il sindacato Lucchini: «Per i decimali intesa a portata di mano » Riconfermato presidente della Confindustria ROMA — .11 frutto si raccoglie solo quando è maturo e credo che ormai lo sia-, ha dichiarato ai giornalisti Luigi Lucchini, riferendosi ad una probabile intesa sui decimali, al termine della giunta della Confindustria che poco prima lo aveva riconfermato nella carica di presidente per altri due anni con 75 voti a favore, 2 contrari e 1 astenuto. -L'accordo — ha aggiunto — non l'abbiamo ancora concluso, ma ci siamo spiegati e siamo a buon punto per probabili intese che dovremmo fare. Con i sindacati abbiamo notevolmente smussato gli angoli. Pagare i decimali sic et simpliciter vorrebbe dire che abbiamo avuto torto, e questo non lo potremmo mai ammettere. Stiamo lavorando ad un compromesso. Del resto, rispetto a tutti i problemi del Paese quello dei decimali ;a sorridere'. Più sfumato, in un breve discorso di ringraziamento alla giunta. Lucchini ha sottolineato che la competitività, condizione essenziale per lo sviluppo, richiede politiche sindacali coerenti e compatibili con le regole dello sviluppo stesso. Gli. incontri con le organizzazioni sindacali non solo hanno lo scopo di risolvere quanto ancora aperto, ma di porre le basi •per una maggiore attenzione alle ragioni della concorrenza internazionale che si farà sempre più difficile, con l'obiettivo di tenere sotto controllo tutti i costi di produzione, da quello del lavoro a quello del danaro e dei servizi-. Non bisogna trascurare, ha insistito Lucchini, il contesto internazionale con il quale ci si deve misurare nel momento in cui i benefici del petrolio e quelli derivanti dalla moneta americana si riflettono non solo in Italia, ma anche sulle economie nostre concorrenti che hanno tassi di inflazione vicini allo zero. Per questo, il modo più effi¬ cace per utilizzare al meglio le risorse liberate è quello di indirizzarle all'abbassamento dei costi di produzione, a rafforzare le ragioni dei nostri scambi, a rilanciare le opportunità di investimento. Le risorse orientate anche nel recente passato all'industria privata italiana sono state messe a frutto in modo positivo, come da tutti è stato riconosciuto. Quindi -sarebbe pericoloso, oltre che deleterio, demonizzare i risultanti di impresa e i profitti maturati. Ciò finirebbe, in una fase delicata come l'attuale, per bloccare o ritardare la tendenza agli investimenti e allo sviluppo delle attività economiche in generale-. Non c'è dubbio che i segnali favorevoli e le occasioni di miglioramento sono ora più marcati (risparmio delle famiglie verso le imprese e la Borsa, attenuazione del calo occupazionale nell'industria ecc.), ma -un'euforia eccessiva e un ottimismo generalizzato rischiano di far dimenticare die cosa sia ancora oggi la pesantezza del debito pubblico, quanto alto sia il differenziale d'inflazione rispetto al resto del' mondo industrializzato, quanto fragile sia ancora la nostra ripresa, quanto grave sia il ritardo nel settore agro-alimentare, quanto peso abbia la disoccupazione giovanile che rischia di congelarsi in un fatto generazionale-. Di qui, un energico appello al governo e alle forze politiche. La prossima verifica, ha concluso il presidente della Confindustria, può diventare l'occasione per richiamare più attente iniziative ed un giudizio più equilibrato sulle esigenze di un'economia che vuole crescere e svilupparsi. 1 binari, secondo Lucchini, sono obbligati: maggiori tassi di crescita, più alte risorse indirizzate verso la produzione e le modernità del sistema, più aiuti alla ricerca e all'innovazione. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Lucchini, Luigi Lucchini

Luoghi citati: Italia, Roma