I vescovi brasiliani al Papa «Da Roma nessun diktat» di Marco Tosatti
I vescovi brasiliani al Papa «Da Rama nessun diktat» Difficile confronto sui problemi della teologia della liberazione I vescovi brasiliani al Papa «Da Rama nessun diktat» CITTA' DEL VATICANO — Il confronto fra curia e vescovi brasiliani sulla situazione della più grande Chiesa cattolica del Sud America (365 vescovi), si è aperto ieri nella sala del Bologna, vicino agli appartamenti pontifici, senza preamboli, e appena addolcito dalla terminologia curiale. «Ci riuniamo — ha detto 11 Papa — per l'esame di temi importanti e preoccupanti della vita della Chiesa in Brasile. Desideriamo farlo non in un contesto istituzionale, ma in un incontro di fratelli'. Più esplicito è stato il cardinale Casaroli, segretario di Stato: 'Non si attendono deliberazioni, ma una serena e coscienziosa revisione di vita ecclesiale.. E anche se il Papa ha aggiunto che questa attenzione si svilupperà «senso preconcetti né volontà di giudicare-, tuttavia i ventuno fra cardinali e vescovi brasiliani non devono essersi sentiti del tutto a loro agio. An¬ che perché l'ordine del giorno tocca temi scottanti, o che in momenti e modi diversi hanno creato problemi nei rapporti. Sotto'la spinta delle cose — e di alcune correnti teologiche — la Chiesa brasiliana sta entrando sempre di più in campo politico: si batte per gli indios depredati delle terre, è coinvolta nella stesura di una nuova costituzione per il Paese. «La Chiesa — ha detto il Papa ieri — deve dare il suo contributo, ma senza volersi sostituire ai politici, agli economisti e ai sociologhi«. Nell'ordine del giorno, la parola «teologia della liberazione, non compare. «Non è il tema di queste giornate — ha detto Papa Wojtyla — ma non sarebbe realista pretendere di evitarla-. Fra poco uscirà il documento in positivo sulla teologia della liberazione, dopo quello di critica a certe deviazioni, reso pubblico un anno fa. «Può e deve esistere una teologia delta liberazione — ha detto Giovanni Paolo II — fondata su solidi elementi dottrinali-. Grazie a questa teologia .buona., la Chiesa «cerca di rispondere anche alle gravi questioni relative alla giustizia sociale-. Le riforme, specialmente in Brasile, devono essere fatte .con giustizia e carità e senza la violenza-; quest'ultima «finisce per ge¬ nerare ingiustizie eguali a quelle che si combattono, se non ancora maggiori e piii crudeli-. Ma non è la posizione di qualche teologo il nodo centrale di questo incontro «informale», che per la sua ampiezza è destinato a stabilire un precedente storico, e forse, se come sembra è questa l'intenzione del Papa, il punto di partenza di un nuovo stile di governo della Chiesa. Il problema è l'autonomia della conferenza, e i suoi rapporti eon il centro della Chie sa. Il cardinale Ratzinger, prefetto della congregazione per la dottrina della Fede, è stato il primo a parlare, e ha sottolineato fortemente «l'obbedienza al Papa quale garante dell'unità-, e «interprete autentico delle esigenze dell'unità-. Hanno risposto i brasiliani: vogliamo discutere, partecipare alle decisioni che provengono dal Vaticano, non subirle'. Marco Tosatti
Persone citate: Casaroli, Giovanni Paolo Ii, Papa Wojtyla, Rama, Ratzinger
Luoghi citati: Brasile, Citta' Del Vaticano, Sud America
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